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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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243. La stagionalità dell’esor<strong>di</strong>o come<br />

potenziale in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> sottotipizzazione<br />

nel Disturbo <strong>di</strong> Panico<br />

L. Pesaresi, R. Clemente, L. Limpido, L. Palazzo,<br />

D. Pucci * , G. Bersani, P. Pancheri<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Psicofarmacologia e Me<strong>di</strong>cina Psicologica,<br />

* Dipartimento <strong>di</strong> Igiene e Sanità Pubblica “G. Santarelli”,<br />

Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”<br />

Introduzione: l’attacco <strong>di</strong> panico è definito come “Periodo<br />

<strong>di</strong>stinto <strong>di</strong> intensa ansia o <strong>di</strong>sagio con sintomi somatici<br />

associati”, mentre il Disturbo <strong>di</strong> Panico (DP) è caratterizzato<br />

dalla paura persistente <strong>di</strong> avere altri attacchi, da<br />

preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco<br />

o delle sue conseguenze e da significativa alterazione e limitazione<br />

del comportamento correlata all’obiettivo <strong>di</strong><br />

evitare gli attacchi.<br />

Dalla letteratura emerge l’ipotesi <strong>di</strong> una sottotipizzazione<br />

del <strong>di</strong>sturbo, sulla base del suo andamento stagionale, in 2<br />

forme: una “Estiva” e una “Invernale”, caratterizzate rispettivamente<br />

da esor<strong>di</strong>o e ricadute durante la stagione<br />

estiva e quella invernale.<br />

Obiettivo del presente stu<strong>di</strong>o è stato quello <strong>di</strong> indagare la<br />

relazione esistente tra DP e stagionalità, allo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

un potenziale in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> sottotipizzazione correlato<br />

alla stagione <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o e ricadute. Sono state indagate,<br />

inoltre, le eventuali <strong>di</strong>fferenze tra i due sottotipi rispetto al<br />

profilo sintomatologico ed alla coesistenza <strong>di</strong> agorafobia e<br />

sintomi depressivi.<br />

Metodologia: lo stu<strong>di</strong>o è stato condotto su un campione <strong>di</strong><br />

32 pazienti con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> DP secondo i criteri del DSM<br />

IV, ai quali è stata somministrata l’Agoraphobia Rating<br />

Scale e un’Intervista Retrospettiva specificatamente in<strong>di</strong>rizzata<br />

alla valutazione dell’esor<strong>di</strong>o e dell’andamento del<br />

<strong>di</strong>sturbo nel periodo drug-free in termini <strong>di</strong> andamento stagionale.<br />

Risultati: dall’analisi del campione è emerso che l’esor<strong>di</strong>o<br />

del <strong>di</strong>sturbo è bimodale, con un picco <strong>di</strong> insorgenza nella<br />

stagione estiva (estate e primavera) ed uno nella stagione invernale<br />

(inverno e autunno), che esiste una relazione statisticamente<br />

significativa tra la stagione d’esor<strong>di</strong>o e la stagione<br />

con maggior frequenza <strong>di</strong> attacchi e una maggior frequenza<br />

dell’agorafobia nel sottotipo invernale.<br />

Questi dati sono in accordo con la letteratura esistente. In <strong>di</strong>saccordo<br />

con il comune pensiero scientifico a riguardo non<br />

si è trovata una correlazione significativa fra il sottotipo<br />

estivo e l’insorgenza <strong>di</strong>urna degli attacchi e fra il sottotipo<br />

invernale e l’insorgenza serale e la prevalenza <strong>di</strong> sintomi depressivi<br />

nel sottotipo Invernale.<br />

Conclusioni: sebbene il campione non sia molto rappresentativo,<br />

questo stu<strong>di</strong>o pone l’accento sulla necessità <strong>di</strong> valutare<br />

i fattori implicati nella stagionalità del DP, sulla possibilità<br />

<strong>di</strong> risposta a <strong>di</strong>fferenti trattamenti farmacologici dei<br />

due sottotipi, sulla possibilità <strong>di</strong> considerare <strong>di</strong>verse prognosi<br />

e apre nuove strade per una maggiore comprensione<br />

dell’eziopatogenesi del DP.<br />

331<br />

POSTER<br />

244. Comorbilità e esiti <strong>di</strong> trattamento nella<br />

<strong>di</strong>pendenza da alcol in un programma<br />

residenziale<br />

G. Pessa, C. Novara, D. Mioni, F. Durano, S. Fava<br />

Unità Funzionale per il Trattamento delle Dipendenze, Casa<br />

<strong>di</strong> Cura “Parco dei Tigli”, Teolo, Padova<br />

Gli stu<strong>di</strong> effettuati su popolazioni dei servizi per le <strong>di</strong>pendenze<br />

