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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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La comorbilità nel paziente BED si situa soprattutto nell’area<br />

dei <strong>di</strong>sturbi dell’umore. Il presente lavoro valuta gli<br />

aspetti <strong>di</strong> comorbilità in un campione <strong>di</strong> 121 pazienti con<br />

BED afferiti al Centro Multi<strong>di</strong>sciplinare per i DCA.<br />

Meto<strong>di</strong>: il campione è stato valutato con colloqui psico<strong>di</strong>agnostici,<br />

interviste <strong>di</strong>agnostiche strutturate e una batteria <strong>di</strong><br />

questionari relativi alla sintomatologia alimentare (EDI e<br />

BES) e alla sintomatologia depressiva (BDI).<br />

Risultati: l’87% del campione presentava sintomi <strong>di</strong> depressione<br />

ed ansia, il 21,7% un <strong>di</strong>sturbo dell’umore (asse I)<br />

e il 13% un <strong>di</strong>sturbo d’Ansia (asse I) mentre l’8,7% presentava<br />

un <strong>di</strong>sturbo in asse II.<br />

Nel campione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o nessun soggetto riportava un <strong>di</strong>sturbo<br />

da uso <strong>di</strong> sostanze, un <strong>di</strong>sturbo somatoforme o <strong>di</strong>agnosi<br />

<strong>di</strong> schizofrenia.<br />

Riflessioni: i risultati in<strong>di</strong>cano che la comorbilità nei pazienti<br />

con BED si situa soprattutto nell’area dei <strong>di</strong>sturbi dell’umore,<br />

a conferma dei dati in letteratura. È necessaria<br />

un’attenta valutazione <strong>della</strong> comorbilità psichiatrica nel<br />

BED che potrebbe interferire nella compliance al trattamento<br />

aumentando il rischio <strong>di</strong> drop-out.<br />

167. Modalità <strong>di</strong> invio al Centro per i Disturbi<br />

del Comportamento Alimentare (DCA)<br />

<strong>di</strong> Ferrara: analisi su un campione <strong>di</strong> 855<br />

pazienti<br />

E. Manzato, T. Zanetti, M. Leoni<br />

Centro Multi<strong>di</strong>sciplinare per i DCA, Azienda Ospedaliera<br />

Universitaria <strong>di</strong> Ferrara<br />

La <strong>di</strong>fficoltà a richiedere un trattamento è caratteristica <strong>di</strong><br />

chi soffre <strong>di</strong> un DCA. Risulta, quin<strong>di</strong>, fondamentale il ruolo<br />

degli invianti. Me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale (MMG) e me<strong>di</strong>ci<br />

specialisti possono con il loro intervento abbreviare il<br />

tempo che intercorre tra esor<strong>di</strong>o <strong>di</strong> malattia e cura.<br />

Scopi: 1) analizzare la tipologia dell’invio (invianti e motivo<br />

<strong>della</strong> richiesta) in pazienti con DCA; 2) verificare, quando<br />

l’inviante è un me<strong>di</strong>co, la capacità <strong>di</strong> identificare correttamente<br />

un DCA.<br />

Metodologia: 855 pazienti afferiti al Centro, sono stati valutati<br />

con un’intervista strutturata in cui una specifica sezione<br />

considera la tipologia dell’invio.<br />

Nei pazienti inviati da figure specialistiche è stata indagata<br />

la correlazione tra <strong>di</strong>agnosi sospetta e <strong>di</strong>agnosi fatta dall’équipe<br />

del Centro.<br />

Risultati: l’invio viene effettuato nella maggior parte dei<br />

casi (24%) dal MMG o dal me<strong>di</strong>co internista (24%),<br />

nell’11% da familiari.<br />

L’autoinvio avviene nel 12% dei casi, prevalentemente da<br />

pazienti con BN.<br />

Nel 74% dei casi inviati dai me<strong>di</strong>ci viene confermata una<br />

<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> DCA (16% <strong>di</strong> AN, 31% <strong>di</strong> BN, 6% <strong>di</strong> BED e la<br />

maggior parte <strong>di</strong> DCA-NAS) mentre nel 26% dei casi la <strong>di</strong>agnosi<br />

sospettata dall’inviante non viene confermata, tra questi<br />

il 10% presenta “semplice” obesità.<br />

Negli anni si è notato un aumento degli invii <strong>di</strong> pazienti con<br />

