XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

to dagli estrogeni nel modulare le risposte comportamentali
alle variazioni in lunghezza del fotoperiodo.
L’obiettivo dello studio: è determinare la prevalenza dei disturbi
affettivi stagionali in un campione di popolazione italiana.
Metodologia: la versione italiana del Seasonal Pattern Assessment
Questionnaire (SPAQ) è stata somministrata in
una popolazione di studenti, sia di sesso femminile che maschile,
di età superiore ai 18 anni, iscritti ai diversi corsi di
Laurea della Facoltà di Scienze della Formazione di L’Aquila,
e su un campione di popolazione generale reclutato
dagli stessi studenti.
Per la valutazione della prevalenza dei Disturbi Affettivi
Stagionali sono stati utilizzati i criteri proposti da Rosenthal.
Risultati: dei 2162 soggetti, 67% maschi e 33% femmine.
che hanno compilato la SPAQ il 3,9% soddisfaceva i criteri
per il Winter-SAD, il 7,3% del Subsyndromal-SAD, lo 0,9%
del Summer-Sad.
Conclusioni: i risultati del nostro studio confermano la frequenza
e l’ampiezza della sensibilità ai cambiamenti stagionali
dell’umore riportate in letteratura.
Bibliografia
Rosenthal NE, Bradt GH, Wehr TA. Seasonal Pattern Assessment
Questionnaire. Bethesda, Md: National Institute of Menthal
Health 1987.
Miller AL. Epidemiology, etiology, and natural treatment of seasonal
affective disorder. Altern Med Rev 2005;10:5-13.
Michalak EE, Jang KL, Tam EM, Yatham LN, Lam RW, Livesley
WJ. A comparison of personality function among patients with
seasonal depression, nonseasonal depression, and nonclinical
participants. J Personal Disord 2004;18:448-58.
Mersch PP, Vastenburg NC, Meesters Y, Bouhuys AL, Beersma
DG, van den Hoofdakker RH, den Boer JA. The reliability and
validity of the Seasonal Pattern Assessment Questionnaire: a
comparison between patient groups. J Affect Disord
2004;80:209-19.
218. Un confronto tra diagnosi
dimensionale (scl-90R) e diagnosi
psicodinamica. Dati preliminari
F. Padrevecchi * , M. Armando, L. Giorgini, E. Monducci,
P. Fiori Nastro **
* III Clinica Psichiatrica; ** U.O.C. di Psicoterapia; Dipartimento
di Scienze Psichiatriche e Medicina Psicologica
Introduzione: questo studio si propone di effettuare un confronto
fra gli elementi diagnostici che emergono dalla scl-
90R e quelli ottenuti attraverso uno o più colloqui psicodinamici
(prima visita psichiatrica).
L’obiettivo è quello di mettere in luce convergenze ed eventuali
discrepanze tra la diagnosi dimensionale e la diagnosi
psicodinamica.
Materiali e metodi: il campione della nostra ricerca è rappresentato
dalla popolazione afferente agli ambulatori della
UOC di psicoterapia. Gli strumenti diagnostici utilizzati sono
stati: Scl 90-R, scala multidimensionale per l’autovalutazione
della sintomatologia psichiatrica. Composta da 90
items (valutati su una scala da 0 a 4) raggruppati in 9 cluster
che corrispondono a 9 dimensioni sintomatiche primarie:
321
POSTER
somatizzazione; ossessività-compulsività; sensibilità interpersonale
(sensitività); sindrome depressiva; ansia; rabbiaostilità;
ansia fobica; ideazione paranoie; psicoticismo.
Prime visite psichiatriche costituite da uno o più colloqui di
orientamento psicodinamico.
Risultati: dai dati preliminari emersi dal nostro campione di
40 pazienti appare evidente che per alcune dimensioni indagate
dalla scl 90-R non ci sono differenze sostanziali rispetto
alla valutazione clinica:somatizzazione, ossessività-compulsività,
ansia, rabbia-ostilità, ansia fobica. Per altre dimensioni
emerge una divergenza: sensibilità interpersonale
(sensitività), sindrome depressiva, ideazione paranoide, psicoticismo.
Conclusioni: dall’esame dei primi risultati ottenuti sono
emerse importanti differenze qualitative e quantitative fra la
valutazione psicopatologica fornita dalla somministrazione
del test e quella emersa dal colloquio clinico.
Bibliografia
Pancheri P. Approccio dimensionale e approccio categoriale alla
diagnosi psichiatrica. Giorn Ital Psicopat 1995;1-3:8-23.
Derogatis LR, et al. Scl90: an out patient psychiaric rating scale:
preliminary report. Guy “ECDEU Assesment Manual For Psychopharmacology.
Revised 1976”. DHEW Pubblication No
(ADM) 76/338, 1976.
219. Sistema dopaminergico e Disturbo
di Panico (DP): indagine elettroretinografica
e dosaggi di dopamina plasmatici
in soggetti affetti da DP
L. Padula, L. Bossini, M. Martinucci, K. Paolini, A. De
Capua, R. Pasquini, G. Malpassi * , B. Natale * , P. Castrogiovanni
Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Psichiatria, * Dipartimento
del Distretto Cefalico e Scheletrico, Sezione di
Oculistica, Università di Siena
Introduzione: molti studi recenti sul Disturbo di Panico
(DP) riportano una significativa rilevanza di fattori fisici
ambientali nella genesi e nel decorso di tale disturbo: maggiormente
implicati sembrano essere gli stimoli luminosi,
attraverso un coinvolgimento della retina e della corteccia
visiva primaria, con un meccanismo probabilmente mediato
dalla dopamina.
Scopo: valutazione, tramite elettroretinogramma (ERG) e
prelievo plasmatico di dopamina, del funzionamento del Sistema
Dopaminergico in pazienti affetti da DP confrontati
con controlli sani; correlazione con i dati della fotosensibilità,
indagati tramite uno specifico questionario (QVF), e le
variabili cliniche e subcliniche.
Metodo: abbiamo reclutato 30 Pazienti drug free senza comorbilità
psichiatrica e organica. Il gruppo di controllo è costituito
da soggetti sani. Ogni soggetto è stato valutato con
specifici test psicometrici (MINI, PAS-SR, QVF, SCRAS) e
ha effettuato ERG e prelievo plasmatici.
Risultati e conclusioni: l’ampiezza media dell’onda b-ERG
dei due occhi è risultata significativamente (p < 0,001) minore
nei pazienti rispetto ai controlli. Sono stati riscontrati
valori significativamente più alti di dopamina plasmatica
nei pazienti rispetto ai controlli. I risultati del QVF indica-