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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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101. Ridotta densità neuronale<br />

nella corteccia fusiforme <strong>di</strong> soggetti affetti<br />

da schizofrenia<br />

E. Di Rosa, M.R.A. Muscatello, M. Meduri, S.A. Chance<br />

* , T.J. Crow *<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Scienze Psichiatriche ed<br />

Anestesiologiche, Università <strong>di</strong> Messina; * SANE POWIC,<br />

Warneford Hospital, Università <strong>di</strong> Oxford<br />

Introduzione: stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> RMN hanno <strong>di</strong>mostrato un ridotto<br />

volume del giro fusiforme nei cervelli <strong>di</strong> soggetti affetti da<br />

schizofrenia. Osservazioni condotte sui soggetti con lesioni<br />

cerebrali hanno messo in evidenza che la corteccia fusiforme<br />

è coinvolta nella denominazione e nella categorizzazione<br />

degli oggetti. Pazienti con schizofrenia presentano alla<br />

RMNf una ridotta attivazione durante le prove <strong>di</strong> riconoscimento<br />

delle espressioni emotive del volto.<br />

Metodo: con tecnica stereologica abbiamo valutato <strong>di</strong>mensioni,<br />

forma e densità dei neuroni piramidali e non piramidali,<br />

e la densità delle cellule gliali, negli strati III e V <strong>della</strong><br />

corteccia fusiforme in 11 (6 femmine e 5 maschi) soggetti <strong>di</strong><br />

controllo e 10 (5 femmine e 5 maschi) pazienti affetti da<br />

schizofrenia. Il campionamento sistematico casuale negli<br />

emisferi destro e sinistro ha fornito la <strong>di</strong>mensione e la forma<br />

<strong>di</strong> 120 cellule piramidali e 120 cellule non piramidali per<br />

ogni soggetto, includendo le cellule il cui nucleo era chiaramente<br />

visibile. Per la stima <strong>della</strong> densità cellulare sono state<br />

contate da 450 a 600 cellule per ogni soggetto. ANCOVA<br />

è il metodo utilizzato per le valutazioni statistiche.<br />

Risultati:<br />

1)la densità delle cellule piramidali nella schizofrenia è ridotta<br />

in entrambi gli strati e in entrambi gli emisferi senza<br />

alcuna <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> genere;<br />

2)la densità dei neuroni non piramidali è ridotta nella schizofrenia<br />

nel III strato <strong>della</strong> corteccia particolarmente nelle<br />

donne;<br />

3)i neuroni non piramidali si presentano <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori<br />

nella schizofrenia;<br />

4)la densità delle cellule gliali risulta invariata.<br />

Conclusioni: la ridotta densità dei neuroni piramidali e non<br />

piramidali nella corteccia fusiforme è coerente con altre osservazioni<br />

che riportano sia un ridotto volume <strong>della</strong> stessa<br />

sia una riduzione <strong>della</strong> densità neuronale in altre aree. La<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> cellule piramidali può contribuire alla ridotta attivazione<br />

del sito in RMNf. I neuroni non piramidali potrebbero<br />

essere aumentati <strong>di</strong> volume nella schizofrenia per compenso<br />

<strong>della</strong> per<strong>di</strong>ta.<br />

102. Il delirium nel paziente oncologico:<br />

indagine su otto anni <strong>di</strong> consulenze<br />

psichiatriche<br />

A. Disavoia, S. Ferrari, M. Rigatelli<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze-TCR, Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>,<br />

Università <strong>di</strong> Modena e Reggio Emilia<br />

Introduzione: il delirium è una sindrome psichiatrica ad<br />

eziologia me<strong>di</strong>ca che colpisce il 10-30% dei pazienti ospedalizzati<br />

