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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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Risultati: si analizzano le variabili demografiche e cliniche<br />

del campione. Il 68% ha precedenti psichiatrici e il 60% è in<br />

carico presso un CSM, ambulatori <strong>della</strong> Clinica Psichiatrica,<br />

o privati. Il 47% soffre <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sturbo nevrotico, il 13%<br />

psicotico, 9% <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> personalità, 25% problematiche familiari.<br />

Il problema per cui si rivolgono all’ACP risale ad almeno 6<br />

mesi prima <strong>della</strong> prima consultazione per l’85% dei pazienti.<br />

Per il 50% dei pazienti l’invio è stato proposto da un altro<br />

specialista, solo per il 7% dal me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> base. Il 60% dei<br />

pazienti dopo la consultazione (da 1 a 5) è stato preso in carico<br />

presso l’ACP con una PT in<strong>di</strong>viduale (90%), <strong>di</strong> gruppo<br />

(8% avviata solo da pochi mesi), familiare (2%). Il 35% dei<br />

pazienti ha in corso una PT, il 25% ha concluso un trattamento<br />

che è durato dai 6 ai 30 mesi.<br />

Conclusioni: i dati preliminari evidenziano l’esistenza <strong>di</strong><br />

una consistente richiesta <strong>di</strong> una presa in carico psicoterapica<br />

ad in<strong>di</strong>rizzo psicoanalitico <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-lungo termine nell’ambito<br />

pubblico.<br />

58. Esperienza <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> sostegno<br />

psicologico ai familiari dei pazienti<br />

ricoverati in un reparto <strong>di</strong> rianimazione<br />

C. Cecchetto, C. Treccalli, M. Civiero, M. Pierri<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Università <strong>di</strong> Padova<br />

Scopo: il gruppo <strong>di</strong> sostegno è rivolto ai familiari <strong>di</strong> pazienti<br />

ricoverati da almeno una settimana nel reparto <strong>di</strong> Rianimazione<br />

Centrale <strong>di</strong> Padova.<br />

Metodologia: l’attività svolta da un’équipe multi<strong>di</strong>sciplinare<br />

comprende un periodo <strong>di</strong> un anno e mezzo con 70 incontri<br />

<strong>della</strong> durata <strong>di</strong> un’ora, a frequenza settimanale.<br />

Risultati: durante gli incontri la presenza nel gruppo era costituita<br />

da più membri <strong>di</strong> una stessa famiglia e solo in poche<br />

occasioni si sono presentati familiari <strong>di</strong> più <strong>di</strong> due pazienti<br />

ricoverati In molte occasioni non vi è stato presente nessuno<br />

o veniva richiesto un colloquio in<strong>di</strong>viduale; per le persone<br />

più anziane soprattutto fattori culturali creavano una resistenza<br />

alla partecipazione.<br />

Discussione: la continuità del servizio ha permesso agli<br />

utenti <strong>di</strong> poter ritornare al gruppo più volte anche se in modo<br />

<strong>di</strong>scontinuo. Al termine degli incontri alcuni familiari<br />

hanno fatto esplicite domande <strong>di</strong> aiuto psicologico per sé e<br />

per i loro familiari ricoverati. Durante concordati perio<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

sospensione del servizio è stato riferito da parte del reparto<br />

il <strong>di</strong>sagio conseguente all’essere “scoperti” da tale attività.<br />

Conclusioni: l’assistenza psicologica ai familiari sembra rispondere<br />

all’esigenza da parte dei me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> identificare modalità<br />

e luoghi adatti all’accoglienza delle richieste dei familiari<br />

e rilevare con maggiore accuratezza le situazioni che<br />

necessitano <strong>di</strong> una consulenza psichiatrica/psicologica o un<br />

intervento psicoterapeutico in<strong>di</strong>viduale (per il paziente e/o<br />

familiari) durante il ricovero e dopo la <strong>di</strong>missione<br />

251<br />

POSTER<br />

59. Andamento dei club alcolisti<br />

in trattamento, Metodologia Hudolin,<br />

nel territorio senese, anno 2004<br />

L. Cerfeda, G. Bonelli, T. Starnini, T. Kotsokosta, P. Castrogiovanni<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Sez. <strong>Psichiatria</strong>, Università<br />

<strong>di</strong> Siena<br />

Introduzione: sul territorio senese, a partire dal 1992, in<br />

collaborazione con l’ACAT, è stata <strong>di</strong>ffusa per i soggetti e le<br />

famiglie con problemi alcol-correlati e complessi, la Metodologia<br />

<strong>di</strong> Hudolin (sviluppata dal prof. Vla<strong>di</strong>mir Hudolin),<br />

un approccio ecologico-sociale al tema <strong>della</strong> <strong>di</strong>pendenza da<br />

sostanze, essenzialmente centrato attraverso l’organizzazione<br />

in “club” su processi <strong>di</strong> cambiamento nel comportamento<br />

e nello stile <strong>di</strong> vita del soggetto alcolista e <strong>della</strong> famiglia,<br />

fornendo un valido supporto alla terapia farmacologia spesso<br />

impiegata.<br />

Attualmente sul territorio senese sono presenti 7 club (4 a<br />

Siena) 3 (in provincia).<br />

Scopo dello stu<strong>di</strong>o: verificare il miglioramento <strong>della</strong> qualità<br />

<strong>di</strong> vita rispetto: alla prolungata astinenza da alcol, il rimo<strong>della</strong>mento<br />

delle <strong>di</strong>namiche familiari, la determinazione<br />

degli ingressi delle nuove famiglie ai Club, la adesione ai<br />

programmi svolti, il funzionamento psico-sociale con riduzione<br />

dei comportamenti pre-morbosi osservati all’ingresso.<br />

Meto<strong>di</strong> e campioni: sono stati esaminati i 7 club <strong>di</strong>stribuiti<br />

sul territorio <strong>di</strong> cui: 4 residenti in Siena e 3 in provincia.<br />

Per ciascun Club i valori riportati sono stati forniti dalla<br />

Banca Dati dell’Esecutivo ACAT SIENA, attraverso l’elaborazione<br />

<strong>di</strong> Questionari Informativi compilati annualmente<br />

da ciascun servitore-insegnante dei Club.<br />

Conclusioni: verificando i dati ottenuti dalla stima dei valori<br />

riportati (buona 37%; sufficiente: 21%; insufficiente:<br />

11%), l’andamento generale delle famiglie appartenenti ai<br />

Club ACAT, secondo la Metodologia Hudolin, appare significativo.<br />

Tali risultati presuppongono verosimilmente un andamento<br />

positivo nelle famiglie che partecipano attivamente al programma<br />

dei Club: con frequente risoluzione del problema<br />

tossicologico legato all’abuso <strong>di</strong> alcol, <strong>di</strong>minuzione <strong>della</strong><br />

tendenza alle ricadute, miglioramento <strong>della</strong> compliance familiare<br />

del soggetto, aumento dell’adesione alla terapia farmacologia<br />

e psico-riabilitativa, recupero <strong>di</strong> una identità e <strong>di</strong><br />

un ruolo in ambito sociale e professionale nel territorio <strong>di</strong><br />

appartenenza.<br />

Bibliografia<br />

APCAT FIORENTINA, Associazione Provinciale dei Club degli<br />

Alcolisti in Trattamento <strong>di</strong> Firenze.<br />

BANCA DATI ARCAT 2004, Esecutivo ACAT Siena.

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