XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

POSTER
ment of patients with borderline personality disorder. American
Psychiatric Association, Arlington VA, 2001.
Hilger E, Barnas C, Kasper S. Quetiapine in the treatment of borderline
personality disorder. World J Biol Psychiatry 2003;4:42-
44.
Adityanjee A, Schulz SC. Clinical use of quetiapine in disease states
other than schizophrenia. J Clin Psychiatry 2002;63(Suppl
13):32-38.
235. Il significato clinico della comorbidità
tra ADHD e disturbo ossessivo-compulsivo
C. Pari, G. Masi, S. Millepiedi, M. Mucci, N. Bertini,
C. Pfanner, S. Berloffa
IRCCS Stella Maris per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e
dell’Adolescenza, Calambrone (PI)
Introduzione: obiettivo dello studio è stato quello di valutare
in un campione clinico di bambini ed adolescenti se la
comorbidità con ADHD influisce sull’espressione clinica e
sulla evoluzione del disturbo ossessivo compulsivo (DOC).
Metodologia: sono stati inclusi nello studio 94 bambini e
adolescenti (età: 13,6 ± 2,8) con diagnosi corrente di DOC.
A 24 pazienti (25,5%) è stata diagnosticata una comorbidità
con ADHD. I soggetti con DOC e ADHD sono stati confrontati
con i soggetti con DOC senza ADHD.
Risultati: la comorbidità di ADHD con DOC è associata in
modo significativo a una maggior percentuale di soggetti di
sesso maschile, un esordio più precoce del DOC, un maggior
disfunzionamento psicosociale, una maggior comorbidità,
soprattutto di disturbo bipolare, tic e disturbo oppositivo
provocatorio/disturbo della condotta.
Conclusioni: uno screening per ADHD dovrebbe essere effettuato
nei bambini ed adolescenti con DOC, perché questi
pazienti e i loro familiari spesso non sono a conoscenza che
la disfunzionalità legata al quadro clinico potrebbe essere
parzialmente dovuta alla comorbidità con ADHD.
Bibliografia
1 Masi G, Millepiedi S, Mucci M, Bertini N, Pfanner C, Arcangeli
F. Comorbidity of obsessive-compulsive disorder and ADHD
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2 Masi G, Millepiedi S, Mucci M, Bertini N, Milantoni L, Arcangeli
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with obsessive-compulsive disorder. J Am Acad Child Adolesc
Psychiatry 2005;44:673-81.
3 Masi G, Perugi G, Toni C, Millepiedi S, Mucci S, Bertini N, Akiskal
HS. Obsessive-compulsive- bipolar comorbidity: focus on
children and adolescents. J Affect Disord 2004;78:175-83.
236. La comorbidità Disturbo Bipolare-ADHD:
implicazioni cliniche
C. Pari, G. Masi, S. Millepiedi, M. Mucci, N. Bertini,
C. Pfanner, S. Berloffa
IRCCS Stella Maris per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e
dell’Adolescenza, Calambrone (PI)
Obiettivo: una percentuale sostanziale di Disturbo Bipolare
(DB) in età giovanile presenta una comorbidità con Disturbo
da Deficit di Attenzione e Impulsività (ADHD). Obietti-
vo dello studio è stato quello di analizzare le implicazioni
trasversali e longitudinali di tale comorbidità in bambini e
adolescenti con DB.
Metodo: sono stati inclusi nello studio 98 pazienti (età media:
13,7 ± 3,0) con DB, diagnosticati con un’intervista clinica
(K-SADS-PL) e seguiti in follow-up per 6 mesi.
Risultati: trentasette pazienti con DB (37,8%) hanno evidenziato
una comorbidità lifetime con ADHD. L’età media di
esordio dell’ADHD era di 3,7 ± 1,1 anni, l’età media di esordio
del DB era di 10,0 ± 3,2 anni. I soggetti con disturbo bipolare
in comorbidità con ADHD erano più frequentamente
di sesso maschile, più giovani, e avevano un esordio più precoce
del DB (8,1 ± 2,8 contro 11,1 ± 2,9). I pazienti con DB
+ ADHD presentavano più frequentemente un decorso del
DB cronico piuttosto che episodico, e un tono dell’umore irritabile
piuttosto che elevato. Presentavano inoltre una maggior
percentuale di disturbo oppositivo provocatorio/disturbo
della condotta, una minor percentuale di disturbo di panico, e
ricevevano meno frequentemente un trattamento con antidepressivi.
Infine, la comorbidità con ADHD era associata con
un maggior disfunzionamento psicosociale.
Conclusioni: la comorbidità con ADHD è frequente nel DB
in età giovanile e può influenzare l’età d’esordio, la sintomatologia,
la comorbidità e il decorso del DB. Una diagnosi
tempestiva potrebbe aumentare le possibilità di intervento
per migliorare l’outcome di questi pazienti.
Bibliografia
1 Masi G, Toni C, Perugi G, Millepiedi S, Mucci M, Bertini N,
Akiskal HS. The clinical phenotypes of juvenile bipolar disorder:
toward a validation of the episodic-chronic distinction. Biol
Psychiatry, in stampa
2 Masi G, Perugi G, Toni C, Millepiedi S, Mucci M, Bertini N,
Akiskal HS. Predictors of treatment non-response on bipolar
children and adolescents with manic or mixed episodes. J Child
Adolesc Psychopharmacol 2004;14:395-404.
3 Masi G, Toni C, Perugi G, Travierso MC, Millepiedi S, Mucci
M, Akiskal HS. Externalizing disorders in consecutively referred
children and adolescents with bipolar disorder. Compr Psychiatry
2003;44;184-189.
237. Caratteristiche di personalità nella
Sindrome di Klinefelter: studio di un caso
D. Pasca, M. Tomei
Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica, Dipartimento
di Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica,
Università di Roma “La Sapienza”
Introduzione: la Sindrome di Klinefelter è un’anomalia
cromosomica, caratterizzata dall’eccedenza di uno o più
cromosomi X nelle cellule di un individuo di sesso maschile.
Nella letteratura scientifica, dal punto di vista cognitivo,
i pazienti xxy ottengono punteggi nella norma alle prove in
cui è richiesta una capacità di effettuare operazioni logiche
e di ragionare con stimoli non verbali (PM 38 di Raven), pur
manifestando un quoziente intellettivo medio-basso, deficit
di linguaggio e difficoltà scolastiche. Sono inoltre riportati
difficoltà nelle relazioni sociali, disordini di personalità,
tratti schizoidi, introversione sociale, inibizione e instabilità
emotiva. L’identità sessuale risulta prevalentemente tipizzata
in senso maschile. Il livello intellettivo relativamente al-
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