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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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principale <strong>di</strong> <strong>di</strong>missione al primo ricovero DOC. Per ottenere<br />

un tempo <strong>di</strong> osservazione <strong>di</strong> almeno 5 anni, nell’ambito<br />

<strong>di</strong> questi 220 pazienti è stato selezionato un campione <strong>di</strong><br />

184 soggetti i che avevano avuto il loro primo ricovero negli<br />

anni compresi tra il 1973 e i 1999.<br />

Si sono quin<strong>di</strong> prese in esame le cartelle cliniche dei pazienti<br />

che avevano subito almeno due ricoveri, considerando<br />

la <strong>di</strong>agnosi formulata all’ultima <strong>di</strong>missione.<br />

Risultati: dei 184 pazienti, 93 (50,5%) avevano subito un<br />

numero <strong>di</strong> ricoveri uguale o superiore a due.<br />

Confrontando la <strong>di</strong>agnosi formulata alla <strong>di</strong>missione del<br />

primo ricovero con quella formulata all’ultima<br />

ospedalizzazione, è risultato che 59 pazienti (63,4%)<br />

avevano mantenuto la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> DOC nel corso del<br />

periodo <strong>di</strong> osservazione. 34 pazienti (36,6%) avevano<br />

ricevuto una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferente nel corso del loro ultimo<br />

ricovero. Le <strong>di</strong>agnosi sono risultate essere così <strong>di</strong>stribuite:<br />

<strong>di</strong>sturbo bipolare: 9 pz (9,7%); <strong>di</strong>sturbo delirante: 6 pz<br />

(6,4%); <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> personalità 5 pz (5,4%); schizofrenia: 4<br />

pz (4,3%); <strong>di</strong>sturbo depressivo maggiore: 3 pz (3,2%);<br />

psicosi non altrimenti specificata: 3 pz (3,2%); abuso <strong>di</strong><br />

sostanze: 2 pz (2,2%); <strong>di</strong>sturbo da <strong>di</strong>scontrollo degli<br />

impulsi 1 pz (1,1%); <strong>di</strong>sturbi <strong>della</strong> condotta alimentare: 1<br />

pz (1,1%).<br />

Conclusioni: i dati derivanti dal nostro campione in<strong>di</strong>cano<br />

in cambio <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi in più <strong>di</strong> un terzo dei pazienti DOC.<br />

Si deve tener conto nell’interpretazione dei dati che il campione<br />

era formato da pazienti ricoverati e quin<strong>di</strong> presumibilmente<br />

affetti da forme <strong>di</strong> DOC più gravi.<br />

Bibliografia<br />

Thomsen PH, Jensen J. Obsessive-compulsive <strong>di</strong>sorder: admission<br />

patterns and <strong>di</strong>agnostic stability; A case register study. Acta<br />

Psychiatr Scand 1994;90:19-24.<br />

Mataix-Cols D, Rauch SL, Baer L, et al. Symptom stability in adult<br />

obsessive-compulsive <strong>di</strong>sorder: data from a naturalistic twoyear<br />

follow-up study. Am J Psychiatry 2002;159:263-8.<br />

248. Qualità <strong>della</strong> vita in soggetti anziani<br />

car<strong>di</strong>opatici<br />

F. Petturiti, S. Alunni, C. Picchi, A. Trequattrini, F. Ciappi<br />

Dipartimento Salute Mentale, ASL 1, Umbria; Centro Salute<br />

Mentale Città <strong>di</strong> Castello, ASL 1<br />

Introduzione: oggi si parla in<strong>di</strong>fferentemente <strong>di</strong> terza età,<br />

quarta età, età d’argento, senescenza, anzianità, vecchiaia e<br />

così via senza prestare sufficiente attenzione al reale significato<br />

<strong>di</strong> questi termini. Comunemente quest’epoca <strong>della</strong> vita<br />

viene identificata come un periodo <strong>di</strong> involuzione, con<br />

connotati negativi sul piano personale (malattia, per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

autonomia e <strong>di</strong> ruoli) ed interpersonale (pensionamento, ritiro<br />

sociale, pregiu<strong>di</strong>zi, stigma).<br />

D’altra parte a questo tipo <strong>di</strong> “invecchiamento patologico”<br />

si affianca un “invecchiamento <strong>di</strong> successo”, caratterizzato<br />

da opportunità concesse proprio da questa età. L’età<br />

avanzata, infatti, può costituire un periodo <strong>di</strong> serenità e<br />

creatività, in cui si può continuare a sentirsi attivi ed utili<br />

per sé e per gli altri. La malattia, somatica o psicologica,<br />

rappresenta uno “spettro” con cui l’anziano, comunque,<br />

deve confrontarsi. A questo proposito le malattie car<strong>di</strong>ache<br />

