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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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6 mesi a 1 anno. Il 17,20% delle molestie si sono protratte<br />

per più <strong>di</strong> 2 anni.<br />

Caratteristica dello stalking è l’alto livello <strong>di</strong> intrusività e <strong>di</strong><br />

non controllabilità del mezzo usato per molestare. Come<br />

spesso segnala la cronaca, la vittima può ritrovarsi oggetto<br />

<strong>di</strong> una serie molto variegata <strong>di</strong> comportamenti: lettere, pacchi,<br />

regali, cyberstalking, pe<strong>di</strong>namenti, approcci fisici, intrusioni<br />

nel domicilio privato <strong>della</strong> vittima, furti, minacce,<br />

atti violenti, azioni legali pretestuose e altri ancora. Dalla<br />

nostra indagine – in accordo con i dati <strong>della</strong> letteratura internazionale<br />

– è risultato che il mezzo per molestare più frequente<br />

è il telefono (48,55%), intrusivo e relativamente poco<br />

controllabile, seguito dai pe<strong>di</strong>namenti (nel 20,65% dei<br />

casi) e dagli approcci fisici (nel 15,57%). Meno frequenti<br />

sono le lettere o i regali inattesi.<br />

Alla domanda “Hai mai subito danni a cose <strong>di</strong> tua proprietà?”<br />

53 soggetti hanno risposto in modo affermativo e i<br />

beni personali prevalentemente colpiti sono risultati essere,<br />

nell’or<strong>di</strong>ne, l’automobile, la moto e gli oggetti in casa.<br />

Dal nostro questionario, emerge che, in accordo con la letteratura<br />

internazionale, le donne sono vittime <strong>di</strong> stalking in<br />

quota predominante (89%). Inoltre, la fascia <strong>di</strong> età più colpita<br />

è risultata essere quella compresa tra i 21 e i 40 anni,<br />

consentendoci <strong>di</strong> identificare lo stalking come una problematica<br />

che interessa principalmente la giovane età adulta.<br />

Abbiamo ancora valutato, tra le variabili socio-demografiche,<br />

la professione esercitata dalla vittima. Per como<strong>di</strong>tà,<br />

abbiamo sud<strong>di</strong>viso i 182 soggetti in cinque gruppi sovra-occupazionali:<br />

il gruppo sociosanitario, il gruppo giuri<strong>di</strong>coamministrativo,<br />

il gruppo impiegatizio-commerciale, gli<br />

studenti e il gruppo misto (figure professionali <strong>di</strong>fficilmente<br />

classificabili). Dall’analisi dei dati, le categorie più colpite<br />

sono quelle appartenenti al gruppo impiegatizio-commerciale<br />

(34%), seguito dal gruppo giuri<strong>di</strong>co-amministrativo e<br />

da quello sanitario (rispettivamente 24% e 18%).<br />

È stato inoltre valutato il grado d’istruzione delle 182 vittime<br />

<strong>di</strong> stalking, ottenendo le seguenti percentuali: il 9,3% ha<br />

raggiunto la licenza me<strong>di</strong>a, mentre il 51,6% ha il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>a superiore e il 39% la laurea.<br />

Per quanto riguarda lo stato civile, i soggetti più colpiti sono<br />

risultati essere i celibi/nubili (62% dei casi), seguiti nell’or<strong>di</strong>ne<br />

dagli sposati (19%), dai <strong>di</strong>vorziati (9%), dai separati<br />

(7%), dai conviventi (2%) e, infine, dai vedovi (1%).<br />

Fondamentale è la relazione intercorrente tra vittima e molestatore,<br />

che può essere estremamente varia. Nel nostro stu<strong>di</strong>o<br />

è emerso che nel 38,77% dei casi il molestatore è sconosciuto<br />

dalla vittima, ma non <strong>di</strong> rado (21,93%) subiscono<br />

stalking ex-partners del molestatore; in particolare, sommando<br />

in<strong>di</strong>vidui che hanno avuto una relazione stretta, e<br />

cioè amici ed ex partners o coniugi del partner, si ottiene il<br />

25,5%. Vittime possono comunque essere conoscenti occasionali,<br />

oppure soggetti coi quali il molestatore ha avuto<br />

contatti professionali (5,10%), oppure ancora vittime “accidentali”,<br />

ossia coinvolte nella strategia <strong>di</strong> molestie senza<br />

che ne siano i <strong>di</strong>retti destinatari (soprattutto i familiari delle<br />

vere vittime).<br />

Ma quali sono le conseguenze dello stalking su coloro che<br />

ne sono vittima? Nei dati emersi da uno stu<strong>di</strong>o del 1997<br />

(Pathé e Mullen), più dell’80% delle vittime riferiscono<br />

aumento del livello d’ansia e allerta; a un terzo delle vittime<br />

è stata fatta <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Disturbo Post-Traumatico da<br />

