XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

121. La schizofrenia e il ricorso al ricovero
ospedaliero per patologie somatiche: studio
di follow-up a quattro anni
A. Gaddini, F. Franco, D. Di Lallo, L. Biscaglia
Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio
Introduzione: la salute fisica di persone con disturbi dello
spettro schizofrenico rappresenta un argomento di particolare
interesse in considerazione della difficoltà nella prevenzione,
nella diagnosi e nel trattamento delle patologie somatiche
in questi pazienti (Samele, 2004). Obiettivo di questo
studio è quello di verificare in una popolazione di soggetti
con diagnosi di schizofrenia al primo ricovero psichiatrico,
l’eventuale eccesso di ospedalizzazione non psichiatrica.
Metodologia: utilizzando l’archivio del Sistema Informativo
Ospedaliero del Lazio, è stata arruolata una coorte composta
da 739 soggetti con diagnosi principale di schizofrenia.
Al fine di selezionare una coorte di soggetti a basso rischio
di ricovero per patologie legate all’età avanzata, sono
stati inclusi i soggetti di età < 55 anni. Sono stati calcolati
gli Standardized Morbidity Ratio (SMR), mentre per individuare
i determinanti del ricovero ospedaliero per patologie
somatiche è stata utilizzata la variante di Andersen e Gil del
modello di Cox (1982).
Risultati: nella coorte si è osservato, sia per gli uomini che
per le donne, una minore ospedalizzazione non psichiatrica.
Per le donne gli SMR sono risultati significativamente più
elevati per i “Traumatismi e avvelenamenti”. L’analisi ottenuta
con il modello di Cox ha evidenziato un aumento del
rischio di ricoveri non psichiatrici con l’aumentare dell’età
e nel gruppo di diagnosi di episodio schizofrenico acuto.
Discussione: l’eccesso di ospedalizzazione riferito a diagnosi
che rientrano nel gruppo dei “Traumatismi ed avvelenamenti”
evidenzia l’esigenza di potenziare l’offerta attiva
psichiatrica territoriale per i soggetti che presentano un elevato
rischio di comportamenti autolesivi.
Bibliografia
Andersen PK, Gill RD. Cox’s regression model for counting
processes: a large sample study. Ann Stat 1982;10:1100-20.
Samele C. Factors leading to poor physical health in people with
psychosis. Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2004;13:141-5.
122. Studio Psicodiagnostico del profilo
psicopatologico nei bambini e adolescenti
con emicrania severa
D. Galletta, O. Marini * , C. Sarappa, M.M. Cozzolino, F.
Nappi, F. Sorge
Dipartimento di Neuroscienze e Comportamento, Area Funzionale
di Psichiatria, Università di Napoli “Federico II”;
* DSM ASL NA1
Lo scopo del nostro studio è stato quello di esaminare la relazione
tra il profilo psicopatologico ed emicrania severa e
inabilitante nei bambini e negli adolescenti.
Sono stati esaminati 33 pazienti di età media di 11 anni (range
7-17 anni; M/F = 15/18) che afferivano al Centro per la
diagnosi e cura delle Cefalee dell’Età Evolutiva, affetti da
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POSTER
emicrania severa. Al primo incontro bambini e genitori sono
stati sottoposti ad intervista strutturata e accurata anamnesi.
La diagnosi di emicrania severa è stata effettuata in accordo
con i criteri diagnostici della Headache International Society
(H.I.S.). I criteri di inclusione nello studio sono stati. 1
Uso di farmaci; 2. Ridotta efficienza nelle attività giornaliere;
3. Calo del rendimento scolastico e l’assenza da scuola
per più di sei mesi l’anno; 4. Sintomi somatici: nausea e vomito
ricorrente; dolori addominali ricorrenti (DAR); dolori
agli arti; vertigini; disturbi del sonno, 5. Inefficacia del trattamento
farmacologico preventivo con flunarizina, β-bloccanti
e dipropilacetato.
Il profilo psicopatologico dei bambini e degli adolescenti è
stato valutato mediante il test di Rorschach e i protocolli sono
stati siglati secondo il metodo Bohme.
Risultati: 18 soggetti su 33 (54,5%) presentavano un pattern
psicopatologico di tipo ossessivo associato ad una notevole
rilevanza clinica dell’ansia e della depressione.
I risultati evidenziano l’elevata frequenza dell’associazione
tra emicrania severa e strutture di personalità caratterizzate
da tratti ossessivi.
Bibliografia
Gladstein J, Wayne Golden E. Chronic Daily in children and adolescent:
A 2-year Prospective Study. Headache 1996;36:349-51.
Guidetti V, Galli F, Fabrizi P, Giannantoni AS, Napoli L, Bruni O,
et al. Headache and psychiatric comorbidity: clinical aspecta
and outcome in an 8-years follow-up study. Cephalalgia
1998;18:455-62.
123. Danno da lutto “jure proprio”: riverberi
psicopatologici tra considerazioni
psichiatrico-forensi e problematiche
medico legali
D. Galletta, F. Sorge, C. Sarappa, C. Buccelli * , G. Muscettola
Dipartimento di Neuroscienze e Comportamento, Area Funzionale
di Psichiatria, * Dipartimento di Medicina Pubblica
e della Sicurezza Sociale, Università “Federico II” di Napoli
Il danno psichico derivato ai prossimi congiunti della vittima,
deceduta per fatto illecito altrui, risulta risarcibile jure
proprio in virtù del combinato disposto dagli artt. 32
Cost. e 2043 c.c. La necessità di una concreta dimostrazione
ai fini risarcitori richiede un modello operativo interdisciplinare
psichiatrico-psicodiagnostico e medico legale.
La nostra esperienza basata sull’analisi di 14 quadri
clinici, tutti riferiti ad un lutto non elaborato e con manifestazioni
patologiche fra loro differenti, rispondenti ai criteri
inclusivi del DSM-IV, si inserisce in questo complesso
e variegato contesto. Presso l’ambulatorio psichiatrico
di Medicina Legale dell’AUP di Napoli nel triennio 2002-
2004 sono stati esaminati 14 pazienti. Ciascuno dei soggetti
è stato sottoposto ad un colloquio clinico, alla somministrazione
del test di Rorschach, dell’MMPI-2 e di 4
scale di valutazione, di cui 2 in autosomministrazione
(SDS, SAS) e 2 in eterosomministrazione (HAM-D,
HAM-A); è stata, inoltre, somministrata la Davidson Trau-