<strong>di</strong>agnosi parziale.<br />

Discussione: i MMG e i me<strong>di</strong>ci specialisti sono le figure<br />

che maggiormente favoriscono l’accostarsi del paziente al<br />

centro. La formazione e l’aggiornamento hanno migliorato<br />

299<br />

POSTER<br />

la capacità <strong>di</strong>agnostica dei MMG ma rimane ancora <strong>di</strong>fficile<br />

nell’area dell’obesità il riconoscimento corretto del BED.<br />

168. Definizione <strong>di</strong> un protocollo valutativo<br />

del rischio <strong>di</strong> insorgenza <strong>di</strong> depressione<br />

post-partum attraverso uno stu<strong>di</strong>o<br />

condotto su un campione <strong>di</strong> puerpere<br />

M. Marcenaro, G. Ferrigno, G. Bentivoglio * , L. Attolini,<br />

E. Costa * , G. Molino, G. Fornaro, F. Sibilla, G. Sciaccaluga,<br />

M. Senini, F. Tombesi, W. Natta, L. Vaccari * ,<br />

S. Guida<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica,<br />

Sezione <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Genova; * Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Ginecologia e Ostetricia, sez. Ostetricia, Università <strong>di</strong><br />

Genova<br />

Introduzione: la gravidanza e il parto come possibili eventi<br />

stressanti positivi vengono valutati attraverso uno screening,<br />

effettuato dall’U.O. <strong>di</strong> Clinica Psichiatrica in collaborazione<br />

con l’U.O. <strong>di</strong> Ginecologia e Ostetricia, sui <strong>di</strong>sturbi<br />

dell’umore nel post-partum in un campione <strong>di</strong> puerpere.<br />

Esistono fattori stressanti aspecifici, come la rottura dell’equilibrio<br />

omeostatico precedente, legati alla coesistenza <strong>di</strong><br />

aree <strong>di</strong>fensive con funzionamento narcisistico e fattori specifici<br />

intrapsichici, relazionali e socio-ambientali.<br />

Metodologia: comprende la raccolta dell’anamnesi ostetrico-ginecologica<br />

da parte <strong>di</strong> un ginecologo, dell’anamnesi<br />

psicopatologica da parte <strong>di</strong> uno psichiatra e la somministrazione<br />

del Post-partum Depression Pre<strong>di</strong>ctory Inventory e<br />

dell’EPDS sempre da parte <strong>di</strong> uno psichiatra. Quest’ultimo<br />

test viene eseguito entro 48 ore dal parto e successivamente<br />

riproposto a 1 e 6 mesi dal parto me<strong>di</strong>ante contatti telefonici.<br />

Il campione è rappresentato da tutte le pazienti che hanno<br />

partorito presso il Dipartimento <strong>di</strong> Ginecologia e Ostetricia,<br />

nel periodo dal 22/6/04 al 22/12/04.<br />

Risultati: è stata confermata l’importanza dei principali fattori<br />

<strong>di</strong> rischio descritti in letteratura, tra cui la presenza <strong>di</strong> episo<strong>di</strong><br />

depressivi in anamnesi e lo stato socio-economico basso.<br />

Conclusioni: questo stu<strong>di</strong>o ha condotto alla definizione <strong>di</strong><br />

un protocollo valutativo del rischio <strong>di</strong> insorgenza <strong>di</strong> depressione<br />

post-partum, atten<strong>di</strong>bile e sufficientemente agile, <strong>di</strong><br />

complemento a quello <strong>di</strong> pertinenza ostetrica.<br />

Bibliografia<br />

1 Beck CT. Revision of the Postpartum Depression Pre<strong>di</strong>ctors Inventory.<br />

JOGNN Volume 31, Number 4.<br />

2 Cox JL, Holden JM, Sagovsky R. Detection of postnatal depression:<br />

development of the 10- item E<strong>di</strong>mburgh postnatal depression<br />

scale. Br J Psychiatry 1987;150:782-6.<br />

169. Pattern <strong>di</strong> utilizzo degli antipsicotici<br />

in un centro <strong>di</strong> salute mentale<br />

L. Marchiaro, F. Costanzo, F. Risso<br />

Centro <strong>di</strong> Salute Mentale <strong>di</strong> Dronero, Dipartimento <strong>di</strong> Salute<br />

Mentale <strong>di</strong> Cuneo, ASL 15 Cuneo<br />

La terapia farmacologica è la base del trattamento <strong>della</strong><br />

schizofrenia. Le linee guida sull’argomento ritengono

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