XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

“sensazioni soggettive”: la qualità della vita in questi soggetti
è risultata dipendente non tanto dalla gravità della sarcoidosi
quanto dalla presenza/assenza della patologia psichiatrica,
sia conclamata che sottosoglia.
277. Comorbidità per disturbi d’ansia
in pazienti bipolari in fase eutimica
G. Rosso, P. Rapicavoli, G. Maina, F. Bogetto
Servizio per i Disturbi Depressivi e d’Ansia, SCDU Psichiatria,
Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino
Introduzione: un ampio numero di pubblicazioni in letteratura
suggerisce che esista un’alta prevalenza di disturbi
d’ansia in pazienti affetti da Disturbo Bipolare. I tassi di comorbidità
per DOC sono circa del 35%, mentre quelli di comorbidità
per il disturbo di panico si situano tra il 30 e il
40%. La presenza di un disturbo d’ansia e/o di sintomi ansiosi
in un paziente bipolare e, soprattutto, la persistenza di
questi anche nelle fasi intercritiche del disturbo dell’umore
ha un importante significato clinico: in termini di recupero
incompleto dopo gli episodi affettivi; di aumento del tempo
necessario per ottenere la remissione dall’episodio affettivo;
di una minore risposta agli stabilizzatori o alla terapia interpersonale.
Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare e confrontare
pazienti bipolari I e II in stato di eutimia per la presenza
di disturbi d’ansia.
Materiale e metodi: Sono stati reclutati tutti i pazienti bipolari
afferiti presso il nostro Servizio per i Disturbi Depressivi
e d’Ansia, di età compresa tra i 18 e i 60 anni, in eutimia
da almeno due mesi (HDRS ≤ 8; YMRS ≤ 6). Ai soggetti
reclutati è stata somministrata un’intervista semistrutturata
al fine di raccogliere le caratteristiche socio-demografiche.
La comorbidità per disturbi d’ansia è stata valutata mediante
la somministrazione della SCID-I.
Risultati: il campione risulta composto da 36 pazienti bipolari
I e 39 pazienti bipolari II. I pazienti bipolari I presentano
almeno un disturbo d’ansia in comorbidità nel 19,4% dei
casi, mentre i bipolari II nel 28,2%. Nei pazienti bipolari I i
tassi di comorbidità sono: per GAD 11,1%; per DOC 2,8%;
per Disturbo di Panico 5,6%; per Fobia Sociale 0%, mentre
la frequenza per gli stessi disturbi nei pazienti bipolari II risulta
essere rispettivamente del 10,3%, del 7.7%, del 7,7%
e del 10,3%.
Conclusioni: dal confronto pazienti bipolari I vs. pazienti
bipolari II emerge che i disturbi d’ansia sono più frequenti
nei pazienti bipolari II, in particolare fobia sociale e DOC. I
dati preliminari, in linea con la letteratura, dovranno essere
confermati attraverso un ampliamento del campione in esame.
Bibliografia
Strakowski et al., 1992; Kruger et al., 1995; Pini et al., 1997; Cassano
et al., 1998; Cosoff e Hafner, 1998; Edmonds et al., 1998;
Pini et al., 1997; McElroy et al., 2001; Yerevan et al., 2001;
Craig., 2002; Henry et al., 2003; MacQueen et al., 2003; Feske
et al., 2000; Young et al., 1993.
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POSTER
278. Disturbi di personalità nel disturbo
bipolare
G. Rosso, P. Rapicavoli, G. Maina, F. Bogetto
Servizio per i Disturbi Depressivi e d’Ansia, SCDU Psichiatria,
Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino
Introduzione: il disturbo bipolare (DB) è considerato una
condizione relativamente frequente (prevalenza lifetime 3-
6,6%), le cui manifestazioni cliniche pongono talora problemi
di diagnosi differenziale specialmente rispetto al disturbo
depressivo maggiore (DDM) e ad alcuni disturbi di personalità
(DP) 1 .
È stato riportato che nei pazienti con disturbo bipolare tipo
II (DBII), rispetto a quelli con disturbo bipolare tipo I
(DBI) è più frequente la concomitanza dei disturbi da abuso
di sostanze, dei disturbi d’ansia e dei disturbi di personalità
2 3 .
Lo scopo della presente ricerca è confrontare un campione
di pazienti DBII con un campione di pazienti DBI e uno di
pazienti DDM rispetto alla comorbidità per DP.
Metodo: Il nostro campione è formato da pazienti ambulatarioli
afferiti presso il Servizio per i Disturbi Depressivi e
d’Ansia.
Sono stati inclusi nello studio tutti i soggetti che rientravano
nei seguenti criteri di inclusione: diagnosi di DDM o
DBI o DBII; condizioni di eutimia (YMRS 12; HAMD 7);
età compresa tra 18-60 anni; consenso informato orale allo
studio. Per l’accertamento della comorbilità di asse II è stata
utilizzata la SCID-II.
Risultati: sono stati inclusi 105 pazienti di cui 30 con
DDM e 75 con DB (36 DBI e 39 DBII). Il 23,3% dei pazienti
con DDM vs. il 46,7% con DB presentano un disturbo
di personalità (p < 0,05).
Il 46,7% dei pazienti con DBI vs. il 46,2% con DBII presentano
un disturbo di personalità (n.s.). I disturbi di personalità
di cluster A e B prevalgono nei DBII rispetto ai
DBI, mentre quelli del cluster C sono più frequenti nei
DBI.
In particolare il disturbo ossessivo-compulsivo di personalità
(DOCP) risulta significativamente più frequente nei
DBI rispetto ai DBII (16,7% vs. 2,7%; p < 0,05).
Conclusioni: in linea con la letteratura abbiamo riscontrato
una maggior incidenza di disturbo di personalità nei pazienti
affetti da DB rispetto ai DDM. Da questi dati preliminari
non emerge una maggiore incidenza di DP nei DBII rispetto
ai DBI.
Un dato interessante è la maggior frequenza del DOCP nei
DBI, in contrasto con una maggior comorbidità di disturbo
ossessivo-compulsivo riscontrata nei DBII. I risultati dovranno
essere confermati con un ampliamento del campione
in esame.
Bibliografia
1 May M, Akiskal HS, Lopez-Ibar JJ, Sartorius N, eds. Bipolar
Disorder. Wiley Chichester 2002.
2 Kay JM, et al. Ann Clin Psychiatry 1999;11:187-95.
3 Chengappa KNR, et al. Bipolar Disorder 2000;2:191-5.