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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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mentali e psichici che si presentano ciclicamente e appaiono<br />

in relazione coerente e pre<strong>di</strong>cibile con la fase tardo-luteinica<br />

del ciclo mestruale.<br />

I meccanismi patogenetici alla base <strong>di</strong> tali sindromi non<br />

sono del tutto noti; tuttavia lo stu<strong>di</strong>o delle caratteristiche<br />

sintomatologiche e soprattutto la buona risposta alla terapia<br />

farmacologica con farmaci inibitori del reuptake <strong>della</strong><br />

serotonina, hanno permesso <strong>di</strong> capire come vi sia una alterazione<br />

dei sistemi neurotrasmettitoriali serotoninergico e<br />

GABAergico.<br />

Alla luce delle recenti acquisizioni circa i possibili legami<br />

tra SPM e altre sindromi psichiatriche, siamo andati ad indagare<br />

il rapporto tra Bulimia nervosa e SPM e a valutare<br />

nelle pazienti con SPM la presenza o meno <strong>di</strong> comorbilità<br />

e familiarità psichiatrica specifica.<br />

Soggetti e meto<strong>di</strong>: lo stu<strong>di</strong>o consiste nella rivalutazione a<br />

tre anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> alcuni soggetti selezionati partecipanti<br />

ad uno stu<strong>di</strong>o epidemiologico che indagava la prevalenza<br />

dei <strong>di</strong>sturbi del comportamento alimentare nella<br />

popolazione generale femminile <strong>di</strong> Padova <strong>di</strong> età compresa<br />

tra i 18 e i 25 anni. Sono stati selezionati a questo scopo<br />

tutti i soggetti residenti nell’area urbana che nello stu<strong>di</strong>o<br />

<strong>di</strong> prevalenza erano affetti da bulimia nervosa “lifetime”<br />

(n = 28) e un gruppo <strong>di</strong> controllo appaiato per età e<br />

stato socio-economico (n = 56).<br />

Lo stu<strong>di</strong>o ha alla fine incluso 17 soggetti con bulimia nervosa<br />

(response rate = 61%) e 44 controlli (79%).<br />

Ciascun soggetto partecipante allo stu<strong>di</strong>o è stato sottoposto<br />

a interviste <strong>di</strong>agmostiche specifiche (MINI-plus) e,<br />

per quanto concerne lo stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> familiarità psichiatrica<br />

è stato utilizzato il “family history method”, coinvolgendo<br />

almeno un familiare per ogni soggetto considerato.<br />

Risultati: non ci sono <strong>di</strong>fferenze significative nella prevalenza<br />

<strong>di</strong> SPM nelle pazienti con BN (6 soggetti, pari a<br />

35% del totale) e nei soggetti <strong>di</strong> controllo (15 casi, equivalenti<br />

al 34%).<br />

Considerando il campione totale, non si è osservata nessuna<br />

associazione significativa tra SPM e gli altri <strong>di</strong>sturbi<br />

psichiatrici considerati (<strong>di</strong>sturbi affettivi, <strong>di</strong>sturbi d’ansia,<br />

<strong>di</strong>sturbi <strong>della</strong> alimentazione).<br />

Tuttavia, se si escludono i soggetti con bulimia nervosa, la<br />

presenza <strong>di</strong> SPM si associa significativamente con la presenza<br />

lifetime <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi d’ansia (OR = 6,75; IC 95% =<br />

1,1 - 40,6; p < 0,04).<br />

Per quanto concerne la familiarità, è stata riscontrata la<br />

presenza <strong>di</strong> SPM nel 69% dei familiari <strong>di</strong> primo grado <strong>di</strong><br />

sesso femminile delle pazienti affette dal medesimo <strong>di</strong>sturbo,<br />

e nel 18% dei familiari dei soggetti <strong>di</strong> controllo,<br />

con una <strong>di</strong>fferenza statisticamente significativa (p <<br />

0,005).<br />

Conclusioni: nel nostro stu<strong>di</strong>o non emerge alcuna significativa<br />

associazione tra SPM e bulimia nervosa. Nei soggetti<br />

<strong>di</strong> controllo, invece, si nota una significativa associazione<br />

tra SPM e <strong>di</strong>sturbi d’ansia come già evidenziato nella letteratura<br />

scientifica.<br />

I soggetti con SPM presentano spesso un familiare con lo<br />

stesso <strong>di</strong>sturbo, evidenziando un’aggregazione familiare del<br />

<strong>di</strong>sturbo. Nei soggetti con SPM e qualsiasi altra <strong>di</strong>agnosi<br />

psichiatrica, vi è una significativa aggregazione familiare <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sturbi d’ansia.<br />