1 . Rappresenta la più frequente motivazione <strong>di</strong> richiesta<br />

<strong>di</strong> consulenza psichiatrica nell’ospedale generale 2 ,<br />

271<br />

POSTER<br />

avendo una frequenza dell’80% in categorie <strong>di</strong> pazienti a rischio,<br />

tra cui i pazienti oncologici 3 .<br />

Scopo e metodo dello stu<strong>di</strong>o: lo stu<strong>di</strong>o si propone <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

una popolazione <strong>di</strong> pazienti con comorbilità neoplasia<br />

(<strong>di</strong>agnosi ICD-9)-delirium (<strong>di</strong>agnosi ICD-10) tra i pazienti<br />

valutati in consulenza dal Servizio <strong>di</strong> Consulenza Psichiatrica-Psicosomatica<br />

del Policlinico <strong>di</strong> Modena negli anni 1996agosto<br />

2004. Le caratteristiche socio-demografiche e cliniche<br />

<strong>di</strong> questi pazienti sono state confrontate con le medesime<br />

<strong>di</strong> tutti gli altri pazienti con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> delirium, ma non<br />

<strong>di</strong> neoplasia, valutati nello stesso periodo dal Servizio.<br />

Risultati: 61 sono i pazienti neoplastici affetti da delirium<br />

(18,2% del totale); i pazienti non neoplastici con delirium<br />

sono 267 (81,8%). Sono state riscontrate <strong>di</strong>fferenze significative<br />

tra le due popolazioni quanto a sesso, essendo il sesso<br />

maschile più frequente tra i pazienti neoplastici (75 vs.<br />

54%) ed a prescrizione <strong>di</strong> psicofarmaci in seguito all’intervento<br />

consulenziale, meno frequente nei pazienti oncologici<br />

(61 vs. 75%).<br />

Conclusioni: il delirium nel paziente oncologico presenta<br />

peculiarità <strong>di</strong> tipo epidemiologico, <strong>di</strong>agnostico e terapeutico,<br />

segnalate dalla letteratura internazionale e confermate<br />

dai dati raccolti.<br />

Bibliografia<br />

1 Rigatelli M, Ferrari S. Differences and analogies in consultation-liaison<br />

activity to primary care and general hospital physicians:<br />

one or two services? In: Procee<strong>di</strong>ngs of the XV World<br />

Congress of Psychosomatic Me<strong>di</strong>cine, Athens 1999.<br />

2 Huyse FJ, Herzog T, Lobo A, Malt UF, Ompeer BC, Stein B, et<br />

al. European C-L service and their user populations. The ECLW<br />

collaborative study. Psychosomatics 2000;41:330-8.<br />

3 Caraceni A, Martini C. Delirium e demenza. In: Bellani ML,<br />

Morasso G, Amadori D, Orrù W, Grassi L, Casali PG, et al., eds.<br />

Psiconcologia. Milano: Masson 2002, pp. 701-18.<br />

103. Diario alimentare e alleanza<br />

terapeutica nei DA<br />

R.M. Dominici * , R. Mangiapane, E. Caliò, T. Cozzucoli<br />

* , S. Morabito ** , L. Aragona, B. Gennaro, “Progetto<br />

Sperimentale Il Cerchio D’oro”<br />

* Dipartimento Salute Mentale, * Dipartimento materno-infantile,<br />

ASL 5 Messina; ** Servizio Dietologia, Az. Osp.<br />

“Piemonte”, Messina<br />

Introduzione: una delle <strong>di</strong>fficoltà maggiormente riscontrate<br />

in letteratura nel trattamento <strong>di</strong> pazienti con D.A. è l’avvio,<br />

lo sviluppo e il mantenimento dell’alleanza terapeutica.<br />

Essa rappresenta un presupposto fondamentale per rafforzare<br />

la motivazione al cambiamento ed ha un ruolo centrale tra<br />

gli elementi che comportano il drop out. Nell’ambito del<br />

trattamento integrato il <strong>di</strong>ario alimentare è un mezzo <strong>di</strong> automonitoraggio<br />

delle abitu<strong>di</strong>ni alimentari, ma può <strong>di</strong>ventare<br />

altresì uno strumento fondamentale, all’interno <strong>della</strong> relazione<br />

terapeutica per identificare e riconoscere atteggiamenti<br />

e comportamenti in<strong>di</strong>viduali.<br />

Scopo: nel presente lavoro gli autori hanno ipotizzato, attraverso<br />

lo stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>ario alimentare, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare alcune<br />

caratteristiche qualitative che possano essere utilizzate<br />

come in<strong>di</strong>catori del livello <strong>di</strong> sviluppo e mantenimento dell’alleanza<br />

terapeutica nelle fasi iniziali del trattamento.

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