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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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alcune sostanze d’abuso sono definite dai consumatori<br />

“empathogenic drugs”, come a voler testimoniare che alcune<br />

sostanze sono in grado <strong>di</strong> consentire il raggiungimento<br />

<strong>di</strong> una determinata capacità <strong>di</strong> comprendere l’altro,<br />

con<strong>di</strong>zione che ipotizziamo tonicamente sottostimolata nel<br />

soggetto abusatore.<br />

Un’ulteriore ipotesi concerne il possibile effetto <strong>di</strong>retto determinato<br />

dall’uso cronico <strong>della</strong> sostanza d’abuso a livello<br />

centrale. Occorre pertanto intensificare le ricerche finalizzate<br />

alla misurazione dell’empatia, ampliando la numerosità<br />

dei campioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, ed alla definizione del ruolo che può<br />

ricoprire nello sviluppo <strong>di</strong> un quadro <strong>di</strong> “ad<strong>di</strong>ction”.<br />

Bibliografia<br />

Decety J, Jackson PL. The functional architecture of human empathy.<br />

Behav Cogn Neurosci Rev 2004;3:71-100.<br />

Baron-Cohen S, Wheelwright S. The empathy quotient: an investigation<br />

of adults with Asperger syndrome or high functioning<br />

autism, and normal sex <strong>di</strong>fferences. J Autism Dev Disord<br />

2004;34:163-75.<br />

Lawrence EJ, et al. Measuring empathy: reliability and vali<strong>di</strong>ty of<br />

the Empathy Quotient. Psychol Med 2004;34:911-9.<br />

100. Trattamento psicoeducativo integrato<br />

<strong>di</strong> gruppo per pazienti schizofrenici ed i<br />

loro familiari<br />

A. Di Pucchio, G. Morelli, E. Fragkou, L. Sangiovanni,<br />

V. Marola * , M. Giannangeli * , D. Ussorio * , R. Pollice * ,<br />

R. Roncone *<br />

Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in <strong>Psichiatria</strong>, Clinica Psichiatrica,<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Sperimentale, Università<br />

L’Aquila<br />

Introduzione: gli interventi psicosociali si sono notevolmente<br />

sviluppati negli ultimi trenta anni, soprattutto nel<br />

trattamento <strong>della</strong> schizofrenia, in quanto si è resa evidente<br />

la necessità <strong>di</strong> integrare la terapia farmacologia con interventi<br />

non farmacologici <strong>di</strong> provata efficacia e agevole applicazione.<br />

Secondo il “modello stress-vulnerabilità” i sintomi<br />

psicotici possono manifestarsi quando, in seguito al<br />

sopraggiungere <strong>di</strong> fattori stressanti, viene superata la soglia<br />

in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> adattamento all’ambiente. Tale soglia<br />

sarebbe determinata non soltanto da fattori biologici, ma<br />

anche dalle capacità <strong>di</strong> fronteggiare gli eventi <strong>di</strong> vita, capacità<br />

che possono essere incrementate dall’appren<strong>di</strong>mento<br />

<strong>di</strong> abilità <strong>di</strong> autonomia e <strong>di</strong> inserimento nell’ambiente <strong>di</strong><br />

vita.<br />

Lo scopo del nostro stu<strong>di</strong>o è stato quello <strong>di</strong> valutare l’efficacia<br />

nella pratica clinica del trattamento psicoeducativo integrato<br />

<strong>di</strong> gruppo per pazienti e familiari non controllato, secondo<br />

il metodo <strong>di</strong> Falloon, sulla sintomatologia clinica,<br />

sull’adesione al trattamento farmacologico, sulla consapevolezza<br />

<strong>di</strong> malattia, sulla qualità <strong>della</strong> vita, sul funzionamento<br />

psicosociale, sulle strategie <strong>di</strong> fronteggiamento dei<br />

problemi. Inoltre ci siamo proposti <strong>di</strong> valutare l’efficacia del<br />

trattamento sulle strategie <strong>di</strong> fronteggiamento dei problemi<br />

e sul carico assistenziale dei familiari.<br />

Metodo: sono stati arruolati 12 pazienti, 6 maschi (età<br />

me<strong>di</strong>a 27,8 anni, ds 5,2) e 3 femmine (età me<strong>di</strong>a 31 anni,<br />

ds 9,5) affetti da schizofrenia (DSM-IV, APA 1999), afferenti<br />

presso il Servizio <strong>di</strong> Diagnosi e Cura a <strong>di</strong>rezione Uni-<br />

versitaria de L’Aquila trattati in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> piccolo<br />

