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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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POSTER<br />

tuzionali” quali le forze dell’or<strong>di</strong>ne, le autorità giuri<strong>di</strong>che e<br />

gli specialisti, compresi psichiatri, psicoanalisti, psicologi,<br />

me<strong>di</strong>ci.<br />

In conclusione, al giorno d’oggi la necessità <strong>di</strong> definire fenomeni<br />

quale lo stalking nasce dalla tendenza propria <strong>della</strong><br />

psichiatria <strong>di</strong> inglobare nei fenomeni psicopatologici tutte le<br />

reazioni umane ad eventi stressanti e ogni forma <strong>di</strong> istintualità<br />

aggressiva che possa arrecare danno a terzi. Lo psichiatra<br />

può essere chiamato in causa per un vecchio comportamento<br />

che, riconosciuto vox populi come sofferenza psichica,<br />

non ha ancora – e, a nostro parere, non avrà - una definizione<br />

nosologica precisa. Pur non esistendo una categoria<br />

<strong>di</strong> persone predestinata a <strong>di</strong>ventare vittima dello stalking, alcune<br />

caratteristiche personologiche o situazionali possono<br />

favorirne l’insorgenza o la <strong>di</strong>ffusione. Il primo compito dello<br />

psichiatra sarà quin<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> <strong>di</strong>rimere tra chi prima dello<br />

stalking era un in<strong>di</strong>viduo in sod<strong>di</strong>sfacente equilibrio psico-fisico,<br />

chi aveva già <strong>di</strong>sturbi comportamentali compensati<br />

e chi, in<strong>di</strong>pendentemente dal supposto stalking, fosse in<br />

precedenza una persona portatrice <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi comportamentali<br />

conclamati.<br />

116. Mo<strong>di</strong>ficazioni dell’esperienza<br />

soggettiva del sogno e risposta alla terapia<br />

antidepressiva<br />

L. Fonzi, M.M. Moscariello, G. Matteucci, D. Pucci * ,<br />

G. Bersani, P. Pancheri<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Psichiatriche e Me<strong>di</strong>cina Psicologica,<br />

* Dipartimento <strong>di</strong> Igiene e Sanità Pubblica “G. Sanarelli”,<br />

Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”<br />

Introduzione: l’obiettivo del presente stu<strong>di</strong>o è stato quello<br />

<strong>di</strong> indagare l’esperienza soggettiva del sogno in pazienti depressi<br />

prima e durante una terapia antidepressiva, allo scopo<br />

principale <strong>di</strong> suggerirne l’uso come strumento <strong>di</strong> valutazione<br />

<strong>della</strong> risposta al trattamento.<br />

Meto<strong>di</strong>: è stato selezionato un campione <strong>di</strong> 21 pazienti depressi<br />

ambulatoriali, dei quali 10 con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Disturbo<br />

Depressivo Maggiore, 4 <strong>di</strong> Disturbo dell’Adattamento con<br />

Umore Depresso, 3 <strong>di</strong> Disturbo Misto Ansioso-Depressivo,<br />

2 <strong>di</strong> Disturbo Distimico e 2 <strong>di</strong> Disturbo Depressivo NAS. I<br />

pazienti sono stati valutati alla prima visita, dopo tre settimane<br />

e dopo sette settimane <strong>di</strong> terapia con inibitori del reuptake<br />

<strong>della</strong> serotonina. In ciascuna occasione sono stati indagati<br />

lo stato clinico, me<strong>di</strong>ante la Beck Depression Inventory<br />

(BDI) e la Montgomery-Asberg Depression Rating Scale<br />

(MADRS), e le caratteristiche dell’esperienza del sogno,<br />

me<strong>di</strong>ante un questionario costruito per le finalità dello stu<strong>di</strong>o.<br />

Per l’analisi statistica sono stati utilizzati il test t <strong>di</strong> Student<br />

ed il test binomiale esatto.<br />

Risultati: quasi tutti i pazienti hanno mostrato un significativo<br />

miglioramento <strong>della</strong> sintomatologia depressiva, come<br />

testimoniato dalla significativa riduzione dei punteggi <strong>della</strong><br />

BDI e <strong>della</strong> MADRS. Cinque aspetti dell’esperienza soggettiva<br />

del sogno sono stati valutati. In fase depressiva i pazienti<br />

hanno riportato: riduzione <strong>della</strong> quantità dei sogni rispetto<br />

al passato (52,4% dei pazienti), ricordo confuso al risveglio<br />

(71,4%), prevalenza del colorito emotivo negativo<br />

(28,6%) su quello positivo (9,5%), prevalenza dei sentimenti<br />

spiacevoli (38,1%) su quelli piacevoli (4,7%), au-<br />

mento <strong>della</strong> complessità dei sogni (48%). Dopo sette settimane<br />

