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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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mento farmacologico o alla co-morbi<strong>di</strong>tà con altri <strong>di</strong>sturbi<br />

psichiatrici.<br />

Bibliografia<br />

Reddy DS. Critical Rev Neurobiol 2003;15:197-234.<br />

Pisu MG, Serra M. Life Sciences 2004;74:3181-97.<br />

138. Il legame fra neurosteroi<strong>di</strong><br />

e componenti sintomatiche/sindromiche<br />

dei <strong>di</strong>sturbi dello spettro dell’umore<br />

in donne nella fase premestruale<br />

M.C. Hardoy, M. Serra, M.G. Carta, P. Contu, M.G. Pisu,<br />

C. Sardu, I. Floris, E. Berutti, R. Muzzetto, A. Pirastu,<br />

G. Biggio<br />

Università <strong>di</strong> Cagliari<br />

Introduzione/scopo: le donne con una <strong>di</strong>agnosi lifetime <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sturbo maggiore dell’umore (Disturbo Bipolare [BD],<br />

Disturbo Depressivo Maggiore [MDD]) in fase <strong>di</strong> remissione<br />

clinica e durante il periodo premestruale presentano<br />

più elevate concentrazioni plasmatiche <strong>di</strong> progesterone e<br />

allopregnanolone rispetto a controlli sani. Le donne con<br />

BD presentavano inoltre livelli più elevati delle donne con<br />

MDD.<br />

Scopo dello stu<strong>di</strong>o: verificare, in una prospettiva <strong>di</strong>agnostica<br />

<strong>di</strong>mensionale, se le possibili <strong>di</strong>fferenze nei livelli neuroormonali<br />

possano essere <strong>di</strong>rettamente legate ad alcuni cluster<br />

sindromici (“<strong>di</strong>mensioni”) dello “spettro bipolare” in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dalla <strong>di</strong>agnosi categoriale.<br />

Metodologia: concentrazioni premestruali <strong>di</strong> 3α-idrossi-<br />

5α-pregnan-20-one (allopregnanolone), allotetraidrodesossicorticosterone<br />

(3α,5α -THDOC), progesterone, e cortisolo<br />

misurate in 3 gruppi <strong>di</strong> donne: 17 con BD, 14 con MDD<br />

e 16 controlli.<br />

Pazienti: in fase <strong>di</strong> compenso senza ricadute o reci<strong>di</strong>ve negli<br />

ultimi 3 mesi. Valutazione psichiatrica: intervista SCID-<br />

I e questionario SCI-MOODS-SR. Correlazione fra livelli <strong>di</strong><br />

steroi<strong>di</strong> e cluster sindromici (domini e sub-domini SCI-<br />

MOODS-SR) valutata per mezzo <strong>della</strong> analisi delle componenti<br />

principali con rotazione Varimax e normalizzazione <strong>di</strong><br />

Kaiser (incluse componenti con valore Eigen > 1).<br />

Risultati: evidenziate 3 componenti:<br />

1) mania,<br />

2) depressione (entrambe con sintomi “misti”),<br />

3) steroi<strong>di</strong> con cognitività maniacale e idee suicidarie. Non<br />

osservata l’aggregazione fra la porzione sindromica <strong>della</strong><br />

componente 3 con il 3α,5α-THDOC.<br />

Discussione e conclusioni: i livelli <strong>di</strong> allopregnanolone e<br />

progesterone non sono correlati con le principali componenti<br />

sindromiche depressive o maniacali, ma con sintomi<br />

“misti”, in particolare con <strong>di</strong>mensioni cognitive maniacali<br />

e depressive (con pensieri suicidari).<br />

Le specifiche aree sintomatologiche coinvolte suggeriscono<br />

il possibile ruolo <strong>di</strong> meccanismi endogeni simili, almeno<br />

in parte, a quelli coinvolti nell’azione dei farmaci antidepressivi.<br />

I dati del nostro stu<strong>di</strong>o non sembrano escludere l’ipotesi<br />

che un aumento delle concentrazioni degli steroi<strong>di</strong> neuroattivi<br />

possano essere in relazione con il miglioramento<br />

del quadro clinico.<br />

287<br />

POSTER<br />

Dovrebbero essere condotti ulteriori stu<strong>di</strong> per confermare<br />

questi risultati e accertare se le fluttuazioni osservate nelle<br />

concentrazioni <strong>di</strong> neurosteroi<strong>di</strong> possano essere in qualche<br />

