XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

POSTER
Metodologia: studio prospettico e naturalistico; presso il
CSM di Bologna “Nani” sono stati arruolati i pazienti che
hanno iniziato una terapia con SGA (01/07/02-01/10/05).
Sono stati valutati i parametri metabolici (glicemia, colesterolo,
trigliceridi), fisiologici (peso, altezza) e anamnestici a
T0 (prima della terapia), T1 (un mese) e T6 (sei mesi).
Risultati: dei 68 pazienti arruolati, 35 (23 maschi e 12 femmine;
età media 44 ± 17,67) sono stati valutati per 6 mesi;
il BMI ha mostrato un aumento fin dal primo mese (T0
28,00, T1 28,24; p = 0,167) che diventa significativo dopo
6 mesi (T0 27,98, T6 29,15; p = 0,002). Inoltre la familiarità
per il diabete è risultata essere fattore di rischio per lo sviluppo
di obesità: nei 10 pazienti con familiarità positiva
l’incidenza di obesità è del 40% (n = 2), mentre nel gruppo
con familiarità negativa (n = 25) è del 5% (n = 1) (p = 0,03).
Conclusioni: il nostro studio conferma gli aumenti di peso
nei pazienti in terapia con SGA; inoltre i nostri risultati suggeriscono
che la familiarità per il diabete sia un fattore di rischio
aggiuntivo per gli incrementi ponderali durante terapia
con SGA.
275. Studio in aperto con Divalproex ER © nel
trattamento di pazienti con disturbo di
personalità borderline
L. Rossi, B. Dell’Osso, B. Baker, D. Simeon, E. Hollander
Compulsive, Impulsive and Anxiety Disorder Program,
Mount Sinai School of Medicine, New York
Background: i soggetti con disturbo borderline di personalità
(BPD) sono pazienti spesso connotati dalle seguenti caratteristiche:
impulsività, instabilità affettiva e aggressività
che conducono ad una marcata morbilità e mortalità. Il presente
trial ha valutato la sicurezza e l’efficacia del divalproex
extended release (Depakote ER©) in un gruppo di
soggetti con BPD.
Metodo: è stato condotto uno studio di 12 settimane in
aperto con divalpreox extended release in un gruppo di 20
pazienti ambulatoriali con diagnosi di BDP secondo i criteri
del DSM-IV. I principali strumenti di misurazione
della risposta clinica sono stati la CGI-I e la Global Assessment
Scale (GAS). Strumenti di misurazione secondari
hanno valutato l’aggressività (Aggression Questionnaire
[AQ], Overt Aggression Scale – Modified [OAS-M]),
l’intensità affettiva (Affective Intensity Measure [AIM]), e
la labilità affettiva (Affective Lability Scale [ALS]). Analisi
statistiche con modelli di regressione random lineare
(Random regression hierarchical linear modeling, HLM)
sono state infine effettuate sul campione totale dei 20 partecipanti.
Risultati: 13 soggetti (65%) erano maschi e 7 femmine
(35%) (età media = 37,0, [SD = 11,3]). Le analisi statistiche
hanno evidenziato un miglioramento significativo limitatamente
alla CGI, GAS, OAS-M sezione per l’irritabilità,
oltre che all’AQ, e hanno rivelato un miglioramento
significativo marginale all’AIM. 7 dei 10 pazienti che hanno
completato lo studio (70%) hanno risposto al trattamento
con una valutazione finale alla CGI-I di 2 (much improved)
o 1 (very much improved). Non è stata registrata
alcuna riduzione significativa nella misurazione della labilità
affettiva nè in quella della dissociazione. Un solo par-
tecipante è stato ritirato dallo studio in relazione ad effetti
collaterali.
Conclusioni: extended release divalproex appare essere efficace
e ben tollerato nei pazienti BPD. Questo composto ha
inoltre il particolare vantaggio di poter essere somministrato
1v/die, mentre il placebo necessita somministrazioni successive
durante il giorno. Finanziamento: Abbott Laboratories
276. Comorbidità di asse I, sintomatologia
sottosoglia e qualità della vita nei pazienti
con sarcoidosi
S. Rossi, S. Calossi, A. Della Pepa, A. Goracci, M. Martinucci,
T. Santomauro, A. Mazzi * , P. Rottoli * , P. Castrogiovanni
Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Psichiatria, * Dipartimento
di Medicina Clinica e Scienze Immunologiche,
Sezione di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Università
di Siena
La Sarcoidosi è una patologia autoimmunitaria, multisistemica
che coinvolge prevalentemente il sistema polmonare,
cutaneo e oculare. Sebbene sia stata da lungo tempo riconosciuta
la presenza di sintomi respiratori in varie patologie
psichiatriche, non è stato pienamente investigato il grado
con cui i pazienti con malattie respiratorie presentino anche
sintomi psichiatrici ed infatti sono pochi gli studi che ricercano
un’eventuale correlazione tra sintomatologia depressiva
e malattia sarcoidea, mentre non è noto se tale associazione
possa verificarsi anche per altri disturbi psichiatrici o
comunque con sintomi sottosoglia. Scopo dello studio è indagare
la presenza di un eventuale disturbo psichiatrico associato,
della sintomatologia sottosoglia e di valutare la
qualità della vita in soggetti con sarcoidosi.
Il campione di 80 soggetti (età media di 41 aa) è stato selezionato
fra i pazienti affluenti al Centro Sarcoidosi, delle
Malattie Respiratorie dell’Università di Siena. I pazienti sono
stati valutati con i seguenti questionari: SCI-PAS, SCI-
OBS, SCI-MOODS per la sntomatologia sottosoglia, Q-
LES-Q per la qualità della vita, MINI per la diagnosi psichiatrica,
CGI per la gravità di malattia, HAM-A e HAM-D
per la sintomatologia ansiosa e depressiva ed un’intervista
strutturata sulla diagnosi primaria di Sarcoidosi.
Il 41%dei pazienti presentano una diagnosi di Asse I: il
18,5% un Disturbo dell’Umore, l’11% un Disturbo di Panico
ed un altro 11% da Disturbo dell’Adattamento. Dei soggetti
con diagnosi di Asse I, il 40% ha manifestato il disturbo
prima del momento in cui è stata diagnosticata la sarcoidosi,
mentre il rimanenti 60% dopo la diagnosi di sarcoidosi.
Si è visto, che la sintomatologia sottosoglia più rappresentata
è quella panico-agorafobica, seguito dallo spettro
dell’umore e dallo spettro ossessivo-compulsivo.
Confrontando i punteggi dei vari domini del Q-LES-Q dei
pz. con sarcoidosi con un campione rappresentativo della
popolazione generale, è emerso una compromissione significativa
nei domini “Salute fisica/Attività” (p < 0,01), “Sensazioni
soggettive” (p = 0,001), e “Attività generali” (p =
0,003). Inoltre i punteggi del Q-LES-Q sono risultati significativamente
ridotti dalla presenza di una patologia psichiatrica,
soprattutto nelle sfere della “salute fisica”, delle
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