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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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isultati sono particolarmente interessanti, sebbene i limiti<br />

sopra menzionati non consentano <strong>di</strong> trarre conclusioni definitive.<br />

I pazienti DOC che presentano una comorbi<strong>di</strong>tà per PDs, soprattutto<br />

PD Schizotipico necessitano <strong>di</strong> dosaggi <strong>di</strong> quetiapina<br />

più elevati.<br />

Il miglioramento è relativamente lento e, mentre nei pazienti<br />

senza comorbi<strong>di</strong>tà o con comorbi<strong>di</strong>tà per PD <strong>di</strong> Cluster C<br />

raggiunge la risposta massima a sei mesi e successivamente<br />

si mantiene stabile, nei pazienti con comorbi<strong>di</strong>tà per PD <strong>di</strong><br />

Cluster A il miglioramento è progressivo e prosegue otre i<br />

sei mesi <strong>di</strong> trattamento.<br />

230. Sintomatologia depressiva<br />

ed autostima: variazioni e correlazioni<br />

nel corso dell’adolescenza<br />

POSTER<br />

M.F. Pantusa * , M. Berar<strong>di</strong> *** , S. Paparo ** , C. Scornaienchi<br />

***<br />

* Psichiatra, responsabile Centro <strong>di</strong> Salute Mentale, Rogliano,<br />

** *** Psichiatra, Centro <strong>di</strong> Salute Mentale, Rogliano; Psicologa,<br />

Centro <strong>di</strong> Salute Mentale, Rogliano AS n. 4 (CS)<br />

Obiettivi: valutare i livelli <strong>di</strong> autostima e <strong>di</strong> sintomatologia<br />

depressiva nel corso dell’adolescenza e verificare il grado <strong>di</strong><br />

correlazione tra le variabili in<strong>di</strong>viduate, nonché l’impatto<br />

che il sesso e l’età hanno su <strong>di</strong> esse.<br />

Metodo: n. 776 studenti (età 11-18 anni; M/F 384/392) sono<br />

stati valutati, collettivamente, con: Questionario Sociodemografico,<br />

Children Depression Inventory, Test Multi<strong>di</strong>mensionale<br />

dell’Autostima <strong>di</strong> Braken.<br />

Statistica: i dati rilevati sono stati sottoposti ad analisi statistica<br />

per valutare le <strong>di</strong>fferenze per campioni parziali, ottenuti<br />

sud<strong>di</strong>videndo il campione per sesso e per classi d’età. Il confronto<br />

statistico delle variabili continue è stato condotto con<br />

lo Student t-Test per campioni in<strong>di</strong>pendenti, l’Analisi <strong>della</strong><br />

Varianza a una via (ANOVA) e post hoc test <strong>di</strong> Bonferroni.<br />

Risultati: il 10,95% del campione presenta bassi livelli <strong>di</strong><br />

autostima e il 7,99% sintomi depressivi clinicamente significativi.<br />

I maschi nel corso dell’adolescenza mantengono<br />

valori <strong>di</strong> autostima sostanzialmente stabili, le femmine, al<br />

contrario, vanno incontro ad un progressivo, significativo e<br />

sempre più esteso decremento dei valori <strong>di</strong> autostima, che si<br />

accompagna ad un incremento progressivo dei sintomi depressivi<br />

nel corso <strong>di</strong> tutta l’adolescenza. I soggetti più giovani<br />

(11-14 anni) presentano più elevati livelli <strong>di</strong> autostima<br />

e minore sintomatologia depressiva rispetto agli altri due<br />

gruppi d’età (15-16 anni e > 16 anni).<br />

Conclusioni: l’analisi statistica documenta una stretta relazione<br />

tra sesso, autostima, sintomatologia depressiva e risultati<br />

scolastici. La crescita femminile sembra, complessivamente,<br />

più sofferta <strong>di</strong> quella maschile e forse più bisognosa<br />

<strong>di</strong> supporti psico-pedagogici specifici. Il risultato più<br />

interessante che emerge dal nostro stu<strong>di</strong>o è che, <strong>di</strong>versamente<br />

da quanto rilevato da numerose ricerche degli anni<br />

settanta e ottanta, i soggetti più giovani appaiono con migliori<br />

livelli <strong>di</strong> autostima. Questo dato, che si correla a minori<br />

livelli <strong>di</strong> sintomatologia depressiva, potrebbe essere legato<br />

alle rapide trasformazioni sociali, che hanno <strong>di</strong>latato il<br />

tempo dell’adolescenza, spostando in avanti il turmoil adolescenziale.<br />

231. Neurological soft signs e misurazione<br />

cerebrali indagate me<strong>di</strong>ante rmn in pazienti<br />

schizofrenici<br />

M. Paolemili, A. Quartini, R. Clemente, S. Gherardelli,<br />

C. Di Biasi * , G.F. Gual<strong>di</strong> * , G. Bersani, P. Pancheri<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Psichiatriche e Me<strong>di</strong>cina Psicologica,<br />

Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”; * I Clinica Me<strong>di</strong>ca<br />

Unità TC-RMN, Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”<br />

Introduzione: le tecniche <strong>di</strong> neuroimaging negli ultimi anni<br />

hanno identificato frequenti alterazioni neuroanatomiche cerebrali<br />

nella schizofrenia. Parallelamente la ricerca neurofisiologica<br />

ha evidenziato una prevalenza caratteristica dei neurological<br />

soft sign (NSS) nei pazienti schizofrenici. Stu<strong>di</strong> successivi<br />

hanno <strong>di</strong>mostrato la correlazione tra neurological soft<br />

sign e strutture cerebrali più frequentemente alterate, senza<br />

poter in<strong>di</strong>viduare delle esatte <strong>di</strong>sfunzioni <strong>di</strong> aree cerebrali.<br />

Il lavoro ha indagato, per mezzo <strong>di</strong> RMN, in un campione <strong>di</strong><br />

pazienti schizofrenici, alterazioni quantitative <strong>di</strong> strutture<br />

cerebrali corticali e sottocorticali, stu<strong>di</strong>andone la correlazione<br />

con i neurological soft sign.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong>: 33 pazienti ricoverati con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong><br />

schizofrenia cronica sono stati sottoposti ad esame RMN<br />

per la misurazione dell’allargamento ventricolare laterale e<br />

del terzo ventricolo, dell’atrofia ippocampale e dell’atrofia<br />

del verme cerebellare anteriore. L’età me<strong>di</strong>a del campione è<br />

<strong>di</strong> 32,55 ± 8,37 anni. La <strong>di</strong>agnosi psichiatrica è stata effettuata<br />

secondo i criteri del DSM IV. Gli esami <strong>di</strong> RMN sono<br />

stati eseguiti me<strong>di</strong>ante un magnete Philips Gyroscan da 1.5<br />

Tesla. I NSS sono sono stati valutati utilizzando una versione<br />

italiana <strong>della</strong> Neurological Evaluation Scale (NES) <strong>di</strong><br />

Buchanan e Heinrichs. Per la correlazione tra dati morfologici<br />

e neurologici è stato usato l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> correlazione <strong>di</strong><br />

Pearson.<br />

Risultati e conclusioni: l’allargamento ventricolare laterale,<br />

valutato me<strong>di</strong>ante Evan’s index, è risultato positivamente<br />

correlato con l’item stereoagnosia destra (p = ,001). L’atrofia<br />

dell’ippocampo, rilevato me<strong>di</strong>ante l’interuncal <strong>di</strong>stance<br />

risulta correlata con gli item stereoagnosia destra (p =<br />

0,023), opposizione in<strong>di</strong>ce-pollice destro (p = 0,004) e opposizione<br />

in<strong>di</strong>ce-pollice sinistro (p = 0,029) e con la prova<br />

<strong>di</strong> estinzione faccia-mano (p = 0,26). Risultano correlazioni<br />

positive tra allargamento del terzo ventricolo e opposizione<br />

in<strong>di</strong>ce-pollice destro (p = 0,001), opposizione in<strong>di</strong>ce-pollice<br />

sinistro (p = 0,021) e con un il punteggio totale dell’area<br />

d’interesse funzionale integrazione sensoriale (p = 0,012).<br />

L’atrofia del verme cerebellare risulta positivamente correlata<br />

con gli item tamburellamento ritmico (p = 0,042), opposizione<br />

in<strong>di</strong>ce-pollice destro (p = 0,007), opposizione in<strong>di</strong>ce-pollice<br />

sinistro (p = 0,026), movimenti speculari sinistri<br />

(p = 0,049), estinzione faccia mano (p = 0,001), confusione<br />

destra-sinistra (p = 0,005) e con la prova in<strong>di</strong>ce-naso<br />

sinistra (p = 0,032).<br />

I risultati ottenuti, basati su un campione omogeneo per età<br />

e sesso che ha permesso l’esclusione d’importanti variabili,<br />

confermano la frequente correlazione tra NSS e alterazioni<br />

neuroanatomiche nella schizofrenia. Tale rapporto può essere<br />

verosimilmente supposto in termini <strong>di</strong> alterazioni evolutive<br />

cerebrali coinvolgenti strutture <strong>di</strong> sistemi funzionali che<br />

includono nel loro substrato neurologico le regioni cerebrali<br />

esaminate.<br />

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