XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

fase 2 – suddivisione delle pellicole in funzione dei contenuti
riguardanti il paziente;
fase 3 – analisi delle pellicole in funzione delle tematiche
relazionali (rapporto medico-paziente; la reazione della famiglia;la
coppia).
È emersa una consistente evidenza di scene conformi allo
scopo didattico e sono quindi state raccolte in un database.
Questo studio promuove la ricerca sui metodi della didattica,
in particolare sul confronto tra metodiche tradizionali ed
esperienziali.
203. Associazione tra indice di massa
corporea (IMC (kg/m 2 )) e demenza
M. Morri, A.R. Atti, S. Caprini, B. Ferrari, M. Ukaj,
E. Dal Monte * , D. De Ronchi
Istituto di Psichiatria, Università di Bologna, Italia; * U.O.
di Geriatria, Faenza (RA), Italia
Introduzione/Scopo: obesità e sovra/sotto costituiscono
fattori di rischio per demenza potenzialmente modificabili;
questo lavoro si propone di valutare la relazione tra peso
corporeo e demenza in una popolazione italiana (N = 7.390,
età media 72,6 ± 8,2).
Metodologia: misurati peso ed altezza, l’IMC è stato calcolato
come peso/(altezza 2 ). La demenza è stata diagnosticata
secondo i criteri del DSM III-R. Per stimare l’associazione
Odds Ratio e l’Intervallo di Confidenza al 95%
(OR, 95%CI) sono stati calcolati con una regressione logistica.
Risultati: l’associazione tra IMC e demenza [OR, 95%CI
0,94 (0,92-0,97)], indipendente da sesso e scolarità, non era
più significativa aggiustando per età. I risultati aggiustati
per sesso e scolarità di un’analisi condotta separatamente in
gruppi di età diverse utilizzando quartili di IMC in cui il II
quartile fungesse da riferimento sono rappresentati in tabella.
Discussione: l’associazione tra IMC e demenza varia con
l’età. In età più giovani valori più bassi tendono ad essere
fattori di rischio mentre in età più avanzate valori più alti
appaiono protettivi.
Conclusione: studi di popolazione con un disegno longitudinale
decennale sono auspicabili per verificare come si modifica
l’associazione tra BMI e demenza e pianificare eventuali
strategie preventive.
315
POSTER
204. Psicopatologia e disturbi di asse I
in pazienti affetti da disturbi gastroenterici
funzionali
F. Mungai, G. Corretti, C. Nisita, S. Cortopassi, F. Lemmi,
C. Stasi * , M. Bellini *
Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia,
Biotecnologie, * Dipartimento di Gastroenterologia, Università
di Pisa
Introduzione ed oggetto: i disturbi funzionali dell’apparato
gastroenterico rappresentano una frequente causa di accesso
con reiterazioni nella pratica medica e specialistica. In
assenza di reperti organici spesso questi pazienti vengono
etichettati come “psichici” o “psicosomatici”. Tuttavia, le
caratteristiche psicopatologiche di questi sono scarsamente
delineate ed in letteratura vengono frequentemente utilizzati
termini aspecifici come “disturbi nevrotici” e “stress psicosociale”.
Obiettivo del nostro studio era quello di caratterizzare i sintomi
psicopatologici e sessuali in pazienti con disturbi funzionali
dell’apparato gastroenterico.
Materiali e Metodo: la nostra osservazione preliminare si
basa su di un campione di 114 pazienti affetti da disturbi
funzionali del tratto gastroenterico (Colon irritabile, Meteorismo,
Stipsi Persistente, Dispepsia). Queste sono state valutati
con SCID-IV per la rilevazione della sintomatologia
diagnostica di Asse I.
Risultati: quasi la metà della popolazione studiata presentava
un Disturbo di Asse I. I Disturbi d’Ansia, in particolare,
mostravano elevati tassi di prevalenza: Disturbo di Panico
29,9%, Disturbo d’Ansia Generalizzata 20,2%. Disturbi
dell’Umore hanno mostrato una prevalenza lifetime di
15,0%.
Conclusioni: l’elevata comorbidità tra FGD e disturbi di
Asse I conferma tende a confermare i dati presenti in letteratura,
soprattutto per quanto riguarda la fenomenica panicosa.
Le manifestazioni della sintomatologia ansiosa (sintomi
somatici e psichici), come pure aspetti più prettamente timici,
potrebbero sostituire i termini aspecifici utilizzati in
letteratura per inquadrare la sintomatologia di “psichismo”
in questo tipo di pazienti.
Una corretta valutazione psicopatologica può essere particolarmente
utile in caso di disturbi funzionali del tratto gastroenterico,
per un completo approccio e trattamento.
La valutazione della fenomenica psicopatologica e del disadattamento
ad essa associato su campioni maggiormente
estesi, potrebbe essere utile per meglio delineare la psicopatologia
dei disturbi funzionali del tratto gastroenterico.
Età: 61 < 65 65 < 69 69 < 75 75 < 80 > 80
IMC OR 95%CI OR 95%CI OR 95%CI OR 95%CI OR 95%CI
I 2 (0,3-11,1) 1 (0,3-3,4) 1,3 (0,63-3) 0,7 (0,41-3) 0,9 (0,7-1,4)
II 1 1 1 1 1
III 1 (0,2-8,4) 0,6 (0,1-2,6) 0,9 (0,3-2,4) 0,7 (0,4-1,3) 0,6 (0,4-1,0)
IV 1 (0,1-7,1) 0,4 (0,1-1,9) 0,9 (0,3-2,3) 0,5 (0,3-0,9) 1,0 (0,7-1,4)