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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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tiginosi tra gli attacchi <strong>di</strong> panico e 14 pazienti senza tali sintomi.<br />

I due gruppi non <strong>di</strong>fferivano nei punteggi me<strong>di</strong> ottenuti con<br />

le prove stabilometriche, ma il numero <strong>di</strong> parametri stabilometrici<br />

anomali riportati dal gruppo <strong>di</strong> pazienti con sintomi<br />

vertiginosi (4,3 ± 3,5) era significativamente superiore rispetto<br />

a quello del gruppo senza sintomi vertiginosi (2,1 ±<br />

1,9) (F = 7,99, fd = 1,26, p < 0,05). Il numero <strong>di</strong> pazienti con<br />

agorafobia era significativamente più elevato nel gruppo<br />

con sintomi vertiginosi (14/14, 100%) rispetto al gruppo<br />

senza sintomi vertiginosi (3/14, 21,4%) (Fisher exact test, p<br />

< 0,01).<br />

I risultati suggeriscono che la vertigine tra gli attacchi <strong>di</strong> panico<br />

potrebbe essere sottesa da un anomalo funzionamento<br />

del sistema dell’equilibrio e che questa con<strong>di</strong>zione potrebbe<br />

influenzare lo sviluppo <strong>di</strong> agorafobia. Programmi terapeutici<br />

<strong>di</strong> riabilitazione vestibolare potrebbero pertanto essere<br />

utili nel trattamento integrato del DP.<br />

43. Istruzione e stato socioeconomico<br />

influiscono sullo stato cognitivo<br />

dell’anziano<br />

S. Caprini * , D. De Ronchi * ** , Ar. Atti * ** , M. Morri * ,<br />

M. Ukaj * , B. Ferrari * , E. Dalmonte *** , L. Fratiglioni **<br />

* Istituto <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Bologna, Bologna;<br />

** Aging Research Centre, Division of Geriatric Epidemiology,<br />

Neurotec, Karolinska Institutet, Stoccolma; *** Unità<br />

<strong>di</strong> Geriatria, ASL <strong>di</strong> Ravenna, Ravenna<br />

Introduzione/Scopo: in linea con il concetto euristico <strong>di</strong><br />

“Riserva Cognitiva” si valutano due sue componenti attive:<br />

Istruzione(I) e Stato Socio-Economico(SSE) per <strong>di</strong>mostrarne<br />

il ruolo <strong>di</strong> prevenzione nei problemi cognitivi connessi<br />

all’invecchiamento.<br />

Metodologia: la popolazione dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Faenza 1 (N =<br />

7930, età 61), dopo un’intervista mirata a definirne scolarità<br />

(come in<strong>di</strong>ce del livello <strong>di</strong> I) e occupazione svolta (per valutare<br />

lo SSE), è stata oggetto <strong>di</strong> un esame clinico: la demenza<br />

è stata <strong>di</strong>agnosticata secondo i criteri del DSM-III-R,<br />

il deterioramento cognitivo per un punteggio ≤ 2 deviazioni<br />

standard rispetto al punteggio me<strong>di</strong>o ottenuto al MMSE dai<br />

soggetti non dementi.<br />

Risultati: bassi livelli <strong>di</strong> I e SSE costituiscono fattori <strong>di</strong> rischio<br />

in<strong>di</strong>pendenti per demenza. Nei soggetti con entrambi<br />

si osserva un effetto ad<strong>di</strong>tivo: OR,95% IC 5,1 (3,5-7,3) per<br />

demenza e OR, 95% IC 5,2 (3,6-7,6) per deterioramento cognitivo,<br />

mentre nei soggetti con basso livello <strong>di</strong> I ma alto<br />

SSE tale rischio risulta <strong>di</strong>mezzato: OR, 95% IC 2,5 (1,5-4,2)<br />

e OR, 95% CI 2,8 (1,7-4,7) rispettivamente.<br />

Discussione: un basso livello <strong>di</strong> SSE nella vita adulta incrementa<br />

il rischio legato alla bassa scolarità durante la giovinezza,<br />

ciò potrebbe ricondursi a uno stile <strong>di</strong> vita meno salutare<br />

e al tipo <strong>di</strong> coinvolgimento mentale che l’occupazione<br />

svolta comporta.<br />

Conclusione: raggiungere un elevato SSE nella vita adulta<br />

può ridurre il rischio <strong>di</strong> demenza legato a una scolarizzazione<br />

inferiore.<br />

Bibliografia<br />

1 De Ronchi D, et al. Dement Geriatr Cogn Disord 2005.<br />

245<br />

POSTER<br />

44. Disturbi alimentari ed immagine<br />

corporea in gravidanza: evoluzione ed esito<br />

A. Carano, C. Di Paolo, D. De Berar<strong>di</strong>s, D. Campanella,<br />

R. La Rovere, L. Penna, A. Cicconetti, L. Pelusi, F. Gambi,<br />

G. Sepede, G. Salini, M. Castrovilli, S. Spinella,<br />

D. Carlesi, E. Mancini * , A. Valchera ** , C. Cotellessa,<br />

R.M. Salerno, F.M. Ferro<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Oncologia e Neuroscienze, Cattedra <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>,<br />

