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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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2001 e febbraio 2005, considerando quattro possibili outcomes:<br />

continuazione del trattamento, <strong>di</strong>missione, invio ad altra<br />

struttura, drop-out. Vengono, altresì, considerate le variabili<br />

socio-demografiche (sesso, età, scolarità), cliniche<br />

(<strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> DCA, età <strong>di</strong> esor<strong>di</strong>o e durata <strong>di</strong> malattia, BMI,<br />

BMI ideale, co<strong>di</strong>agnosi asse I e II del DSM IV, presenza <strong>di</strong><br />

precedenti trattamenti/ricoveri) e testali (EDI-2). Per l’analisi<br />

dei dati si è utilizzato il programma “STATISTICA”. Si<br />

sono utilizzate statistiche descrittive ed è stato applicato il<br />

test U <strong>di</strong> Mann-Whitney per statistiche non parametriche.<br />

Dall’analisi dei dati emerge quanto segue: i pazienti con AN<br />

e BN <strong>di</strong>fferiscono in maniera statisticamente significativa<br />

per quanto riguarda il BMI ideale e nella sottoscala Bulimia<br />

dell’EDI. Rispetto all’esito, dei pazienti in trattamento a 6<br />

mesi, il 51% è composto da anoressici e il 49% da bulimici;<br />

dei <strong>di</strong>messi, il 20% da anoressici e l’80% da bulimici; degli<br />

inviati ad altro servizio, l’83% da anoressici e il 167% da<br />

bulimici; dei drop-out, il 25% da anoressici e il 75% da bulimici.<br />

Non si riscontrano correlazioni o <strong>di</strong>fferenze significative<br />

rispetto alle altre variabili prese in esame.<br />

In conclusione, il campione valutato è risultato omogeneo<br />

per caratteristiche cliniche e socio-demografiche e, nel breve<br />

periodo, pazienti anoressici e bulimici con<strong>di</strong>vidono un<br />

destino sovrapponibile in termini <strong>di</strong> esito <strong>di</strong> trattamento.<br />

51. L’uso <strong>di</strong> levetiracetam nel trattamento<br />

<strong>della</strong> fase maniacale acuta del <strong>di</strong>sturbo<br />

bipolare<br />

POSTER<br />

A. Castagna, D. Nonnato *<br />

S.C. <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong> Az. ULSS 13 Dolo (VE); * S.C. <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong><br />

Az. ULSS 3 Bassano del Grappa (VI)<br />

Obiettivi: valutare l’efficacia del Levetiracetam nel trattamento<br />

<strong>della</strong> fase maniacale del Disturbo Bipolare I.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong>: sono stati inclusi nello stu<strong>di</strong>o 7 pazienti<br />

affetti da Disturbo Bipolare I, ospedalizzati a seguito<br />

<strong>di</strong> un episo<strong>di</strong>o maniacale acuto. Tutti i pazienti al momento<br />

dell’ospedalizzazione erano in trattamento con antipsicotici<br />

(3 con quetiapina, 3 con olanzapina, 1 con aloperidolo)<br />

in associazione a stabilizzatori dell’umore (4 con valproato,<br />

2 con litio, 1 con oxcarbazepina). Tutti i pazienti<br />

hanno mantenuto nel corso dell’ospedalizzazione il trattamento<br />

antipsicotico, ricevendo anche Clonazepam 6<br />

mg/<strong>di</strong>e e lorazepam alla dose me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 8 mg/<strong>di</strong>e per il trattamento<br />

delle manifestazioni più eclatanti del <strong>di</strong>sturbo. Il<br />

Levetiracetam (dose me<strong>di</strong>a: 1.285,71 ± 267,26 mg/<strong>di</strong>e; dose<br />

massima: 1.500 mg/<strong>di</strong>e in 4 pazienti e 1.000 mg/<strong>di</strong>e in 3<br />

pazienti) è stato aggiunto alla dose <strong>di</strong> 500 mg/<strong>di</strong>e e titolato<br />

<strong>di</strong> 500 mg/<strong>di</strong>e ogni 4 giorni quando si è reso necessario un<br />

incremento posologico.<br />

Tutti i pazienti sono stati valutati con la YMRS (Young Mania<br />

Rating Scale) e la CGI-BP (Clinical Global Impression,<br />

version for Bipolar Disorder) all’inizio <strong>della</strong> terapia con Levetiracetam<br />

e successivamente al giorno 7, 14, 21. Sono stati<br />

giu<strong>di</strong>cati responsivi al trattamento quei pazienti che al termine<br />

del periodo valutato hanno mostrato una riduzione dei<br />

punteggi ≥ 50% alla YMRS ed alla CGI-BP.<br />

Caratteristiche del campione al baseline: Maschi: 3 Femmine:<br />

4; Età me<strong>di</strong>a: 42,86 ± 3,98 anni; Durata <strong>di</strong> malattia: 9 ±<br />

