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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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<strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> personalità, <strong>di</strong>sturbo autistico); range posologico<br />

2,5-10 mg/<strong>di</strong>e. Il follow-up a 4; 12, 24 e 52 settimane con 3<br />

scale (BPRS; CGI; C-GAS); sono state rilevate le concentrazioni<br />

plasmatiche dell’olanzapina.<br />

Risultati: a 4 sett. il 60% dei soggetti era parzialmente o<br />

significativamente migliorato. A 24 settimane, il miglioramento<br />

riguardava il 70% dei soggetti.<br />

Il 10%, ha interrotto la terapia entro le prime 8 sett. per effetti<br />

indesiderati (aumento ponderale, rash cutaneo, lipotimie).<br />

Le concentrazioni plasmatiche dell’olanzapina oscillavano<br />

tra 2 e 28 ng/ml.<br />

Conclusioni: lo stu<strong>di</strong>o contribuisce a delineare un profilo <strong>di</strong><br />

efficacia e <strong>di</strong> tollerabilità dell’olanzapina in età evolutiva.<br />

Bibliografia<br />

Ross RG, Novins D, Farley GK, Adler LE. A 1-year open-label trial<br />

of olanzapine in school-age children with schizophrenia. J Child<br />

Adolesc Psychopharmacol 2003;13:301-9.<br />

127. Pazienti con <strong>di</strong>sturbi depressivi<br />

e d’ansia e ricovero in me<strong>di</strong>cina d’urgenza<br />

M.R. Giannelli, A. Cantoni, S. Fontò, M. Rossi, C. Marchesi,<br />

C. Maggini<br />

Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Università<br />

<strong>di</strong> Parma<br />

Introduzione: in questo stu<strong>di</strong>o i pazienti con <strong>di</strong>sturbi depressivi<br />

(D) o d’ansia (A) sono stati rivalutati dopo 1 anno<br />

dal ricovero nel Reparto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina D’urgenza (MU) dell’Azienda<br />

Ospedaliera-Universitaria <strong>di</strong> Parma, al fine <strong>di</strong> determinare<br />

se tali pazienti fossero nuovamente ricoverati nello<br />

stesso reparto più frequentemente dei pazienti senza alcun<br />

<strong>di</strong>sturbo psichico (C).<br />

Metodo: a 165 pazienti (85 D/A e 80 C) sono stati somministrati,<br />

al ricovero in<strong>di</strong>ce la MINI, l’Hospital Anxiety and<br />

Depression Scale (HADS) e la Duke Severity of Illness Scale<br />

(DUSOI) e dopo 1 anno dalla <strong>di</strong>missione la HADS e DU-<br />

SOI.<br />

Per verificare il numero dei ricoveri è stato usato il database<br />

del nostro ospedale e le informazioni fornite dal paziente<br />

per eventuali ricoveri in altri ospedali.<br />

Risultati: i pazienti D e A presentavano più frequenti ricoveri<br />

in MU rispetto ai C (p < 0,006), dopo aver escluso l’effetto<br />

<strong>della</strong> gravità delle con<strong>di</strong>zioni me<strong>di</strong>che concomitanti.<br />

Nessuna <strong>di</strong>fferenza è stata invece riscontrata per quanto riguarda<br />

il ricovero in altri reparti.<br />

È interessante notare che, durante il follow-up, solo 10 pazienti<br />

D (27%) e 14 A (33%) hanno assunto psicofarmaci e<br />

solo 9 hanno effettuato una visita psichiatrica.<br />

Conclusioni: i pazienti D e A utilizzano più frequentemente<br />

il reparto <strong>di</strong> MU per la <strong>di</strong>agnosi ed il trattamento dei sintomi<br />

somatici. I nostri dati confermano che i pazienti D e A<br />

sono alti utilizzatori dei servizi d’emergenza.<br />

283<br />

POSTER<br />

128. Relazione tra alexitimia e <strong>di</strong>sturbo<br />

<strong>di</strong> panico<br />

M.R. Giannelli, A. Cantoni, M. Rossi, C. Marchesi,<br />

C. Maggini<br />

Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Università<br />

<strong>di</strong> Parma<br />

Introduzione: è <strong>di</strong>battuto se l’alexitimia (A) sia un tratto <strong>di</strong><br />

personalità, che pre<strong>di</strong>spone i soggetti a sviluppare il Disturbo<br />