Università “G. D’Annunzio” <strong>di</strong> Chieti; * Cattedra<br />

<strong>di</strong> <strong>Psicopatologia</strong> dello Sviluppo, Università <strong>di</strong> Urbino;<br />

** ASUR Marche 8, Civitanova Marche<br />

Introduzione: la gravidanza rappresenta un evento biologico<br />

fondamentale nello sviluppo psicoaffettivo <strong>della</strong> donna.<br />

L’obiettivo del nostro stu<strong>di</strong>o è stato quello <strong>di</strong> indagare l’impatto<br />

<strong>della</strong> gravidanza sull’immagine corporea e sulla sintomatologia<br />

in un gruppo <strong>di</strong> pazienti affette da eating <strong>di</strong>sorders.<br />

Meto<strong>di</strong>: lo stu<strong>di</strong>o è nato nell’ambito <strong>della</strong> liason psychiatry<br />

presso l’ambulatorio <strong>di</strong> Consultazione psichiatrica del Policlinico<br />

<strong>di</strong> Chieti.<br />

Per lo stu<strong>di</strong>o sono state reclutate ventisette pazienti incinte<br />

con una pregressa <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> Disturbo del Comportamento<br />

Alimentare (13 affette da Anoressia nervosa e 14 da Bulimia<br />

nervosa), e confrontate con 30 soggetti <strong>di</strong> controllo che presentavano<br />

un DCA ma che non presentavano gravidanze. A<br />

tutte le partecipanti è stata effettuata una intervista semistrutturata<br />

che valutasse le possibili variazioni comportamentali<br />

intervenute con la gravidanza, ed è stata somministrata<br />

una batteria <strong>di</strong> test (EDI-2, EDI-Symtom Checklist,<br />

BDI e BUT).<br />

Nei soggetti in gravidanza, inoltre, sono stati valutati l’intensità<br />

<strong>della</strong> sintomatologia durante le varie fasi <strong>della</strong> gestazione<br />

e il BMI.<br />

Risultati: i punteggi alla EDI-2 hanno evidenziato un lieve<br />

miglioramento <strong>della</strong> sintomatologia nelle pazienti affette da<br />

bulimia nervosa sia nel 1° che nel 2° e 3° trimestre <strong>di</strong> gravidanza,<br />

rispetto al gruppo <strong>di</strong> controllo.<br />

Le pazienti anoressiche mostravano invece una recrudescenza<br />

<strong>della</strong> sintomatologia alimentare nel 1° trimestre che<br />

poi si attenuava nel 2° e 3° trimestre.<br />

Per quanto riguarda la valutazione dell’immagine corporea,<br />

nelle tre sottoscale <strong>della</strong> BUT che valutano il <strong>di</strong>sagio del<br />

proprio corpo (BUT-GSI), le parti corporee ritenute inaccettabili<br />

(BUT-PST) e l’intensità del <strong>di</strong>sagio per le proprie parti<br />

corporee non accettate (BUT-PSDI), i punteggi erano significativamente<br />

più elevati (p < 0,001) tra i soggetti anoressici<br />

nel 1° trimestre <strong>di</strong> gravidanza; nei soggetti affetti da<br />

bulimia nervosa non si assisteva ad un peggioramento <strong>della</strong><br />

percezione <strong>della</strong> propria immagine corporea.<br />

Allo stesso modo, alla BDI, le pazienti anoressiche nel 1°<br />

trimestre <strong>di</strong> gravidanza presentavano punteggi significativamente<br />

più elevati (p < 0,001) rispetto ai soggetti <strong>di</strong> controllo,<br />

mentre le pazienti bulimiche evidenziano un netto miglioramento<br />

<strong>della</strong> sintomatologia depressiva in tutti e tre i<br />

trimestri (p < 0,001), rispetto ai soggetti <strong>di</strong> controllo.<br />

Conclusioni: dall’analisi dei risultati del nostro stu<strong>di</strong>o<br />

emerge chiaramente come l’evento gravidanza abbia un<br />

effetto positivo sulla sintomatologia degli eating <strong>di</strong>sorders.

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