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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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POSTER<br />

60. Considerazioni sull’ospedale psichiatrico<br />

giu<strong>di</strong>ziario: note <strong>di</strong> legislazione comparata<br />

L. Cerfeda, F. Scarpa, G. Bonelli, T. Kotsokosta, P. Castrogiovanni<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Sez. <strong>Psichiatria</strong>, Università<br />

<strong>di</strong> Siena<br />

Introduzione: in un’analisi comparativa tra le metodologie<br />

<strong>di</strong> trattamento e il decorso post-detentivo dei malati <strong>di</strong> mente<br />

autori <strong>di</strong> reato presenti in Italia e nei <strong>di</strong>versi paesi (europei<br />

e non), si è riscontrata una profonda <strong>di</strong>fferenziazione<br />

nell’approccio che gli stessi presentavano con il territorio<br />

dopo il rilascio. Particolari riferimenti al sistema sanitario<br />

psichiatrico francese nell’ambito <strong>di</strong> istituti <strong>di</strong> pena.<br />

Scopo dello Stu<strong>di</strong>o: esaminare con modalità comparativa<br />

l’organizzazione sanitaria nell’ambito delle strutture penitenziarie<br />

francesi con particolare riferimento agli SMPR o<br />

ATELIER TERAPEUTICI dove vengono realizzati attraverso<br />

prestazioni ambulatoriali percorsi riabilitativi durante<br />

la detenzione, mirati a stabilizzare quadri cronici pre-esistenti<br />

alla incarcerazione o insorti a seguito alla medesima,<br />

abbassare l’incidenza delle condotte ad<strong>di</strong>tive (alcolismo<br />

cronico, tossicomania), offrire sostegno psicologico ad una<br />

popolazione de-socializzata, <strong>di</strong>minuire il numero dei soggetti<br />

malati negli istituti penitenziari. Inoltre, attraverso il<br />

confronto comparativo si vuole esaminare la vali<strong>di</strong>tà degli<br />

obbiettivi stabiliti dai <strong>di</strong>versi settori in ambito penitenziario<br />

dalla riforma attuata.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong>: per valutare l’effettivo ruolo terapeutico<br />

degli SMPR sono stati condotti nel 2001: una inchiesta<br />

epidemiologica, due stu<strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>nali sull’incidenza del<br />

contesto carcerario e sulla salute mentale dei detenuti, lavori<br />

<strong>di</strong> ricerca ministeriali, inserimento <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

inter-ministeriale sulla salute mentale con il compito <strong>di</strong><br />

prendere in carico tutti quei detenuti con <strong>di</strong>sturbi del comportamento<br />

reattivo al personale me<strong>di</strong>co e penitenziario, inserimento<br />

<strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> lavoro specializzato ministeriale<br />

che si occupa <strong>di</strong> verificare eventuali infrazioni sessuali commesse<br />

in detenzione o pregressi nell’anamnesi patologica<br />

psichiatrica del detenuto.<br />

Conclusione: l’applicazione sul territorio francese <strong>di</strong><br />

unità ospedaliere interne all’istituto <strong>di</strong> detenzione in seguito<br />

alla applicazione del decreto N 86-602: “SMPR o<br />

atelier terapeutici”, ha verosimilmente sviluppato due livelli<br />

<strong>di</strong> cura:<br />

– in tutti gli stabilimenti penitenziari, i ricoveri ambulatoriali<br />

sono realizzati dalla èquipe psichiatrica locale;<br />

– gli SMPR garantiscono cure <strong>di</strong>versificate (inclusa l’ospedalizzazione<br />

sotto il consenso del detenuto secondo la<br />

procedura d’ufficio), nei 26 “Atelier-Terapeutici” (la<br />

riforma ospedaliera riguarda attualmente 45.000 detenuti<br />

degli stabilimenti penitenziari), <strong>di</strong>stribuiti sul territorio e<br />

impiantati nel contesto penitenziario con stabilimenti<br />

ospedalieri.<br />

Tali mo<strong>di</strong>ficazioni hanno determinato un notevole rinforzo<br />

delle azioni sanitarie negli istituti <strong>di</strong> pena con stabilizzazione<br />

dei quadri psicopatologici presenti all’immissione, maggiore<br />

adesione al percorso riabilitativo, aumento del funzionamento<br />

sociale all’atto <strong>di</strong> immissione sul territorio con <strong>di</strong>minuzione<br />

del numero <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve.<br />

Bibliografia<br />

1 Stone MH. Follow-up a lungo termine dei pazienti prosciolti <strong>di</strong>messi<br />

dal Maximum Security Forensic Hospital. Conferenza tenuta<br />

a Firenze il 03.07.1999, dalla <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong><br />

