XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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obesi (BMI > 30). L’inquadramento diagnostico è stato effettuato
tramite la SCID I; la valutazione della gravità e del
funzionamento globale tramite le scale CGI e GAF.
Risultati: il 33% dei pz (30,4% dei m e 33,7% delle f) soddisfa
pienamente i criteri diagnostici per DA; il 6,6% dei pazienti
soddisfa i criteri per un DAP senza Agorafobia, 0,9%
Agorafobia senza AP, 0,9% DOC, 0,9% Fobia Sociale, 5,7%
Fobia Specifica, 10,4% GAD, 2,8% DPTS, 10,4% DA
NAS.
Dai dati emerge, mediamente, per i maschi, una lieve anticipazione
dell’esordio del DA rispetto all’inizio dell’incremento
ponderale; nelle femmine, invece, l’incremento ponderale
è mediamente antecedente l’esordio del DA.
Conclusioni: i risultati del nostro studio concordano, nel
complesso, con i dati di letteratura che evidenziano una
stretta correlazione tra obesità/sovrappeso e disturbi
d’ansia.
255. Miglioramento dell’ansia
e delle disabilità motorie in pazienti
con deficit intellettivo medio/grave grazie
a un programma di introduzione al minitennis
A. Pilu * *** , C. Porqueddu ** , S. Adamo * *** , A.L. Floris *
*** , M.C. Hardoy * *** , M.G. Carta * ***
* Università di Cagliari; ** Istituto Superiore di Educazione
Fisica, Cagliari; *** Società Italiana di Sport e Psicopatologia
Introduzione/scopo: valutare l’efficacia di un programma
introduttivo al mini-tennis quale supporto nella riabilitazione
psicosociale di pazienti affetti da ritardo mentale di grado
medio o grave.
Metodologia: sono stati confrontati due gruppi di 12 soggetti
ciascuno con diagnosi di ritardo mentale medio o grave
(WAIS), un gruppo ha seguito un programma di introduzione
al mini-tennis per 6 mesi, l’altro è stato valutato
come gruppo di controllo. I gruppi erano confrontabili in
ordine a comorbidità con altre diagnosi psichiatriche e psicofarmaci
assunti. L’assessment psicopatologico è stata
condotto per mezzo della versione italiana dell’Assessment
and Information Rating Profile (AIRP). Sono state inoltre
valutate con metodologia strutturata: coordinazione motoria,
dominanza laterale e percezione dello schema corporeo.
In entrambi i gruppi le misure sono state effettuate all’ingresso
al programma (T0), dopo 2 mesi (T2) e dopo 6
mesi (T6).
Risultati: lo studio evidenzia una diminuzione nel tempo
statisticamente significativa dei punteggi psicopatologici totali
AIRP nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo
(p < 0,001). Fra le subscale soltanto la scala dell’ansia
mostrava un miglioramento nel tempo nel gruppo sperimentale
maggiore al gruppo di controllo (p < 0,01).
Conclusioni: i dati sembrano indicare che un programma di
introduzione allo sport può rappresentare un utile ausilio
nella riabilitazione psicosociale di individui con deficit intellettivo
e disturbi emotivi. I benefici di una attività strutturata
sembrano integrarsi con una migliore immagine di sé
in soggetti con deficit intellettivo medio/grave nel corso di
un programma strutturato di introduzione allo sport. Ulte-
riori studi dovrebbero confermare questi risultati su campioni
più vasti.
Bibliografia
1 Bouras N. Health Trends 1989;21:7.
Kirkcaldy BD, et al. Psychiatry Psychiatr Epidemiol 2002.
256. Disturbo d’ansia di separazione
nell’adulto: un’entità clinica distinta?
S. Pini * , M. Abelli * , M. Muti * , C. Gesi * , P. Rucci,
G.B. Cassano * , K.M. Shear **
* Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia
e Biotecnologia, Università di Pisa; ** Columbia University,
New York
Introduzione: il disturbo d’ansia di separazione (SEPAD) è
un disturbo psichiatrico ben definito nell’infanzia. Recenti
studi epidemiologici indicano che il SEPAD è più frequente
nell’adulto che nel bambino 1 . Tuttavia, poca attenzione è
stata rivolta al SEPAD nell’età adulta, in quanto non è chiaro
se esso costituisca una condizione ben distinta. In particolare,
resta da chiarire se la presenza di SEPAD costituisca
semplicemente la manifestazione di un attaccamento ansioso,
una forma di agorafobia o una condizione con specifici
correlati clinici e terapeutici 2 . Lo scopo del presente studio
è quello di analizzare questi aspetti.
Metodo: 141 pazienti adulti con diagnosi di disturbo di
panico sono stati selezionati presso gli ambulatori della
Clinica Psichiatrica dell’Università di Pisa. La diagnosi di
SEPAD è stata effettuata utilizzando tre questionari: Intervista
Clinica Strutturata per l’Ansia di Separazione (SCI-
SAS) 3 , Separation Anxiety Symptoms Inventory (SASI) e
Adult Separation Anxiety Questionnaire (ASA-27). Lo stile
di attaccamento è stato valutato mediante il Relationship
Questionnaire e l’Adult Attachment Questionnaire. L’agorafobia
è stata indagata mediante il PAS-SR. La diagnosi
principale ed eventuali diagnosi di Asse I in comorbidità
sono state indagate mediante la SCID-I. Le scale cliniche
impiegate sono state la PDSS, HAM-D, Mania Rating
Scale e SF-36.
Risultati: la diagnosi di SEPAD in età adulta è stata riscontrata
nel 49,5% del campione. I pazienti con tale diagnosi
hanno evidenziato con maggior frequenza un attaccamento
ansioso, sebbene una minoranza di soggetti con SEPAD abbiano
riportato un attaccamento sicuro. L’analisi fattoriale
ha mostrato che il SEPAD dell’adulto è una condizione ben
distinta dall’agorafobia. Inoltre i pazienti con tale diagnosi
hanno evidenziato una maggior gravità sintomatologia del
disturbo di panico e peggiore qualità della vita rispetto ai
soggetti senza SEPAD.
Conclusioni: i risultati di questo studio indicano che il SE-
PAD dell’adulto è una condizione clinica frequente, distinta
dall’agorafobia, associata ad importanti implicazioni cliniche
e che necessita di essere adeguatamente riconosciuta e
studiata.
Bibliografia
1 Wijeratne & Manicavasagar, 2003.
2 Manicavasagar & Silove, 1997.
3 Cyrawnoski et al., 2002.
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