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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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132. L’antidepressivo duloxetina riduce<br />

la gravità <strong>della</strong> sintomatologia ansiosa<br />

D. Goldstein, M. Detke, Y. Lu, C. Mallinckrodt, M. Demitrack,<br />

A. Barraco * , M. Mancini * , A. Rossi *<br />

Ely Lilly and Company, Lilly Corporate Center, In<strong>di</strong>anapoli;<br />

* Ely Lilly Italia<br />

Obiettivi: esaminare l’effetto <strong>della</strong> duloxetina, un inibitore<br />

potente e bilanciato <strong>della</strong> ricaptazione <strong>della</strong> serotonina (5-<br />

HT) e <strong>della</strong> noradrenalina (NA) (Bymaster et al., 2001) sulla<br />

sintomatologia ansiosa nei pazienti depressi. L’ansia è<br />

presente nel 60% circa dei pazienti affetti dal <strong>di</strong>sturbo depressivo<br />

maggiore.<br />

Meto<strong>di</strong>: gli effetti <strong>della</strong> duloxetina sull’ansia sono stati<br />

valutati in tre stu<strong>di</strong> multicentrici, randomizzati, in doppio<br />

cieco, controllati con placebo, su pazienti affetti da depressione<br />

maggiore (DM). Lo stu<strong>di</strong>o 1 ha valutato gli effetti<br />

<strong>della</strong> duloxetina alla dose <strong>di</strong> 120 mg/<strong>di</strong>e in due somministrazioni<br />

giornaliere e <strong>della</strong> fluoxetina alla dose <strong>di</strong> 20<br />

mg/<strong>di</strong>e. Lo stu<strong>di</strong>o 2 ha valutato gli effetti <strong>della</strong> duloxetina<br />

alle dosi <strong>di</strong> 40 e 80 mg/<strong>di</strong>e in due somministrazione giornaliere<br />

e <strong>della</strong> paroxetina alla dose <strong>di</strong> 20 mg/<strong>di</strong>e. Lo stu<strong>di</strong>o<br />

3 ha valutato gli effetti <strong>della</strong> duloxetina alla dose <strong>di</strong> 60<br />

mg/<strong>di</strong>e. In tutti gli stu<strong>di</strong> è stata impiegata la scala <strong>di</strong> valutazione<br />

<strong>della</strong> depressione <strong>di</strong> Hamilton (HAMD) nella versione<br />

a 17 item. Negli stu<strong>di</strong> 1 e 2 è stata impiegata la scala<br />

<strong>di</strong> Hamilton per l’ansia (HAMA). Sono stati valutati il<br />

fattore ansia/somatizzazione e l’item ansia psichica (item<br />

10) dell’HAMD e l’HAMA.<br />

Risultati: relativamente all’item 10 e al fattore ansia/somatizzazione<br />

dell’HAMD la duloxetina è risultata significativamente<br />

più efficace del placebo negli stu<strong>di</strong> 1, 2 e 3, e <strong>della</strong><br />

fluoxetina nello stu<strong>di</strong>o 1.<br />

Nello stu<strong>di</strong>o 2, la duloxetina (80 mg/<strong>di</strong>e) è stata significativamente<br />

più efficace <strong>della</strong> paroxetina relativamente al fattore<br />

ansia/ somatizzazione e ha ridotto significativamente il<br />

punteggio totale dell’HAMA rispetto al placebo.<br />

Conclusioni: gli stu<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>mostrato l’efficacia <strong>della</strong> duloxetina<br />

nell’alleviare l’ansia nei pazienti depressi e l’effetto<br />

ansiolitico <strong>della</strong> duloxetina è risultato superiore a quello<br />

degli SSRI.<br />

133. Variazioni <strong>della</strong> qualità <strong>di</strong> vita<br />

in pazienti affetti da patologia tiroidea<br />

prima e dopo tiroidectomia<br />

F. Golia, M. Carlini, R. Paggini, L. Novelli, V. Lombar<strong>di</strong>,<br />

P. Rucci, M.N. Minuto, G. Donatini, A. Fosso, P. Miccoli,<br />

L. Dell’Osso<br />

Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Farmacologia, Neurobiologia<br />

e Biotecnologie, Università <strong>di</strong> Pisa<br />

La relazione tra patologia psichiatrica e tiroidea è ampiamente<br />

documentata in letteratura. Questo stu<strong>di</strong>o prospettico<br />

vuole valutare la variazione <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> vita sia rispetto alla<br />

popolazione generale, che tra il pre- e post-operatorio, in<br />

pazienti con patologia tiroidea.<br />

La qualità <strong>di</strong> vita è stata valutata me<strong>di</strong>ante l’SF-36 su 33 pazienti<br />

affetti da varie patologie tiroidee. Tutti i pazienti erano<br />

in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> eutiroi<strong>di</strong>smo alla vigilia dell’intervento<br />