gruppo secondo la metodologia riadattata del trattamento<br />

psicoeducativo integrato (Falloon, 1994). I gruppi con i<br />

loro pazienti ed i loro familiari venivano gestiti da uno<br />

psichiatra e un tecnico <strong>della</strong> riabilitazione psichiatrica per<br />

un totale <strong>di</strong> 8 incontri, ognuno <strong>della</strong> durata <strong>di</strong> 60 minuti<br />

con cadenza bisettimanale, nell’arco <strong>di</strong> 4 mesi. All’inizio<br />

del trattamento (T0) e alla fine (T1) a tutti i pazienti sono<br />

stati somministrati i seguenti strumenti <strong>di</strong> valutazione:<br />

Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS- Morosini & Casacchia,<br />

1994); Insight Scale A e B; Valutazione Globale del<br />

Funzionamento (VGF); Drug Attitude Inventory (DAI 30);<br />

Jalowiec Coping Scale (JCS). All’inizio (T0) e alla fine<br />

del trattamento (T1) a tutti i familiari sono stati somministrati<br />

i seguenti strumenti <strong>di</strong> valutazione: Questionario sui<br />

problemi dei familiari (PF) e Jalowiec Coping Scale<br />

(JCS).<br />

Risultati: i risultati preliminari evidenziano un <strong>di</strong>screto<br />

miglioramento del quadro psicopatologico come rilevato<br />

dalla BPRS (p 0,01), <strong>della</strong> consapevolezza <strong>di</strong> malattia (p<br />

0,04) e <strong>della</strong> capacità <strong>di</strong> attribuzione dei sintomi alla patologia<br />

psichiatrica <strong>di</strong> base (p 0,01) valutati con la scala Insigth,<br />

del funzionamento globale (p 0,02) valutato con la<br />

scala VGF e del grado <strong>di</strong> accettazione <strong>della</strong> terapia farmacologia<br />

(p 0,01) valutata con la scala DAI-30. Sono state<br />

inoltre rilevate alla JCS <strong>di</strong>fferenze significative negli stili<br />

<strong>di</strong> coping sia nei pazienti (aumenta l’uso dello stile <strong>di</strong> coping<br />

“confronto attivo”, p 0,02, e l’uso e la percezione dell’efficacia<br />

dello stile “supportivo”, p 0,04) che nei loro familiari<br />

(<strong>di</strong>minuisce l’uso dello stile <strong>di</strong> coping “emotivo”, p<br />

0,04). I familiari dei pazienti hanno mostrato anche una riduzione<br />

del carico assistenziale soggettivo ed un aumento<br />

<strong>della</strong> percezione dell’assistenza e dell’aiuto ricevuto (p<br />

0,00), valutato con il PF.<br />

Conclusioni: l’intervento psicoeducativo <strong>di</strong> gruppo con<br />

pazienti affetti da schizofrenia e con i loro familiari ha<br />

mostrato un loro buon gra<strong>di</strong>mento ed una buona partecipazione.<br />

Solo una paziente ha abbandonato il trattamento<br />

<strong>di</strong> gruppo per la <strong>di</strong>fficoltà a con<strong>di</strong>videre le problematiche<br />

<strong>di</strong> malattia con gli altri partecipanti. In setting <strong>di</strong> ricerca il<br />

trattamento psicoeducativo <strong>di</strong> gruppo ha mostrato una<br />

buona efficacia sperimentale, “efficacy”, <strong>di</strong> esito nei confronti<br />

dei pazienti affetti da schizofrenia e dei loro familiari;<br />

gli attuali sforzi sono in<strong>di</strong>rizzati ad una sua <strong>di</strong>ffusione<br />

nella pratica clinica e ad una sua verifica in con<strong>di</strong>zioni<br />

non sperimentali, nella routine dei servizi <strong>di</strong> salute mentale.<br />

Bibliografia<br />

Casacchia M, Roncone R. Trattamenti psicosociali familiari. In:<br />

Trattato Italiano <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>. II E<strong>di</strong>zione. Milano: Masson<br />

1999.<br />

Casacchia M, Roncone R. Che cos’è la schizofrenia? Milano: Masson<br />

1996.<br />

Falloon IRH, Coverdale JH, Roncone R. Trattamento integrato biome<strong>di</strong>co<br />

e psicosociale dei <strong>di</strong>sturbi mentali gravi: i presupposti <strong>di</strong><br />

una gestione clinica ottimale. Noos 1996;3:179-200.<br />

Falloon I. Intervento psicoeducazionale integrato in psichiatria.<br />

Trento: Erickson 1994.<br />

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