333<br />

POSTER<br />

sono dei “killer” che rappresentano una tra le principali<br />

cause <strong>di</strong> mortalità e morbilità dei paesi occidentali. Scopo<br />

del presente lavoro è valutare l’impatto <strong>di</strong> comuni variabili,<br />

tipiche dell’età avanzata, sulla qualità <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> soggetti<br />

car<strong>di</strong>opatici.<br />

Metodologia: è stato utilizzato un questionario sulla qualità<br />

<strong>della</strong> vita, da noi elaborato per questo tipo <strong>di</strong> utenti. Il<br />

questionario è <strong>di</strong> autosomministrazione ed è costituito da<br />

25 domande con risposta a scelta multipla.<br />

Il campione è <strong>di</strong> 60 soggetti anziani car<strong>di</strong>opatici (30 maschi<br />

e 30 femmine) <strong>di</strong> età superiore a 60 anni, con età me<strong>di</strong>a<br />

pari a 67,7 anni che afferiscono al centro <strong>di</strong> Riabilitazione<br />

Car<strong>di</strong>ologia dell’Ospedale Civile <strong>di</strong> Città <strong>di</strong> Castello,<br />

in provincia <strong>di</strong> Perugia.<br />

Abbiamo voluto verificare se esistono <strong>di</strong>fferenze tra anziani<br />

<strong>di</strong> età compresa tra 60 e 69 anni e quelli con età superiore<br />

a 70 anni, per quanto riguarda la qualità <strong>della</strong> vita.<br />

Risultati: dalla ricerca effettuata non sono state evidenziate<br />

<strong>di</strong>fferenze statisticamente significative nella percezione <strong>della</strong><br />

propria qualità <strong>della</strong> vita, tra gli anziani con età tra 60 e<br />

69 anni e quelli con età superiore a 70. La vita degli anziani<br />

car<strong>di</strong>opatici è molto peggiorata dalla car<strong>di</strong>opatia; la patologia<br />

viene vissuta principalmente come un evento naturale<br />

che impone importanti limitazioni.<br />

I soggetti, sia <strong>di</strong> età inferiore che superiore a 70 anni, sono<br />

preoccupati per la loro salute, ma questo non comporta il<br />

non poter essere attivi e creativi; si può, infatti, essere impegnati<br />

attivamente, sia in<strong>di</strong>vidualmente che in gruppo, rilassandosi<br />

e de<strong>di</strong>candosi ai propri passatempi. Gli anziani<br />

con età superiore a 70 anni si de<strong>di</strong>cano principalmente al<br />

ruolo <strong>di</strong> nonno, mentre quelli con età inferiore affermano <strong>di</strong><br />

essere impegnati in attività creative, culturali, sportive e anche<br />

nel volontariato.<br />

La depressione e l’ansia incidono in maniera sostanziale<br />

sulla percezione <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dall’età.<br />

Conclusioni: dal nostro stu<strong>di</strong>o emerge che la car<strong>di</strong>opatia,<br />

nell’età avanzata, può non costituire un impe<strong>di</strong>mento assoluto,<br />

se l’anziano vive in un ambiente favorevole, stimolante<br />

e socializzante.<br />

Per i soggetti esaminati è fondamentale l’essere circondati<br />

dall’affetto delle persone care, l’essere stimati e rispettati<br />

dalla società: tutto questo sembra influenzare positivamente<br />

la capacità <strong>di</strong> adattamento e la qualità <strong>di</strong> vita degli anziani.<br />

La qualità degli affetti, delle relazioni sociali personali,<br />

la stima e la fiducia in sé, costituiscono la prospettiva<br />

per un futuro sereno e un senso positivo nell’anziano,<br />

anche se in stato <strong>di</strong> sofferenza.<br />

La malattia, sebbene vissuta con ansia, paura e con le sue<br />

limitazioni, evidenzia i bisogni fondamentali umani, come<br />

la <strong>di</strong>fesa <strong>della</strong> propria <strong>di</strong>gnità, del proprio pensare e del<br />

profondo sentire.<br />

Bibliografia<br />

1 Pancheri P. Stress, emozioni, malattia. Milano: Mondadori 1980.<br />

2 Cesa-Bianchi M. Giovani per sempre? L’arte <strong>di</strong> invecchiare.<br />

Roma-Bari: Laterza 1998.<br />

3 Aveni Casucci MA. Psicologia e gerontologia. Milano: Claire<br />

1984.

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