345<br />

POSTER<br />

273. Efficacia <strong>della</strong> terapia con duloxetina:<br />

metanalisi dei dati <strong>di</strong> sei stu<strong>di</strong> clinici<br />

controllati con placebo e SSRI<br />

A. Rossi * , R.W. Swindle ** , J.F. Rosenbaum *** , J.H. Mallinckrodt<br />

** , Y. Lu ** , A.C. Andorn**, J.G. Watkin ** ,<br />

A. Barraco * , M. Mancini * ** ****<br />

, M.J. Detke<br />

* ** Eli Lilly Italia; Lilly Research Laboratories, Eli Lilly<br />

and Company, In<strong>di</strong>anapolis, IN; *** Department of Psychiatry,<br />

Harvard Me<strong>di</strong>cal School, and Massachusetts General<br />

Hospital, Boston; **** Departments of Psychiatry, In<strong>di</strong>ana<br />

University School of Me<strong>di</strong>cine, In<strong>di</strong>anapolis, IN; McLean<br />

Hospital, Belmont, MA and Harvard Me<strong>di</strong>cal School, Boston<br />

Obiettivi: i dati degli stu<strong>di</strong> clinici sono stati utilizzati per paragonare<br />

l’efficacia <strong>di</strong> duloxetina con quella dei farmaci <strong>di</strong><br />

confronto SSRI usando, come misura primaria dell’efficacia,<br />

il cambiamento me<strong>di</strong>o dei valori alla HAMD17 total score.<br />

Meto<strong>di</strong>: i dati sono stati raccolti da sei stu<strong>di</strong> clinici in doppio<br />

cieco. I pazienti con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Depressione Maggiore<br />

(DM) secondo il DSM-IV hanno ricevuto placebo (n = 516),<br />

duloxetina (40-120 mg/<strong>di</strong>e, n = 888), paroxetina (20 mg/<strong>di</strong>e,<br />

n = 359), o fluoxetina (20 mg/<strong>di</strong>e, n = 70) per 8 settimane.<br />

Risultati: il miglioramento del punteggio me<strong>di</strong>o <strong>della</strong><br />

HAMD17 per i pazienti che hanno ricevuto duloxetina è stato<br />

significativamente maggiore rispetto a quello dei pazienti<br />

trattati con SSRI (p = 0,023). Nell’analisi dei dati dei sottogruppi<br />

<strong>di</strong> pazienti che avevano punteggi HAMD17 più alti<br />

al baseline (≥ 19, ≥ 21, ≥ 23), la <strong>di</strong>mensione del vantaggio<br />

terapeutico con duloxetina rispetto agli SSRI è cresciuto<br />

progressivamente. Confrontando i pazienti SSRI-naïve<br />

con i pazienti già trattati in precedenza con SSRI, la <strong>di</strong>fferenza<br />

fra i due gruppi non è risultata significativa (p =<br />

0,724), mentre la terapia con duloxetina è risultata vantaggiosa<br />

per entrambi i gruppi. Nel sottogruppo dei pazienti<br />

SSRI-naïve, duloxetina si è mostrata superiore rispetto alla<br />

terapia con SSRI (p = 0,021). In tutti i pazienti, duloxetina<br />

è risultata migliore rispetto alla terapia SSRI (p = 0,003) nel<br />

trattamento dei sintomi ansiosi associati alla depressione.<br />

Conclusioni: confrontando i punteggi me<strong>di</strong> <strong>della</strong> HAMD17<br />

e delle sue sottoscale, l’efficacia <strong>di</strong> duloxetina è risultata superiore<br />

rispetto a gli SSRI nel trattamento <strong>della</strong> DM. La sua<br />

superiorità è stata osservata anche fra i pazienti mai trattati<br />

in precedenza con SSRI.<br />

274. Incremento ponderale e fattori<br />

<strong>di</strong> rischio durante il trattamento<br />

con antipsicotici <strong>di</strong> nuova generazione:<br />

uno stu<strong>di</strong>o prospettico e naturalistico<br />

E. Rossi, B. Berti, L. Mellini, M. Casoria, I. Tarricone,<br />

D. Berar<strong>di</strong><br />

Istituto <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong> P. Ottonello, Università <strong>di</strong> Bologna<br />

Introduzione: l’aumento <strong>di</strong> peso legato all’assunzione <strong>di</strong><br />

antipsicotici <strong>di</strong> seconda generazione (SGA) è <strong>di</strong> frequente<br />

osservato nella pratica clinica e riportato in letteratura. Scopo<br />

<strong>di</strong> questo stu<strong>di</strong>o è valutare l’aumento ponderale ed eventuali<br />

fattori <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> obesità (BMI > 30) tra i pazienti che<br />

assumono SGA.

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