285<br />

POSTER<br />

chirurgico (T0). La scala è stata somministrata a T0 e almeno<br />

6 mesi dopo il ripristino dell’eutiroi<strong>di</strong>smo (T1). I risultati<br />

ottenuti nei pazienti alle <strong>di</strong>verse aree dell’SF-36 sono stati<br />

confrontati con i punteggi me<strong>di</strong> <strong>della</strong> popolazione generale<br />

italiana. I dati sono stati analizzati utilizzando il Test T <strong>di</strong><br />

Student per dati appaiati con programma SPSS versione 13.<br />

I pazienti <strong>di</strong>mostrano una <strong>di</strong>minuzione significativa a T0 relativa<br />

alle seguenti aree: “Ruolo e stato emotivo” (RE), “Salute<br />

mentale” (SM), “Attività sociali” (AS), “Ruolo e salute<br />

fisica” (RF) e “Salute in generale” (SG). A T1 è emerso un<br />

miglioramento significativo <strong>di</strong> SM, “Attività fisica”, “Dolore<br />

fisico” e SG. È stato inoltre <strong>di</strong>mostrato un significativo<br />

peggioramento a T1 nell’area AS.<br />

I pazienti con patologia tiroidea ad in<strong>di</strong>cazione chirurgica<br />

hanno qualità <strong>di</strong> vita significativamente peggiore rispetto alla<br />

me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> popolazione generale. Il trattamento chirurgico<br />

<strong>della</strong> patologia tiroidea migliora significativamente la<br />

qualità <strong>di</strong> vita.<br />

134. L’impatto dell’obesità e delle malattie<br />

psichiatriche nella qualità <strong>della</strong> vita<br />

A. Goracci, G. Capano, E. Cigna, I. Soreca, A. Di Muro,<br />

C. Ciuoli * , F. Pacini * , P. Castrogiovanni<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, * Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Endocrinologia, Università <strong>di</strong> Siena<br />

Introduzione: in letteratura si ritrovano <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> sul<br />

peso che l’obesità riveste nell’influenzare la qualità <strong>della</strong><br />

vita (QoL). Negli ultimi anni sta fiorendo una ricca letteratura<br />

rispetto alla determinazione <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita<br />

in chi soffre <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi psichiatrici. Invece non esistono a<br />

oggi dati che rilevino come queste due con<strong>di</strong>zioni cliniche<br />

possano agire, sinergicamente o in maniera in<strong>di</strong>pendente,<br />

e in quale <strong>di</strong>rezione operino come variabili nel con<strong>di</strong>zionamento<br />

<strong>della</strong> QoL.<br />

Scopo: valutare la QoL in pazienti obese e con <strong>di</strong>sturbi<br />

psichiatrici <strong>di</strong> asse I, quantificando e qualificando l’impatto<br />

che queste con<strong>di</strong>zioni cliniche hanno nella vita delle<br />

pazienti. La valutazione viene comparata con un secondo<br />

gruppo <strong>di</strong> pazienti con sola obesità e un gruppo <strong>di</strong> controllo.<br />

Metodologia: il campione clinico è stato reclutato tra i pazienti<br />

dell’ambulatorio per l’obesità dell’Università <strong>di</strong> Siena.<br />

Il campione e i controlli sono stati indagati tramite la<br />

Mini International Neuropsychiatric Interview per la valutazione<br />

dei <strong>di</strong>sturbi psichiatrici, il Body mass index per la<br />

determinazione del grado <strong>di</strong> obesità, il Quality of life<br />

enjoyment and satisfaction questionnaire per la qualità<br />

<strong>della</strong> vita.<br />

Risultati e conclusioni: concordemente all’ipotesi formulata,<br />

la QoL risulta significativamente <strong>di</strong>versa tra il campione<br />

clinico e quello sano. L’obesità, come con<strong>di</strong>zione innanzitutto<br />

organica, sembra influire negativamente su specifici<br />

ambiti rilevati da alcuni domini del QlesQ. Inoltre, la presenza<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>sturbo psichiatrico conclamato <strong>di</strong> Asse I nel<br />

sottocampione clinico permette <strong>di</strong> rilevare un più basso punteggio<br />

totale rispetto agli altri sottogruppi nella valutazione<br />

globale degli in<strong>di</strong>ci del QlesQ. Questi dati confermano le<br />

nostre ipotesi e si allineano in maniera originale a quanto<br />

presente nella letteratura.

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