hanno stimato una prevalenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi psichiatrici<br />

associati tra il 40 e il 100%.<br />

L’importanza <strong>di</strong> un’accurata identificazione dei <strong>di</strong>sturbi associati<br />

ad un uso/abuso <strong>di</strong> alcol è stata sottolineata da stu<strong>di</strong><br />

epidemiologici che hanno <strong>di</strong>mostrato un’associazione tra<br />

una comorbi<strong>di</strong>tà in asse I e/o asse II ed una varietà <strong>di</strong> esiti<br />

negativi <strong>di</strong> trattamento: alte percentuali <strong>di</strong> drop-out (Reich e<br />

Vasile, 1993), un funzionamento sociale carente (Darke e<br />

al., 1994).<br />

Scopi del presente stu<strong>di</strong>o sono stati quelli <strong>di</strong>: a) misurare la<br />

prevalenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi in Asse I e/o in Asse II in pazienti<br />

consecutivamente ricoverati presso la nostra unità; b) esaminare<br />

le <strong>di</strong>fferenze sintomatologiche tra gruppi <strong>di</strong> soggetti<br />

che presentano una singola <strong>di</strong>agnosi versus coloro che ne<br />

presentano una doppia in Asse I e/o in Asse II; c) valutare<br />

gli esiti <strong>di</strong> un trattamento residenziale.<br />

Materiale e meto<strong>di</strong>: la raccolta dei dati è avvenuta tra<br />

Febbraio 2000 e Gennaio 2004. Sono stati valutati 757 pazienti<br />

ricoverati consecutivamente per problemi <strong>di</strong> Abuso<br />

e/o Dipendenza alcolica e che sod<strong>di</strong>sfacevano i seguenti<br />

criteri <strong>di</strong> inclusione: a) età < 70 anni; b) assenza <strong>di</strong> grave<br />

danno neurologico associato; c) assenza <strong>di</strong> grave danno organico<br />

associato; d) in grado <strong>di</strong> fornire il consenso informato<br />

allo stu<strong>di</strong>o. Durante il ricovero i soggetti hanno partecipato<br />

giornalmente a trattamenti <strong>di</strong> gruppo e/o in<strong>di</strong>viduali<br />

e sono stati somministrati oltre ad una scheda socioanagrafica<br />

i seguenti strumenti <strong>di</strong> indagine psicologica:<br />

SCID I, SCID II, SCL-90, MAST sia all’inizio che al termine<br />

del ricovero.<br />

Risultati: la popolazione afferente alla nostra unità proviene<br />

per il 97,8% dal Nord Italia, ed è composta per il 40,5%<br />

da donne. Più <strong>della</strong> metà del campione (60,8%) ha ricevuto<br />

una <strong>di</strong>agnosi doppia: il 34% sod<strong>di</strong>sfa i criteri per un’ulteriore<br />

<strong>di</strong>agnosi in Asse II, il 15% per una in Asse I e l’11% del<br />

totale sod<strong>di</strong>sfa i criteri per una <strong>di</strong>agnosi ulteriore in Asse I e<br />

II. Coloro che sod<strong>di</strong>sfano i criteri per una <strong>di</strong>agnosi in Asse I<br />

e II oltre la <strong>di</strong>pendenza alcolica sono anche coloro che ottengono<br />

punteggi significativamente maggiori al SCL-90<br />

(GSI F = 5,55 p < 0,05) e al MAST (F = 3,87 p < 0,05) rispetto<br />

ai soggetti con doppia o singola <strong>di</strong>agnosi. Inoltre, tutti<br />

i soggetti al termine del ricovero (giorni me<strong>di</strong> <strong>di</strong> degenza<br />

32,58) riferiscono una sintomatologia significativamente inferiore<br />

rispetto all’entrata.<br />

Conclusioni: la prevalenza dei <strong>di</strong>sturbi psichiatrici è in linea<br />

con i dati <strong>della</strong> letteratura. Per converso non sembrano<br />

esserci <strong>di</strong>fferenze negli esiti <strong>di</strong> trattamento tra coloro che<br />

presentano una singola <strong>di</strong>agnosi versus coloro che ne sod<strong>di</strong>sfano<br />

una doppia.

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