XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

Tab. I. Fattori di rischio per Amenza.
Fattori di rischio Gruppo Amenza Gruppo di controllo Odds Ratio Intervallo di Confidenza
(n = 44) (n = 141) al 95%
patologie organiche associate, gravità di malattia, uso di farmaci
e anestesia.
Conclusione: l’Amenza è molto frequente negli anziani
ospedalizzati e abbiamo rilevato l’associazione con fattori
di rischio di tipo socio-psicologico più che di tipo organico.
Bibliografia
Jackson JC, Gordon SM, Hart RP, Hopkins RO, Ely EW. The association
between delirium and cognitive decline: a review of the
empirical literature. Neuropsycol Rev 2004;14:87-98.
Pi-Figueras M, Aguilera A, Arellano M, Miralles R, Garcia-Caselles
P, Torres R, et al. Prevalence of delirium in a geriatric convalescence
hospitalization unit: patient’s clinical characteristics
and risk precipitating factor analysis. Arch Gerontol Geriatr
2004;9(Suppl):333-7.
208. I disturbi del comportamento
alimentare nei soggetti a dieta. Uno studio
trasversale sugli utenti di un ambulatorio
di dietologia
C. Nichini, E. Caverzasi * , C. Bussi, I. Repossi, P. Vaccaro,
P. Genovese, C. Trentani, A. Tagliabue
Centro di Ricerca sulla Nutrizione Umana e sui Disturbi del
Comportamento Alimentare, * Centro di Ricerca sui Disturbi
di Personalità e sullo Sviluppo di Modelli di Comunicazione
Medico-Paziente, Università di Pavia
Introduzione: molti studi sottolineano il ruolo della dieta
nella patogenesi dei disturbi alimentari. I motivi che spingono
il soggetto a mettersi a dieta sono diversi, così come è
diversa la situazione nutrizionale del paziente che accompagna
il desiderio di dimagrire.
Questo studio vuole mettere a confronto la distribuzione di
DCA nelle diverse diagnosi nutrizionali, tra i soggetti che si
mettono a dieta.
Metodi: sono stati reclutati negli anni 2004-2005 i soggetti
tra i 18 e i 65 anni che si sono rivolti per la prima volta ad
un ambulatorio di dietologia chiedendo una dieta. Oltre alla
visita nutrizionale, veniva fatta una valutazione psicopatologica
mediante un colloquio psicologico e la somministrazione
dell’Eating Disorder Inventory 2.
La diagnosi di DCA veniva fatta secondo i criteri DSM IV,
la diagnosi nutrizionale secondo quanto proposto dall’OMS.
Risultati: sono stati reclutati 132 soggetti, 29 maschi e 103
femmine. Tutti i soggetti del gruppo sottopeso soffrivano di
anoressia. Tra i normopeso, il 12,9% era affetto da bulimia,
317
POSTER
Età > 80 anni, % 62 33 3,3 1,9-6
Istituzionalizzati, % 16 2 9,3 2-41,8
Frattura femore, % 50 13 6,7 3,3-13,6
Immobilità, % 48 16 4,9 2,5-9,4
Degenza > 11 gg, % 23 8 3,4 1,5-8,1
il 9,7% da anoressia e il 3,2% da binge eating disorder
(BED).
Nei sovrappeso il DCA più rappresentato era il BED con il
7%; soffriva di bulimia il 2,3%. Gli obesi soffrivano di BED
per il 5,7% dei casi.
Conclusioni: si osserva una significativa presenza di DCA,
in particolare bulimia e anoressia, tra i soggetti normopeso
che si mettono a dieta. Questo dato sottolinea l’importanza
di esplorare gli aspetti psicologici tra coloro che chiedono di
dimagrire, al fine di una risposta terapeutica più completa e
integrata.
Bibliografia
1 Hasler G, Pine DS, Gamma A, Milos G, Ajdacic V, Eich D, et
al. The association between psychopatology and being overweight:
a 20-year prospective study. Psychol Med
2004;34:1047-57.
2 Ulrich J, Meyer C, Rumpf HJ, Hapke U. Relationships of psychiatric
disorders with overweight and obesity in adult general
population. Obesity Res 2005;13:101-9.
209. La volumetria in RMN dell’ippocampo
nel Morbo di Cushing: studio pre- e posttrattamento
chirurgico
F. Nifosì, T. Toffanin, B. Vezzù, M. Scanarini * , P. Amistà
** , G. Perini
* Clinica Psichiatrica, Università di Padova; * U.O. di Neurochirurgia,
Az. Osp. Padova; ** U.O. di Neuroradiologia,
Az. Osp. Università di Padova
I pazienti con Morbo di Cushing (MdC), il 66% dei quali riporta
manifestazioni psicopatologiche, rappresentano un ottimo
modello in vivo per investigare l’associazione tra l’ipercortisolemia
ed eventuali alterazioni volumetriche dell’ippocampo
(IPP).
Tale struttura sta rivestendo un crescente interesse nell’ambito
della ricerca sui Disturbi dell’Umore, la Schizofrenia e
il Disturbo Post Traumatico da Stress.
Questa ricerca si propone di investigare la eventuale reversibilità
dei cambiamenti strutturali dell’IPP, in pazienti con
MdC pre- e post-trattamento chirurgico.
Materiali e Metodi: pazienti con diagnosi clinica di MdC
sono stati sottoposti a RMN cerebri, intervista psichiatrica,
test psicometrici ai tempi T0 e, a distanza di un anno, T1.
Ottenute le sequenze volumetriche e delimitate le strutture
sono stati calcolati i volumi con metodo semiautomatico da
un neuroradiologo.