XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

249. Il trattamento farmacologico
del Disturbo Ossessivo Compulsivo
ad esordio infantile. Uno studio
naturalistico ad un anno
POSTER
C. Pfanner, S. Presta, S. Millepiedi, S. Berloffa, G. Masi
IRCCS Stella Maris per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e
dell’Adolescenza, Calambrone (PI)
Numerosi studi controllati, in doppio cieco, attestano efficacia
e tollerabilità dei farmaci IRSS (Inibitori selettivi del
reuptake della serotonina) nel trattamento del DOC (Disturbo
Ossessivo Compulsivo) ad esordio infantile (Riddle
et al., 1992, 2001).
Pertanto tali composti sono attualmente considerati, particolarmente
in questa fascia di età, di prima scelta, mentre
la clomipramina rappresenta ancora trattamento di seconda
scelta per pazienti resistenti o intolleranti agli IRSS, pur
mostrando maggiore efficacia ma minore tollerabilità
(Geller et al., 2003).
In caso di resistenza alla clomipramina, spesso condizionata
da differenti sottotipi di disturbo in base alla peculiare
espressività sintomatologica, tipo di comorbidità e differente
familiarità, si ricorre spesso a strategie di ‘augmentation’,
principalmente con neurolettici atipici (Keuneman
et al., 2005).
I dati riguardo alle strategie di potenziamento con nuovi o
vecchi composti nel DOC pediatrico risultano ancora molto
esigui (Presta et al., 2003).
Scopo del nostro studio consiste nel valutare efficacia e tollerabilità
a lungo termine (1 anno) dei farmaci serotonergici
(sertralina, fluvoxamina, clomipramina) nel DOC ad esordio
infantile e la possibile indicazione per una terapia di potenziamento
in particolari sottotipi di DOC.
Abbiamo reclutato consecutivamente presso l’IRCCS Stella
Maris, durante l’anno 2004/2005, un campione di pazienti
affetti da DOC secondo i criteri del DSM IV /TR, di età
compresa tra gli 8 ed i 18 anni. Criteri di esclusione sono
stati il ritardo mentale, i disturbi pervasivi dello sviluppo e
la schizofrenia, disturbi organici e intolleranza ai farmaci
serotonergici.
I pazienti sono stati sottoposti in modo naturalistico, previo
consenso informato, a valutazione con scale validate per il
disturbo, ai tempi previsti da protocollo, ed a terapia con
IRSS a dosi e tempi adeguati, secondo le linee guida per il
disturbo.
I dati di questo studio, verrano descritti e commentati, anche
se preliminari, nell’ottica del trattamento a lungo termine,
pur necessitando in questa fascia di età ulteriori studi controllati
a lungo termine su vasti campioni.
Bibliografia
Geller DA, Biederman J, Stewart SE, et al. Which SSRI? A metaanalysis
of pharmacotherapy trials in pediatric obsessive-compulsive
disorder. Am J Psychiatry 2003;160:1919-28.
Masi G, Millepiedi S, Mucci M, Bertini N, Milantoni L, Arcangeli
F. A naturalistic study of referred children and adolescents with
obsessive-compulsive disorder. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry
2005;44:673-681.
Presta S, Marazziti, Dell’Osso L, Pfanner C, Marcheschi M, Masi
G, Muratori F, Mucci M, Millepiedi S, Cassano GB. Obsessivecompulsive
disorder in childhood and adolescence. Psychopathol
2003;36:55-64, 2003.
250. Effetti del trattamento
psicofarmacologico sui livelli sierici
e plasmatici dei fattori neurotrofici
nei pazienti depressi
A. Piccinni * , A. Del Debbio * , A. Mariotti * , I. Roncaglia * ,
C. Bianchi * , A. Palla * , E. Schiavi * , M. Catena * , C. Mannari
** , L. Domenici ** , L. Dell’Osso *
* Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia
e Biotecnologie, Università di Pisa; ** Istituto di Neuroscienze
del CNR, Pisa
Introduzione: pazienti drug-naive affetti da disturbo depressivo
maggiore (EDM) hanno bassi livelli sierici di
BDNF. Il trattamento con antidepressivi e stabilizzanti del
tono dell’umore aumenta questi livelli.
Scopo: valutare i livelli sierici e plasmatici di BDNF in pazienti
con EDM durante trattamento psicofarmacologico.
Metodologia: 12 pazienti drug-naive al primo episodio
EDM. Sono state valutate al baseline e dopo 1, 4, 8, 12 e 24
settimane, l’Hamilton Depression Rating Scale (HDRS), la
Montgomery-Asberg Rating Scale (MADRS), l’Hamilton
Rating Scale for Anxiety (HRSA) e raccolti campioni ematici
per la valutazione dei livelli sierici e plasmatici di
BDNF.
Risultati: al baseline i valori sierici e plasmatici di BDNF
nei pazienti erano di 30,6 ± 10,6 e 4,7 ± 2,9 ng/ml ed i punteggi
nelle scale HDRS, MADRS e HRSA erano 22,41 ±
7,04; 28,83 ± 7,21 e 22,83 ± 6,17. Solo i valori plasmatici di
BDNF erano significativamente più bassi rispetto al gruppo
di controllo. Alla 12 a settimana, la media dei livelli di
BDNF sierici e plasmatici era più alta ed i punteggi nelle
scale HDRS, MADRS e HRSA più bassi. Ciascun paziente
mostrava un significativo aumento dei livelli plasmatici di
BDNF alla 12 a ed alla 24 a settimana confrontato con un
gruppo di controllo.
Conclusioni: gli aumentati livelli sierici e plasmatici di
BDNF correlano con un miglioramento del quadro clinico
in pazienti depressi
251. Studio preliminare sull’esistenza
di un ritmo circadiano del BDNF
A. Piccinni * , A. Del Debbio * , A. Mariotti * , I. Roncaglia * ,
C. Bianchi * , A. Palla * , E. Schiavi * , M. Catena * , C. Mannari
** , L. Domenici ** , L. Dell’Osso *
* Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia
e Biotecnologie, Università di Pisa; ** Istituto di Neuroscienze
del CNR, Pisa
Introduzione: il BDNF è una neurotrofina essenziale per la
sopravvivenza cellulare, plasticità sinaptica, produzione di
neurotrasmettitori e neuropeptidi ed è coinvolto in numerose
condizioni psicopatologiche, compresi i disturbi dell’umore.
Il principale pool periferico sono le piastrine.
Scopo: il nostro studio valuta le differenze giornaliere della
concentrazione del pool sierico e plasmatico del BDNF.
Metodologia: 16 volontari sani sono stati arruolati per questo
studio circadiano. Campioni di sangue per i livelli di cortisolo
e per i livelli sierici e plasmatici di BDNF sono stati
raccolti alle 8,30, 11, 14 ed alle 20. Il plasma prelevato è sta-
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