modo correlate con la ciclicità dello spettro bipolare.<br />

Bibliografia<br />

Cassano GB, et al. Am J Psychiatry 2004;161:1264-69.<br />

Fagiolini A, et al. Int J Meth Psych Res 1999;8:71-81.<br />

139. Compliance alla terapia antipsicotica<br />

in pazienti ambulatoriali schizofrenici.<br />

Risultati a 24 mesi dello stu<strong>di</strong>o paneuropeo<br />

SOHO (Schizophrenia Outpatient Health<br />

Outcomes)<br />

J.M. Haro 1 , D. Novick 2 , M. Belger 2 , S. Tzivelekis 2 ,<br />

D. Murray 3 , S. Germani 4 , P. Donda 4 , A. Rossi 4 , S. Fre<strong>di</strong>ani<br />

4 , I.M. Texeira 5 , and The SOHO Study Group 6<br />

1 Sant Joan De Deu-SSM, St. Boi de L., Barcelona; 2 Eli Lilly<br />

and Company, Windlesham; 3 St Itàs Hospital, Dublin;<br />

4 Eli Lily Italia S.p.A., 5 University of Porto; 6 Alonso J (ES),<br />

Bousoño MG (ES), Gasquet I (FR), Kristensen H (DK), Jones<br />

PB (UK), Croudace T (UK), Knapp M (UK), Lepine JP<br />

(FR), Mavreas V (GR), Murray D (IE), Naber D (DE), Pancheri<br />

P (IT), Slooff CJ (NL), Teixeira JM (PO)<br />

Obiettivi: riportare frequenza, correlazioni e ragioni dell’interruzione<br />

<strong>della</strong> terapia antipsicotica in pazienti con<br />

schizofrenia e come variano per i <strong>di</strong>versi farmaci.<br />

Meto<strong>di</strong>: SOHO è uno stu<strong>di</strong>o osservazionale, prospettico,<br />

sugli effetti <strong>della</strong> terapia antipsicotica in pazienti ambulatoriali.<br />

Sono stati arruolati pazienti che iniziavano o mo<strong>di</strong>ficavano<br />

la terapia antipsicotica.<br />

La terapia era a <strong>di</strong>screzione <strong>di</strong> psichiatri e pazienti, senza<br />

istruzioni o limitazioni. Il <strong>di</strong>segno dello stu<strong>di</strong>o prevedeva un<br />

campionamento che portasse a circa il 50% <strong>di</strong> pazienti in terapia<br />

con olanzapina.<br />

Risultati: arruolati 10.218 pazienti. L’analisi è limitata ai<br />

6.915 pazienti che avevano ricevuto lo stesso antipsicotico<br />

nei primi due anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

Circa il 30% dei pazienti ha interrotto prima dei 2 anni la terapia<br />

iniziata, con proporzioni più alte per amisulpride<br />

(46%), quetiapina (49%), antipsicotici tipici (44%). Un numero<br />

minore <strong>di</strong> interruzioni è stato riportato per clozapina<br />

(24%) e olanzapina (23%).<br />

I principali motivi d’interruzione erano: per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> efficacia<br />

(44%), motivi personali del paziente (27%), per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> compliance<br />

(22%) e intolleranza (22%). La gravità dei sintomi,<br />

l’inizio più tar<strong>di</strong>vo <strong>della</strong> malattia, l’età più giovane e il non<br />

essere mai stati in terapia erano correlati a un più frequente<br />

cambio <strong>di</strong> terapia.<br />

Conclusioni: l’incidenza <strong>di</strong> interruzione varia a seconda<br />

<strong>della</strong> terapia. Il 44% dei pazienti che non hanno terminato la<br />

terapia a due anni ha interrotto per mancanza d’efficacia.<br />

Esistono importanti limitazioni: abbiamo più possibilità <strong>di</strong><br />

trovare le <strong>di</strong>fferenze tra olanzapina e altre coorti che tra le<br />

altri coorti; gli psichiatri partecipanti potrebbero aver favorito<br />

l’arruolamento nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> pazienti <strong>di</strong>ligenti nel seguire<br />

le terapie.

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