2,31; YMRS punteggio me<strong>di</strong>o: 28,4 ± 3,9 (range 24-36).<br />

Risultati: punteggi me<strong>di</strong> YMRS al momento delle <strong>di</strong>verse<br />

valutazioni:<br />

Settimana 1 (giorno 7): me<strong>di</strong>a 27,2 ± 3,4; range 23-34; (riduzione<br />

non significativa);<br />

Settimana 2 (giorno 14): me<strong>di</strong>a 19,9 ± 3,2; range 15-24; p ≤<br />

,05 (riduzione significativa ma non ≥ 50% se comparata al<br />

baseline);<br />

Settimana 3 (giorno 21): me<strong>di</strong>a 12,2 ± 4,3; range 10-22; p ≤<br />

,05 (riduzione significativa e ≥ 50 se comparata al baseline).<br />

Solo 1 paziente ha avuto una riduzione clinicamente non significativa<br />

(YMRS basal score: 36).<br />

6 dei 7 pazienti hanno risposto al trattamento riportando una<br />

riduzione ≥ 50% al punteggio <strong>della</strong> YMRS e <strong>della</strong> CGI-BP.<br />

Il Levetiracetam è stato ben tollerato dai pazienti. Gli unici<br />

effetti collaterali riportati sono stati sedazione (3 pazienti) e<br />

vertigini (2 pazienti).<br />

Discussione e conclusioni: anche se il numero <strong>di</strong> pazienti<br />

coinvolti nello stu<strong>di</strong>o è limitato, il <strong>di</strong>segno aperto ed esiste<br />

concomitante somministrazione <strong>di</strong> farmaci potenzialmente<br />

efficaci nel trattamento <strong>della</strong> fase maniacale del <strong>di</strong>sturbo bipolare<br />

i risultati osservati sembrano suggerire che il Levetiracetam<br />

potrebbe offrire benefici nel trattamento del Disturbo<br />

Bipolare I. Ulteriori conferme derivate da stu<strong>di</strong> controllati<br />

con campioni più numerosi <strong>di</strong> pazienti coinvolti sono<br />

ovviamente necessari per supportare questa impressione.<br />

Bibliografia<br />

1 Grunze H, Langosh J, et al. Levetiracetam in the treatment of<br />

acute mania: an open add-on study with an on-off-on design. J<br />

Clin Psychiatry 2003;64:781-4.<br />

2 Klitgaard H, Matagne A, Gobert J, et al. Evidence for an unique<br />

profile of levetiracetam in rodent models of seizures and epilepsy.<br />

Eur J Pharmacol 1998;353:191-206.<br />

3 Lynch BA, Lambang N, et al. The synaptic vesicle protein SV2A<br />

is the bin<strong>di</strong>ng site for the antiepileptic drug levetiracetam.<br />

PNAS 2004;26.<br />

52. Compromissione dell’attenzione<br />

e <strong>della</strong> memoria <strong>di</strong> lavoro in un campione<br />

<strong>di</strong> soggetti schizofrenici: uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fMRI<br />

con il para<strong>di</strong>gma <strong>della</strong> Torre <strong>di</strong> Londra<br />

F. Castagna, A. Boghi, P. Mortara, L. Orsi, L. Pulvirenti,<br />

R. Rasetti, P. Rocca, R. Mutani, F. Bogetto<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Università <strong>di</strong> Torino<br />

Le tecniche <strong>di</strong> neuroimaging funzionale, quali la Risonanza<br />

Magnetica funzionale (fMRI) e la Tomografia ad Emissione<br />

<strong>di</strong> Positroni (PET), forniscono informazioni spaziali<br />

dettagliate delle aree <strong>di</strong> attivazione cerebrale, permettendo<br />

<strong>di</strong> generare mappe cerebrali <strong>di</strong> confronto tra soggetti normali<br />

e pazienti affetti da <strong>di</strong>sturbi psichiatrici o neurologici.<br />

La Torre <strong>di</strong> Londra (Tower of London-TOL) è un task utilizzato<br />

per indagare le funzioni esecutive, in modo specifico la<br />

memoria <strong>di</strong> lavoro in un compito <strong>di</strong> programmazione visuospaziale.<br />

Stu<strong>di</strong> precedenti hanno riportato una scarsa performance<br />

alla TOL nei pazienti con lesioni frontali cerebrali,<br />

nel <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> Parkinson, nella depressione e anche nella<br />

schizofrenia. Gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> neuroimmagine nei soggetti normali<br />

hanno <strong>di</strong>mostrato che la complessità del task è correlata<br />

positivamente con un aumento <strong>di</strong> attivazione a livello <strong>della</strong><br />

corteccia prefrontale dorsolaterale (DLPC), la corteccia<br />

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