XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

232. Processi ideoaffettivi nell’Anoressia
Nervosa e tempi di reazione
P.G. Papazacharias, C.D. Smiraglia, E. Conte, L. Mendolicchio,
G. Roselli, E. Lavorato, A. Catucci, G. Pierri
Dipartimento Scienze Neurologiche e Psichiatriche, Scuola
di Specializzazione in Psichiatria, Laboratorio di Psicofisiologia
Sono stati presi in esame i processi ideoaffettivi non consapevoli
delle pazienti affette da Anoressia Nervosa (AN).
Il campione in studio è rappresentato da 20 soggetti di sesso
femminile di cui 10 pazienti affette da AN e 10 sane. È
stato esaminato il tempo di latenza delle risposte ottenute attraverso
la somministrazione di un task sequenziale di associazione
verbale costituito da 100 parole divise in 4 gruppi
tematici (affettivo, sessuale, alimentare, neutro).
Dai risultati scaturiti si evince che le pazienti anoressiche
presentano un aumento del tempo di latenza rispetto ai controlli
sani in tutti i quattro gruppi di parole 1 . Tale aumento
risulta particolarmente rilevante nei gruppi di parole a tematica
affettiva, sessuale ed alimentare e non in quelli a tematica
neutra.
I dati ottenuti risultano congrui con ricerche già presenti in
letteratura che identificano una problematica sessuale ed affettiva
nelle pazienti affette da AN 2 3 .
Bibliografia
1 Algom D, Chajut E, Lev S. A rational look at the emotional
stroop phenomenon: a generic slowdown, not a stroop effect. J
Exp Psychol Gen 2004;133:323-38.
2 Berry EM, Kelly D, Canetti L, Bachar E. Word Association Test
and psychosexual cues in assessing persons with eating disorders.
Percept Mot Skills 1998;86:43-50.
3 Stormark KM, Torkildsen Ø. Selective processing of linguistic
and pictorial food stimuli in females with anorexia and bulimia
nervosa. Eating Behaviors 2004;5:27-33.
233. Dimensioni di personalità e Qualità
della Vita (QoL) dopo mastectomia e
ricostruzione mammaria
E. Paradiso, M. Fenocchio, L. Allasia, P. Bogetti, S. Bellino
Struttura Complessa di Psichiatria a Direzione Universitaria,
Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino
Introduzione: la ricostruzione mammaria si è diffusa tra le
pazienti mastectomizzate, al fine di ripristinare l’integrità fisica
e l’immagine corporea, migliorando la QoL. Tuttavia,
dalla letteratura emergono dati discordanti: alcuni Autori sostengono
che l’intervento ricostruttivo provochi un progressivo
miglioramento della QoL correlata allo stato di salute,
altri riscontrano un suo peggioramento dopo ricostruzione,
sia rispetto alla sola mastectomia totale sia rispetto all’asportazione
locale.
Per chiarire i motivi di tali discordanze abbiamo condotto
uno studio clinico, con l’obiettivo di verificare se vi siano
fattori basali clinici, socio-demografici e di personalità in
grado di influenzare la QoL dopo la ricostruzione.
Metodologia: le pz sono valutate nella settimana precedente
l’intervento (T0) con: un’intervista semistrutturata clini-
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POSTER
co-demografica; CGI; HAM-D e HAM-A; TCI; Inventory
of Interpersonal Problems-64; SF-36 per la QoL. Le pz sono
rivalutate dopo tre mesi (T1) attraverso l’SF-36. I dati
raccolti sono sottoposti ad analisi statistica.
Risultati: sulla base dei risultati dell’analisi di regressione
(variabile dipendente: variazione T1-T0 della SF-36), la dimensione
temperamentale “evitamento del danno” ed il dominio
di funzionamento interpersonale “vendicativo/autocentrato”
risultano significativamente correlate con il
miglioramento della QoL dopo ricostruzione.
Conclusioni: i dati ottenuti sottolineano l’importanza delle dimensioni
di personalità nel determinare il grado di soddisfazione
soggettivo per l’intervento di ricostruzione mammaria.
Bibliografia
Veiga DF, Sabino Neto M, Ferreira LM, et al. Quality of life outcomes
after pedicled TRAM flap delayed breast reconstruction. Br
J Plast Surg 2004;57:252-7.
Nissen MJ, Swenson KK, Farell JB, Sladk ML, Lally RM. Quality
of life after breast carcinoma surgery. A comparison of three surgical
procedures. Cancer 2001;91:1238-1246.
234. Efficacia e tollerabilità della quetiapina
nel trattamento di pazienti con disturbo
borderline di personalità
E. Paradiso, C. Zanon, S. Bellino, F. Bogetto
Struttura Complessa di Psichiatria a Direzione Universitaria,
Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino
Introduzione: i dati della letteratura e le recenti linee guida
dell’APA sul trattamento del disturbo borderline di personalità
(DBP) indicano l’efficacia degli antipsicotici atipici, in
particolare sull’impulsività e sui sintomi cognitivo-percettivi.
Attualmente sono stati pubblicati dati sul trattamento con
antipsicotici convenzionali e con risperidone e olanzapina,
mentre per la quetiapina sono diponibili solo un case report
e i dati preliminari di uno studio in aperto.
È nostra intenzione indagare l’efficacia e la tollerabilità del
trattamento con quetiapina di pz con diagnosi di DBP e individuare
i cluster sintomatologici che rispondono elettivamente
a questa molecola, con particolare attenzione per i
sintomi impulsivo-aggressivi.
Metodologia: i pz sono trattati con quetiapina (200-400
mg/die) per 12 settimane e vengono valutati con un’intervista
semistrutturata clinico-demografica, le SCID-I e II
per i disturbi di Asse I e II del DSM-IV, la BPRS, le
HAM-A e HAM-D, la SOFAS, il BPD Severity Index, la
Barratt Impulsiveness Scale e la DOTES per gli effetti
collaterali.
Le scale vengono somministrate al baseline, alle settimane
4 e 12.
Risultati: i dati preliminari analizzati con l’ANOVA indicano
l’efficacia significativa della quetiapina su: gravità globale
della psicopatologia borderline, ansia, funzionamento
socio-relazionale e in particolare sui fattori sintomatologici
dell’impulsività e della rabbia.
Conclusioni: i risultati verranno discussi in riferimento ai
dati della letteratura e alle implicazioni cliniche.
Bibliografia
American Psychiatric Association. Practice guideline for the treat-