Stress.<br />

277<br />

POSTER<br />

Dall’elaborazione dei questionari raccolti si evince che i<br />

sintomi più frequentemente lamentati dalle vittime <strong>di</strong><br />

stalking sono: rabbia (17,68%), ansia (17,24%), paura<br />

(15,28%), stato <strong>di</strong> allarme (13,31%) e sensazione <strong>di</strong> essere<br />

seguito (12,23%). Inoltre “senso <strong>di</strong> isolamento”, “per<strong>di</strong>ta<br />

degli amici” e “per<strong>di</strong>ta del lavoro” sono elementi <strong>di</strong> una per<strong>di</strong>ta<br />

socio-lavorativa che per il DSM identificano uno stato<br />

<strong>di</strong> malattia. Va detto altresì che le conseguenze sulla vittima<br />

possono sfociare in vere e proprie urgenze psichiatriche:<br />

suici<strong>di</strong>o o tentativo <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o.<br />

Secondo i dati <strong>della</strong> letteratura, precoci sono i segnali <strong>di</strong> allarme<br />

somatico, emozionale e comportamentale. Se lo stimolo<br />

avverso è duraturo, i sintomi possono poi organizzarsi<br />

in due quadri sindromici principali: il Disturbo dell’Adattamento<br />

e il Disturbo Acuto o Post-Traumatico da Stress.<br />

L’intervento clinico dello psichiatra e dello psicoterapeuta<br />

s’impone quin<strong>di</strong> ogniqualvolta vi sia una patologia psichica<br />

importante.<br />

Spesso, come <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong>nanzi allo stalking, si possono registrare<br />

delle alterazioni delle abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita, che si configurano<br />

come vere e proprie strategie <strong>di</strong> evitamento. A tal<br />

proposito, nel nostro stu<strong>di</strong>o, 87 ammettono invece <strong>di</strong> aver<br />

dovuto mettere in atto delle strategie <strong>di</strong> evitamento, in particolare<br />

il controllo delle telefonate in arrivo.<br />

Per quanto riguarda l’atteggiamento delle vittime nei confronti<br />

dello stalker, una domanda del questionario chiedeva<br />

una descrizione del molestatore da parte <strong>della</strong> vittima. Raggruppando<br />

le caratteristiche delle risposte, si potrebbero <strong>di</strong>stinguere<br />

tre aree descrittive: una <strong>di</strong> “comprensibilità” in cui<br />

lo stalker viene descritto come geloso, depresso, bisognoso<br />

o <strong>di</strong>soccupato; una <strong>di</strong> patologia, dove il molestatore è in<strong>di</strong>cato<br />

come sessualmente perverso; e una <strong>di</strong> “rabbia”, dove si<br />

utilizzano termini come arrabbiato, violento e ven<strong>di</strong>cativo.<br />

Ancora, in pochi questionari si sono utilizzati aggettivi quali<br />

romantico e intelligente, quasi a in<strong>di</strong>care che anche nello<br />

stalking si possa verificare una sorta <strong>di</strong> Sindrome <strong>di</strong> Stoccolma.<br />

Una domanda indagava inoltre se le vittime avessero partecipato<br />

a corsi <strong>di</strong> auto<strong>di</strong>fesa come reazione alle molestie subite<br />

e dei 182 intervistati che hanno subito stalking solo 12<br />

hanno risposto affermativamente.<br />

Si è dunque indagato, tra le reazioni <strong>di</strong> chi subisce stalking,<br />

quali siano <strong>di</strong>rettamente rivolte contro il molestatore. I dati<br />

mostrano che quasi tutti (89%) hanno avuto una contro-reazione<br />

<strong>di</strong>retta come imbarazzare, ri<strong>di</strong>colizzare, minacciare o<br />

far intimi<strong>di</strong>re da terzi lo stalker.<br />

La vittima può, dunque, mettere in atto strategie <strong>di</strong> evitamento<br />

o reazioni anche complesse per evitare le molestie,<br />

ma queste raramente sortiscono l’effetto desiderato. Allora,<br />

non resta che chiedere aiuto alle forze dell’or<strong>di</strong>ne, ma anche<br />

questa via <strong>di</strong> uscita risulta <strong>di</strong>fficilmente praticabile: la<br />

stalking, non arrecando necessariamente un reale e materiale<br />

danno, non viene quasi mai considerato meritevole <strong>di</strong> attenzione,<br />

anche per la mancanza <strong>di</strong> una specifica legislazione<br />

a riguardo. Dei 182 soggetti vittime <strong>di</strong> stalking, solo 25<br />

hanno iniziato proce<strong>di</strong>menti legali contro il presunto molestatore,<br />

ma gli esiti riferiti confermano quanto appena descritto<br />

(nel 64,7% dei casi non si è avuto nessun esito).<br />

Una domanda del questionario chiedeva poi agli intervistati<br />

se avessero chiesto consigli per gestire la situazione. 96 vittime<br />

lo hanno fatto: la maggior parte (51%) si è rivolta ad<br />

amici o conoscenti. Vengono invece tralasciate vie più “isti-

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