<strong>di</strong> Panico (DP), o se al contrario sia il DP che induce nei<br />

pazienti una reazione alexitimica. Il quesito può essere risolto<br />

valutando l’A nel DP sia in fase acuta che dopo la remissione.<br />

Pertanto, nel nostro stu<strong>di</strong>o abbiamo valutato se i<br />

pazienti con DP in fase acuta e in remissione fossero più<br />

alexitimici dei controlli (C).<br />

Metodo: nello stu<strong>di</strong>o sono stati inclusi 52 pazienti con DP<br />

e 52 C. L’A è stata valutata con la Toronto Alexithymia<br />

Scale-20 items (TAS-20), la gravità <strong>della</strong> sintomatologia<br />

con le scale Hamilton per l’Ansia (HAM-A) e Depressione<br />

(HAM-D).<br />

Risultati: i pazienti erano più alexitimici dei C (3,8%) sia<br />

in fase acuta (44,2%; p < 0,001) che in remissione (21,2% p<br />

< 0,001). In remissione i pazienti DP mostravano: 1) un<br />

punteggio dell’HAM-A significamente più elevato <strong>della</strong><br />

norma (p < 0,001); 2) un punteggio più elevato <strong>della</strong> TAS-<br />

20 e <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione “<strong>di</strong>fficoltà ad identificare le emozioni”<br />

(DIF) e 3) una relazione positiva tra punteggio all’HAM-A<br />

e DIF (p < 0,001)<br />

Conclusioni: nel DP in remissione l’A decresce rispetto alla<br />

fase acuta, pur rimanendo significativamente più alta <strong>della</strong><br />

norma e quin<strong>di</strong>, l’A nei DP sembra essere costituita da una<br />

componente <strong>di</strong> stato e da una <strong>di</strong> tratto. Però, il persistere <strong>di</strong><br />

una sintomatologia ansiosa sottosoglia potrebbe essere responsabile<br />

dei punteggi più elevati <strong>di</strong> A dopo la remissione<br />

(essendo questi ultimi correlati ai punteggi dell’HAM-A).<br />

129. Disagio Giovanile e <strong>Psichiatria</strong>.<br />

Uno stu<strong>di</strong>o preliminare.<br />

L. Giorgini, F. Padrevecchi, M. Armando, P. Stefanelli,<br />

P. Fiori Nastro *<br />

III Clinica Psichiatrica; * U.O.C. <strong>di</strong> Psicoterapia, Dipartimento<br />

<strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong> e Me<strong>di</strong>cina Psicologica, Università <strong>di</strong><br />

Roma “La Sapienza”<br />

Introduzione: il nostro stu<strong>di</strong>o è teso a delimitare l’entità del<br />

fenomeno definito <strong>di</strong>sagio giovanile con particolare riferimento<br />

alla popolazione universitaria e alla fascia <strong>di</strong> età<br />

compresa tra i 18 e i 26 anni.<br />

Inoltre ci proponiamo <strong>di</strong> definire, nella sottopopolazione <strong>di</strong><br />

studenti che esprimono un <strong>di</strong>sagio autopercepito, la quota <strong>di</strong><br />

coloro nei quali tale sensazione è da ascriversi a fisiologiche<br />

<strong>di</strong>fficoltà legate al processo <strong>di</strong> crescita e la quota dove invece<br />

il <strong>di</strong>sagio è espressione <strong>di</strong> un malessere che se ignorato<br />

può sfociare in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> malattia.<br />

Metodologia: la popolazione esplorata, attraverso la somministrazione<br />

<strong>della</strong> Scala VRS (Valutazione Rapida dello<br />

Stress), è rappresentata dagli iscritti alla Facoltà <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong><br />

Orientali dell’Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza” e consiste<br />

in 1303 studenti frequentanti i 5 anni <strong>di</strong> corso.

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