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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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153. Indagine conoscitiva sull’uso <strong>di</strong> alcool<br />

tra studenti universitari <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina<br />

e chirurgia<br />

F. Lucini, O. Piperopoulos, F. Siravo, W. Roberto,<br />

M. Giannangeli * , R. Pollice *<br />

Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in <strong>Psichiatria</strong>; * Cattedra <strong>di</strong> Clinica<br />

Psichiatrica, Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Sperimentale,<br />

Università de L’Aquila<br />

Introduzione: il monitoraggio ISTAT del 2001 ha messo in<br />

evidenza che, negli ultimi anni, il consumo <strong>di</strong> alcol in Italia<br />

è in aumento e che l’incremento maggiore si registra tra<br />

le giovani donne consumatrici, passate dal 35,7% del 1998<br />

al 41,6% del 2001, mentre la prevalenza <strong>di</strong> consumatori<br />

maschi è salita dal 46,2% al 51,6%. L’OMS considera l’alcool<br />

una sostanza dannosa a prescindere dalla quantità ingerita<br />

(la moderazione è solo una modalità d’assunzione<br />

come l’abuso); bere e danno provocato formano un “continuum”<br />

che va dal consumo minimo, a basso rischio e quin<strong>di</strong><br />

con danno lieve e spesso clinicamente non evidente, al<br />

forte consumo ad alto rischio con un’alta probabilità <strong>di</strong><br />

danno grave. Secondo i dati raccolti dall’OMS, infatti, l’alcol<br />

è la prima causa <strong>di</strong> morte tra i giovani europei: un decesso<br />

su quattro, tra i ragazzi <strong>di</strong> età compresa tra i 15 e i 29<br />

anni, è dovuto al consumo <strong>di</strong> alcol per un totale <strong>di</strong> 55 mila<br />

morti l’anno.<br />

Il nostro stu<strong>di</strong>o si proponeva <strong>di</strong> identificare il consumo <strong>di</strong> alcol<br />

in tale popolazione, evidenziare eventuali correlazioni<br />

tra “consumo alcolico” e caratteristiche socio-economiche e<br />

modalità <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong> alcol in famiglia, nonché valutare<br />

l’atteggiamento dei giovani nei confronti delle bevande alcoliche<br />

e la conoscenza del problema in relazione ai rischi<br />

per la salute connessi all’abuso <strong>di</strong> alcol.<br />

Metodo: l’indagine <strong>di</strong> screening è stata condotta su un<br />

campione <strong>di</strong> 53 studenti del I e II anno del Corso <strong>di</strong> Laurea<br />

Specialistica in Me<strong>di</strong>cina (35 femmine e 22 maschi).<br />

Le valutazioni sono avvenute me<strong>di</strong>ante la somministrazione<br />

<strong>di</strong> 4 questionari autocompilati: il primo elaborato dall’Università<br />

<strong>di</strong> L’Aquila, in collaborazione con l’ISS, è costituito<br />

da 9 item e valuta la conoscenza e l’atteggiamento<br />

nei confronti delle bevande alcoliche; il secondo questionario<br />

valuta le modalità, le circostanze particolari e la<br />

quantità <strong>di</strong> consumo personale <strong>di</strong> alcol; il terzo questionario,<br />

una versione abbreviata del TPQ (Questionario Tri<strong>di</strong>mensionale<br />

<strong>di</strong> Personalità), definisce tre <strong>di</strong>mensioni temperamentali:<br />

1. ricerca <strong>di</strong> attivazione ed eccitamento, 2.<br />

propensione verso l’evitamento degli stimoli avversi, 3.<br />

tendenza verso un’intensa risposta alle gratificazioni soprattutto<br />

nei rapporti interpersonali. Abbiamo inoltre somministrato<br />

il CAGE, un questionario <strong>di</strong> quattro domande,<br />

ha lo scopo <strong>di</strong> evidenziare un quadro <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> alcolici<br />

problematico o a rischio, con sensibilità e specificità<br />

rispettivamente del 74-89 e 79-95%.<br />

Risultati: dal nostro stu<strong>di</strong>o è emersa una forte <strong>di</strong>fferenza<br />

nel consumo <strong>di</strong> bevande alcoliche nei due sessi: ben il<br />

45,16% delle donne si sono <strong>di</strong>chiarate astemie contro<br />

l’11,11 degli uomini, dato che non sembrerebbe confermare<br />

le statistiche <strong>di</strong>ffuse dall’ISS. Il CAGE è risultato positivo<br />

nel 25% dei soggetti (tutti <strong>di</strong> sesso maschile) e fra<br />

questi il 60% configura un quadro <strong>di</strong> franca <strong>di</strong>pendenza.<br />

Gli studenti intervistati, inoltre, riferiscono modalità <strong>di</strong><br />

