XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

controlli nella prova di ToM e nella maggior parte delle prove
di percezione dell’espressione facciale. Non abbiamo riscontrato
correlazioni significative tra performance del ToM
e del CATS e sintomatologia positiva, negativa e generale,
valutate con la PANSS, sintomatologia depressiva (CDSS) e
sintomi di base. Anche i fattori demografici non sembrano
correlare con questi parametri. Tali osservazioni lasciano,
quindi, aperta la possibilità che la “social cognition” sia una
caratteristica peculiare ed indipendente della schizofrenia.
Bibliografia
Brüne M. Theory of mind in schizophrenia: a review of the literature.
Schizophr Bull 2005;31:21-42.
Abdi Z, Sharma T. Social cognition and its neural correlates in
schizophrenia and autism. CNS Spectr 2004;9:335-43.
201. Trattamento di sintomi psicotici
e comportamentali in pazienti affetti
da demenza con antipsicotici
in associazione a inibitore
dell’acetilcolinesterasi
POSTER
C. Montemagni, D. Bettonte, M. Giugiario, F. Marino,
D. Perrone, F. Valle, P. Rocca
Dipartimento di Neuroscienze, Sezione di Psichiatria, Università
di Torino
Il termine “Behavioral and Psychological Symptoms of
Dementia” (BPSD) è stato proposto per descrivere la
gamma delle manifestazioni non cognitive della demenza
che comprendono aggressività verbale e fisica, agitazione,
sintomi psicotici (allucinazioni e deliri), disturbi del
sonno e vagabondaggio. Nei pazienti dementi che risiedono
in case di cura, la prevalenza di BPSD clinicamente significativi
raggiunge valori almeno dell’80%. L’agitazione
e l’aggressività sono considerati i sintomi non cognitivi
che più frequentemente vengono trattati con antipsicotici,
accelerano il decadimento cognitivo, sono predittori
di istituzionalizzazione e causano il maggiore disagio ai
caregiver.
Il trattamento dei BPSD non è ancora, al momento attuale,
standardizzato e prevede vari approcci farmacologici e
non. Si stima che i neurolettici siano efficaci sui sintomi
comportamentali in 1/3 dei pazienti con demenza, a fronte
di importanti effetti collaterali, quali acatisia, parkinsonismo,
discinesia tardiva, sedazione, difetti di conduzione
cardiaca, effetti anticolinergici centrali e ipotensione ortostatica,
che ne limitano l’utilizzo nei pazienti anziani. Gli
antipsicotici atipici sono efficaci almeno quanto i neurolettici
sul versante comportamentale, ma sarebbero meglio
tollerati in quanto associati a un profilo di effetti collaterali
migliore.
Nel nostro studio naturalistico retrospettivo è stato preso in
esame un campione di 77 pazienti (45 maschi, 32 femmine;
età media 76 anni) con diagnosi di Demenza (DSM IV-TR)
che si sono presentati consecutivamente nel periodo gennaio
2002-settembre 2004 presso l’Unità Valutativa Alzheimer
(UVA) della SCDU Psichiatria. Per ogni paziente sono stati
raccolti i dati demografici e la storia clinica ed è stata effettuata
la valutazione delle funzioni cognitive globali (MMSE),
dell’autonomia nelle attività, strumentali e non della vita quo-
tidiana (IADL e ADL), della sintomatologia psichiatrica e
comportamentale (BEHAVE-AD e NPI) e della consapevolezza
inerente la malattia (Clinical Insight Rating Scale). Su
77 pazienti affetti da Demenza (56% Demenza tipo Alzheimer,
13% Demenza Vascolare, 30% Demenza Dovuta a Eziologie
Molteplici), il 47% aveva presentato sintomi psicotici e
comportamentali e aveva effettuato un trattamento con antipsicotici
per un anno in associazione all’inibitore dell’acetilcolinesterasi.
Sono stati presi in considerazione, come tempi
di valutazione, l’inizio del trattamento con antipsicotici e il
follow-up dopo 1 anno.
I dati preliminari dello studio mostrano che non c’è stato un
peggioramento delle funzioni cognitive globali valutate tramite
il M.M.S.E. nei 12 mesi. Inoltre, nei soggetti trattati
con antipsicotici (86% con antipsicotici atipici) si è verificato
un miglioramento della sintomatologia psicotica e dell’agitazione/aggressività,
come evidenziato dalla riduzione
del punteggio medio totale della BEHAVE-AD pari al 38%
e del punteggio dei seguenti item della NPI: deliri (riduzione
del 33%), allucinazioni (riduzione del 46%), agitazione
(riduzione del 40%) e disinibizione (riduzione del 34%).
Questi risultati sembrano confermare l’efficacia degli antipsicotici
atipici sui BPSD.
Bibliografia
Tariot PN, Profenno LA, Ismail MS. Efficacy of atypical antipsychotics
in elderly patients with dementia. J Clin Psychiatry
2004;65(Suppl 11):11-5.
Lee PE, Gill SS, Bronskill SE, Hilmer MP, Rochon PA. Atypical
antipsychotic drugs in the treatment of behavioural and psychoogical
symptoms of dementia. BMJ 2004;329:1-5.
Lawlor BA. Behavioral and psychological symptoms in dementia:
the role of atypical antipsychotics. J Clin Psychiatry
2004;65(Suppl 11):5-10.
202. Aspetti psicosociali delle patologie
neoplastiche nel cinema. Uno studio
finalizzato alla didattica in medicina
A.C. Morelli, L. Marmai, L. Grassi
Università di Ferrara, Dipartimento Discipline Medico
Chirurgiche della Comunicazione e del Comportamento,
Sezione di Psichiatria
È stata osservata una tendenza da parte dei medici a sottovalutare
nella pratica clinica le complicanze psicologiche e
psichiatriche della malattia oncologica e/o dei trattamenti,
indicando la necessità di una formazione più specifica in
ambito psiconcologico.
Proposta per la didattica l’applicazione di videoclips tratti
da film che approfonditamente hanno trattato tematiche oncologiche,
evidenziandone i risvolti psicologico-emozionali
e relazionali.
Per la ricerca dei titoli dei film è stato utilizzato il database
del dizionario Morandini incrociato con i titoli ottenuti dal
sito Cinema and disabilities e da materiale filmico e di critica
proveniente da riviste specializzate, per un campione finale
di 137 film.
La ricerca si è svolta in 3 fasi:
fase 1 – visione del film e valutazione generale attraverso
analisi descrittiva del tema generale in ordine storico-contenutistico;
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