Penitenziaria.<br />

2 Dumont M, Bonnevie MC. Etudes èt resultates, Direction de la<br />

recherche dés ètudes de l’evaluation et des statistiques, 1999(4)<br />

Janvier.<br />

3 Guilpart CR. La prisé en charge de la santé mental des personnes<br />

détenues. Direction de l’Amministration Pénitentiaire octobre<br />

2001.<br />

61. Il riconoscimento delle espressioni<br />

facciali in un campione <strong>di</strong> pazienti con<br />

ansia e depressione<br />

G. Cerroni, D. Mirabilio, S. Di Tommaso, M. Aniello,<br />

P. Valente, M. Di Pietro, A. Rossi<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Sperimentale, Università de L’Aquila<br />

Introduzione: il riconoscimento delle espressioni facciali<br />

(REF) rappresenta un importante aspetto nella comunicazione<br />

interpersonale ed è governato da substrati neurali specifici.<br />

Sono state riportate anomalie <strong>di</strong> questo aspetto <strong>di</strong> processamento<br />

dell’informazione nei <strong>di</strong>sturbi d’ansia e <strong>di</strong> depressione<br />

(Kohler et al., 2004).<br />

Obiettivo: scopo dello stu<strong>di</strong>o è <strong>di</strong> valutare questa funzione<br />

neurocognitiva in una popolazione <strong>di</strong> pazienti affetti da <strong>di</strong>sturbo<br />

d’ansia e depressione.<br />

Metodo: do<strong>di</strong>ci pazienti con <strong>di</strong>sturbo d’ansia e otto con depressione,<br />

confrontati con un gruppo <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong> trenta<br />

soggetti, sono stati valutati con il test per la <strong>di</strong>scriminazione<br />

emotiva <strong>di</strong> Ekman e Friesen (1976) che presentava 36 foto<br />

caratterizzate da 6 emozioni base <strong>di</strong> felicità, tristezza, paura,<br />

rabbia, sorpresa e <strong>di</strong>sgusto. Inoltre sono stati somministrati<br />

il Symptom Check List (SCL-90), il Millon Clinical<br />

Multiaxial Inventory (MCMI-III) per analizzare la psicopatologia<br />

attuale.<br />

Risultati: i pazienti depressi e ansiosi ottennero un basso<br />

punteggio rispetto al gruppo <strong>di</strong> controllo nel compito <strong>di</strong> riconoscimento<br />

delle espressioni emotive, particolarmente<br />

nella <strong>di</strong>scriminazione <strong>della</strong> felicità, mostrando una preferenza<br />

<strong>di</strong> risposta per le emozioni negative. Le <strong>di</strong>fficoltà nel<br />

riconoscere le emozioni in tale test pre<strong>di</strong>cevano significativamente<br />

alcune sottoscale dell’SCL-90. Entrambi i gruppi<br />

<strong>di</strong> soggetti con depressione ed ansia mostravano una significativa<br />

correlazione con sensitività interpersonale, ostilità e<br />

psicoticismo.<br />

Conclusioni: il riconoscimento delle espressioni facciali è<br />

alterato nella depressione e nell’ansia. Verranno ulteriormente<br />

<strong>di</strong>scusse le relazioni tra il test per la <strong>di</strong>scriminazione<br />

emotiva e le variabili cliniche e personologiche.<br />

Bibliografia<br />

Kohler CG, Turner TH, Gur RE, Gur RC. Recognition of facial<br />

emotions in neuropsychiatric <strong>di</strong>sorders. CNS Spectrums<br />

2004;9:267-74.<br />

Ekman P, Friesen WV. Pictures of facial affect. Palo Alto, CA: Consulting<br />

Psychologists Press 1976.<br />

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