293<br />

POSTER<br />

consumo alcolico <strong>di</strong>fferente da quello dei propri genitori;<br />

il 44,12% <strong>di</strong> essi beve quasi esclusivamente fuori pasto<br />

preferendo birra, aperitivi e superalcolici; in famiglia, invece,<br />

si consuma nel 55,17% dei casi vino a pasto. Il 100%<br />

dei giovani universitari <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> non aver incrementato<br />

il consumo <strong>di</strong> alcolici nell’ultimo anno ed il 25,8% ha <strong>di</strong>chiarato<br />

<strong>di</strong> ubriacarsi almeno una volta al mese. Contrariamente<br />

a quanto ci si sarebbe aspettato, considerato il tipo<br />

<strong>di</strong> campione, non è emersa una buona conoscenza del problema<br />

in tutti gli aspetti indagati: il 96,67% ritiene che<br />

l’alcol sia dannoso solo in quantità eccessive, intendendo<br />

per eccessive, secondo il 48,21% più <strong>di</strong> 1/2 l <strong>di</strong> vino/<strong>di</strong>e,<br />

per il 37,50% più <strong>di</strong> 1 l/<strong>di</strong>e mentre, per il 7,14% degli universitari<br />

intervistati, solo un consumo superiore <strong>di</strong> 2 l/<strong>di</strong>e<br />

provocherebbe a lungo termine danni alla salute. Secondo<br />

il 49,12% dei partecipanti allo stu<strong>di</strong>o, inoltre, l’alcol potrebbe<br />

essere utile per migliorare la resistenza ad un clima<br />

freddo.<br />

Conclusioni: la nostra indagine evidenzia che il consumo <strong>di</strong><br />

alcol nell’ambiente universitario aquilano è risultato sganciato<br />

dal modello culturale “me<strong>di</strong>terraneo”, caratterizzato<br />

da consumi moderati e strettamente legati ai pasti ed è invece<br />

orientato verso un modello <strong>di</strong> consumo “separato”, <strong>di</strong><br />

“binge drinking”. Tale modalità potrebbe svolgere un ruolo<br />

<strong>di</strong> “ponte” o “droga d’accesso” verso l’uso <strong>di</strong> altre sostanze<br />

illegali. Appare quin<strong>di</strong> prioritario promuovere iniziative<br />

preventive volte in primo luogo ad educare e informare gli<br />

studenti, tenendo conto delle gravi carenze <strong>di</strong> conoscenza<br />

del problema emerse nella nostra indagine con precoci campagne<br />

<strong>di</strong> sensibilizzazione.<br />

Bibliografia<br />

WHO. Alcol Prevention Day - Mese <strong>di</strong> prevenzione alcologica. Roma<br />

23 Aprile 2004. European Alcohol Action Plan 2002-2005.<br />

WHO. Dichiarazione Giovani e Alcol. Stoccolma 2001.<br />

Scafato E, Cicogna F, et al. I consumi alcolici in Italia ed Europa,<br />

l’intervento previsto dal Piano Sanitario Nazionale 1998-2000<br />

nel quadro dell’obiettivo n°17 del progetto OMS “Health for<br />

All”. Bollettino Farmaco<strong>di</strong>pendenze ed Alcolismo 1998;21:11-<br />

20.<br />

Scafato E. Epidemiologia dell’alcol e mondo femminile. Annuario<br />

Istituto Superiore Sanità 2004;40:25-33.<br />

Alisi G, Marcelli D. I consumi nazionali. in Alcool: consumi e politiche<br />

(Quaderno n 4 dell’Osservatorio Permanente sui Giovani<br />

e Alcool). Roma: Otet 1994:96-118.<br />

154. Test <strong>di</strong> Rorschach e tossico<strong>di</strong>pendenza:<br />

risultati <strong>di</strong> un’indagine<br />

A. Macina, L. Corfiati, G. Pierri<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Neurologiche e Psichiatriche,<br />

Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in <strong>Psichiatria</strong><br />

Introduzione: nel corso dello stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> personalità del<br />

tossico<strong>di</strong>pendente, la psico<strong>di</strong>agnostica ci fornisce un grande<br />

aiuto per la pre<strong>di</strong>ttività nei riguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> ulteriori ricadute, per<br />

sciogliere alcuni dubbi sulla comorbi<strong>di</strong>tà o doppia <strong>di</strong>agnosi,<br />

e, infine, per una valutazione fenomenologica degli elementi<br />

qualitativi e quantitativi del potere <strong>di</strong> auto<strong>di</strong>struttività depressiva<br />

che il tossico<strong>di</strong>pendente manifesta nel suo vissuto<br />

col Mondo 1 .<br />

Lo stu<strong>di</strong>o è stato condotto su un gruppo <strong>di</strong> 100 tossico<strong>di</strong>-

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