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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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schi e 6 femmine, età me<strong>di</strong>a 25,2 anni (ds ± 2,3). A ciascun<br />

paziente appartenente al gruppo S ed al gruppo B sono stati<br />

somministrati i seguenti strumenti <strong>di</strong> valutazione clinica<br />

standar<strong>di</strong>zzata: Brief Psychiatric Rating Scale-24 items<br />

(BPRS) (Morosini e Casacchia, 1994) e la Clinical Global<br />

Impression.<br />

Infine, alla madre <strong>di</strong> ciascun paziente è stata somministrata<br />

la versione mo<strong>di</strong>ficata da Baum & Walker (1995) dell’Achenbach<br />

Child Behavior Check List for age 0-18 (CBCL/0-<br />

18; Achembach, 1991), chiedendo <strong>di</strong> valutare due dei propri<br />

figli (quello affetto e quello sano) per ciascun item in 5 perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> età (0-3 aa, 4-7 aa, 8-11 aa, 12-15 aa, 16-18 aa). I<br />

dati sono stati analizzati utilizzando l’analisi <strong>della</strong> varianza<br />

(ANOVA).<br />

Risultati: abbiamo confrontato il gruppo B ed il gruppo S<br />

per ciascuna delle sei <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> anomalie comportamentali<br />

indagate dalla CBCL (Isolamento sociale, Comportamento<br />

ansioso-depressivo, Problemi sociali, Labilità attentiva,<br />

Comportamento antisociale, Disturbi del pensiero).<br />

Non abbiamo evidenziato <strong>di</strong>fferenze statisticamente significative<br />

tra i due gruppi nelle <strong>di</strong>mensioni “Comportamento<br />

ansioso-depressivo” e “Disturbi del pensiero”, nelle 5 fasce<br />

<strong>di</strong> età indagate. Differenze statisticamente significative (p <<br />

0,05), invece, sono state evidenziate nelle seguenti <strong>di</strong>mensioni:<br />

“Isolamento Sociale”, maggiormente compromesso<br />

nel gruppo S e con un peggioramento progressivo in tutte le<br />

5 fasce <strong>di</strong> età indagate; “Labilità attentiva”, maggiormente<br />

compromessa nel gruppo B nella seconda, terza e quarta fascia<br />

d’età, ma non nella quinta; “Comportamento antisociale”,<br />

maggior compromessa per il gruppo B, nella seconda e<br />

terza fascia d’età.<br />

Conclusioni: il nostro stu<strong>di</strong>o ha evidenziato la presenza <strong>di</strong><br />

una compromissione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>mensioni psico-comportamentali<br />

nei pazienti affetti da Disturbo Schizofrenico e da<br />

Disturbo Bipolare. Tali precursori, presenti già da perio<strong>di</strong><br />

molto precoci dello sviluppo, potrebbero rappresentare dei<br />

markers fenotipici specifici e, per tale motivo, potrebbe fornire<br />

informazioni utili per programmare interventi <strong>di</strong> “prevenzione<br />

primaria” (Yung e McGorry, 1996).<br />

Bibliografia<br />

Rabinowitz J, De Smedt G, Harvey PD, Davidson M. Relationship<br />

between premorbid functioning and symptom severity as assessed<br />

at first episode of psychosis. Am J Psychiatry<br />

2002;159:2021-6.<br />

Cannon M, Jones P, Gilvarry C, Rifkin L, McKenzie K, Foerster A,<br />

et al. Premorbid social functioning in schizophrenia and bipolar<br />

<strong>di</strong>sorder: similarities and <strong>di</strong>fferences. Am J Psychiatry<br />

1997;154:1544-50.<br />

Pollice R, Daneluzzo E, Stratta P, Bustini M, Marinangeli MG,<br />

Prosperini P, et al. Premorbid neurobehavioural assessment of<br />

patients with schizophrenia: a retrospective study using the<br />

Child Behavior Checklist (CBCL). Giorn Ital Psicopat<br />

1999;5:137-42.<br />

Di Giovambattista E, Pollice R, Di Pucchio A, Marola V, Ussorio<br />

D, Roncone R, et al. Valutazione dei precursori neuro-psicocomportamentali<br />

in pazienti con Disturbo Bipolare dell’umore.<br />

Poster X <strong>Congresso</strong> SOPSI, Roma 22-26 febbraio 2005.<br />

Yung AR, McGorry P. The prodromal phase of first episode psychosis:<br />

past and current conceptualizations. Schizophr Bull<br />

1996;22:353-70.<br />

267<br />

POSTER<br />

95. Obesità, immagine corporea, sistema BIB<br />

E. Di Lorenzo, R. Scutari, G. Tosato, M. Di Giusto<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Psichiatriche e Me<strong>di</strong>cina Psicologica,<br />

Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”<br />

Introduzione: il sistema BIB® (Bioenterics Intragastric<br />

Baloon) rappresenta attualmente un importante presi<strong>di</strong>o nel<br />

trattamento dell’obesità, sia per efficacia, sia per il possibile<br />

valore “chiarificatorio” per le eventuali successive scelte<br />

chirurgiche.<br />

La procedura tuttavia non è scevra da effetti collaterali e richiede<br />

una partecipazione attiva da parte del paziente.<br />

Dal momento che, come per tutti gli interventi chirurgici,<br />

l’immagine corporea (in questi pazienti, tra l’altro, già compromessa)<br />

subisce una mo<strong>di</strong>ficazione, abbiamo ritenuto opportuno<br />

inserire nell’iter <strong>di</strong>agnostico, una valutazione psicologica<br />

che, tracciando un profilo psichico del paziente,<br />

possa aiutare nella preparazione all’intervento e nel sostegno<br />

durante il post-intervento.<br />

Metodologia: è stato considerato un campione <strong>di</strong> 30 pazienti<br />

afferenti alla U.O.C. <strong>di</strong> Psicologia Clinica dell’università <strong>di</strong><br />

Roma “La Sapienza”, su invio <strong>della</strong> U.O.C. bcg 29.<br />

I pazienti sono stati sottoposti ad esame psicologico me<strong>di</strong>ante<br />

colloquio clinico, e i reattivi mentali: SCL-90-R; ACL;<br />

STAI Y1 e Y2; test <strong>di</strong> Beck; BAQ; EES; DFU; particolare rilevanza<br />

è stata data allo stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> immagine corporea, indagata<br />

attraverso un reattivo <strong>di</strong> autovalutazione (B.A.Q.) che<br />

dà informazioni sui vissuti consci del paziente, e attraverso<br />

un test proiettivo (D.F.U.) che dà informazioni sui vissuti inconsci,<br />

e più profon<strong>di</strong>, del paziente stesso.<br />

I dati ottenuti saranno elaborati con calcoli statistici, al fine<br />

<strong>di</strong> ottenere, per ciascuno dei reattivi utilizzati, un profilo <strong>di</strong><br />

gruppo, per rilevare eventuali <strong>di</strong>mensioni <strong>della</strong> personalità<br />

che, più <strong>di</strong> altre, possano influenzare il buon esito del trattamento.<br />

Risultati e Conclusioni: essendo la ricerca ancora in corso,<br />

i risultati e le conclusioni saranno presentati in sede congressuale.<br />

96. Sindrome ansioso-depressiva in<br />

comorbi<strong>di</strong>tà con malattie cerebro-vascolari<br />

S. Di Mauro, F. Pistoia * , P. D’Angelo, E. Di Giovambattista,<br />

A. Tomassini, C. Marini ** , R. Roncone *** , R. Pollice ***<br />

Scuola <strong>di</strong> Specializzazione in <strong>Psichiatria</strong>, * Scuola <strong>di</strong> Specializzazione<br />

in Neurologia, ** Clinica Neurologica, Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna e Sanità Pubblica, *** Clinica<br />

Psichiatrica, Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Sperimentale, Università<br />

de L’Aquila<br />

Introduzione: la comorbi<strong>di</strong>tà dei <strong>di</strong>sturbi dello spettro ansioso-depressivo<br />

nelle patologie cerebrovascolari (CeVD)<br />

costituisce un’evenienza rilevante sia sotto il profilo epidemiologico<br />

che clinico. La prevalenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi d’ansia<br />

e depressivi in pazienti con tale patologia è compresa tra il<br />

20 e il 60%, a seconda degli stu<strong>di</strong> presi in considerazione,<br />

ma è comunque più alta rispetto a quella osservata in altre<br />

patologie me<strong>di</strong>che o internistiche con lo stesso grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità<br />

(Pohjasvaara et al., 1998). Tale comorbi<strong>di</strong>tà rappresenta,<br />

quin<strong>di</strong>, un’eventualità grave dato che conduce

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