hanno riferito i seguenti cambiamenti: aumento <strong>della</strong><br />

quantità dei sogni (38,1%), ricordo chiaro al risveglio<br />

(71,4%), prevalenza del colorito emotivo positivo (38,1%)<br />

su quello negativo (9,5%) e dei sentimenti piacevoli<br />

(38,1%) su quelli spiacevoli (9,5%), nessuna variazione nella<br />

complessità. L’analisi statistica ha dato risultati significativi<br />

per la variazione <strong>della</strong> quantità (p = 0,013), <strong>della</strong> qualità<br />

del ricordo (p = 0,011) e del colorito emotivo prevalente dei<br />

sogni (p = 0,05).<br />

Conclusioni: i dati ottenuti <strong>di</strong>mostrano che l’esperienza<br />

soggettiva del sogno è alterata dalla depressione e che si<br />

mo<strong>di</strong>fica in <strong>di</strong>rezione opposta in relazione al miglioramento<br />

clinico. Pertanto, è ipotizzabile un ruolo <strong>di</strong> tali cambiamenti<br />

come marcatori <strong>della</strong> risposta alla terapia antidepressiva.<br />

117. Stu<strong>di</strong>o osservazionale <strong>di</strong> un anno<br />

per valutare le modalità <strong>di</strong> aggressione<br />

nei pazienti: lo stu<strong>di</strong>o PERSEO.<br />

Caratteristiche dei pazienti<br />

S. Fre<strong>di</strong>ani, A. Ballerini 1 , R. Boccalon 2 , G. Boncompagni<br />

3 , M. Casacchia 4 , F. Margari 5 , L. Minervini 6 , R. Righi<br />

7 , F. Russo 8 , A. Rossi, A. Salteri 9<br />

Eli Lilly Italia S.p.A.; 1 Ospedale “S. Maria Nuova”, Firenze;<br />

2 Ospedale “S. Anna”, Ferrara; 3 Ospedale “Santorsola<br />

Malpighi”, Bologna; 4 Ospedale Universitario, L’Aquila; 5<br />

Università <strong>di</strong> Bari; 6 Azienda Ospedaliera ULSS16, Padova;<br />

7 Ospedale “S. Anna”, Ferrara; 8 Ospedale “Nuovo Regina<br />

Margherita”, Roma; 9 Ospedale “Città <strong>di</strong> Sesto S. Giovanni”,<br />

Milano<br />

Obiettivi: questo stu<strong>di</strong>o ha lo scopo <strong>di</strong> valutare l’aggressività<br />

in pazienti afferenti in SPDC stratificati sulla base delle<br />

caratteristiche socio-demografiche e <strong>di</strong>agnostiche.<br />

Meto<strong>di</strong>: pazienti ricoverati in SPDC in un periodo <strong>di</strong> 5 mesi,<br />

sono stati seguiti fino alla <strong>di</strong>missione. Le valutazioni erano<br />

effettuate all’ingresso, nei primi 3 giorni e alla <strong>di</strong>missione.<br />

Le scale psicometriche utilizzate erano Brief Psychiatric<br />

Rating Scale (BPRS) versione 4,0, la Mo<strong>di</strong>fied Overt Aggression<br />

Scale (MOAS), la Brief Symptoms Inventory (BSI),<br />

la Subjective Well-being under Neuroleptic Treatment<br />

(SWN) e la Drug Attitude Inventory (DAI-30).<br />

Risultati: sono stati arruolati 2.521 pazienti adulti in 50 centri;<br />

2.472 (1.258 M, 1.214 F; età me<strong>di</strong>a 43,7 ± 14,2 anni) erano<br />

valutabili in accordo al protocollo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o; il 94% erano<br />

italiani. La licenza me<strong>di</strong>a era il livello <strong>di</strong> istruzione più frequente<br />

(40,3%); il 43,6% dei pazienti non erano coniugati.<br />

Per quanto riguarda le attività lavorative, il 28,4% dei pazienti<br />

erano in pensione, 26,6% <strong>di</strong>soccupati e il 22,0% occupati <strong>di</strong><br />

cui il 41,8% come impiegati. La maggior parte dei pazienti<br />

viveva con la famiglia <strong>di</strong> origine (34,3%), il 29,9% viveva<br />

con il partner e/o i figli e il 18,4% da solo. Il 15,0% faceva<br />

abuso <strong>di</strong> alcool e il 3,7% ne era <strong>di</strong>pendente; il 57,5% erano<br />

fumatori; il 3,5% tossico<strong>di</strong>pendenti, l’8,2 faceva uso occasionale<br />

<strong>di</strong> droga e il 3,1% era ex-tossico<strong>di</strong>pendente.<br />

La maggior parte dei pazienti erano entrati in ospedale volontariamente<br />

e il 14,7% erano stati ricoverati con TSO; la<br />

polizia ha condotto il 15,2% dei pazienti in SPDC.<br />

La maggior parte dei pazienti (62,9%) era transitata dal<br />

pronto soccorso prima del ricovero, il 28,4% dai servizi ter-<br />

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