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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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Conclusioni: il Burn out si sviluppa già durante il training<br />

specialistico, è correlato con: Affettività Negativa e Inibizione<br />

Sociale, presenza <strong>di</strong> “probabili casi psichiatrici”,<br />

Scarso Orientamento Psicosociale. Non è correlato con: sesso,<br />

età; stato civile. Visione prospettica: lo stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>sagio<br />

emotivo degli specializzan<strong>di</strong> è una necessità urgente sulla<br />

quale concentrare l’attenzione a scopo preventivo e terapeutico.<br />

35. Alessitimia e <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> panico<br />

POSTER<br />

C. Bottoni, M.P. Zerella * , R. Roncone ** , M. Casacchia **<br />

Psichiatra Psicoterapeuta; * III Clinica Psichiatrica, Università<br />

<strong>di</strong> Roma “La Sapienza”; ** Cattedra <strong>di</strong> Clinica Psichiatrica,<br />

Università de L’Aquila<br />

Introduzione: le persone con Disturbo <strong>di</strong> Panico (DP) hanno<br />

l’inclinazione a focalizzare l’attenzione sulla componente<br />

somatica dell’emozione che spesso in quanto tale è misconosciuta<br />

o inespressa. Alcuni autori hanno, pertanto,<br />

supposto una forte associazione tra DP e Alessitimia (Al.)<br />

dal momento che nei soggetti con DP sono presenti valori<br />

elevati nel punteggio totale e nel Fattore 1, relativo alla<br />

“Difficoltà ad identificare le emozioni”, <strong>della</strong> Toronto<br />

Alexithymia Scale (TAS) rispetto alla popolazione generale<br />

(Taylor, 2001). Nonostante le posizioni circa l’origine primaria<br />

o secondaria dell’Al. rispetto al DP siano ancora contrastanti,<br />

la presenza <strong>di</strong> tratti alessitimici potrebbe rendere<br />

più articolato il trattamento del DP. La Practice Guideline<br />

for the treatment of Patients with Panic Disorder dell’APA<br />

(1998) identifica la terapia cognitivo-comportamentale<br />

(CBT) e la farmacoterapia come efficaci nel DP. Scopo del<br />

presente lavoro è valutare l’eventuale associazione fra Al. e<br />

DP in un gruppo <strong>di</strong> persone affette da DP giunte consecutivamente<br />

presso il DH <strong>della</strong> Clinica Psichiatrica de L’Aquila<br />

per il trattamento <strong>di</strong> gruppo CBT integrato, GCBT (Andrews,<br />

2003) del <strong>di</strong>sturbo e valutare quanto questo sia correlato<br />

con i livelli <strong>di</strong> Al. rilevati prima del trattamento<br />

Materiali e Meto<strong>di</strong>: abbiamo inserito nello stu<strong>di</strong>o soggetti<br />

affetti da DP con e senza agorafobia, <strong>di</strong>agnosticati secondo<br />

i criteri del DSM-IV (APA, 1994), afferiti presso il DH nel<br />

corso <strong>di</strong> due anni e un gruppo <strong>di</strong> controllo composto da soggetti<br />

sani. Tutti i partecipanti sono stati valutati con la seguente<br />

batteria <strong>di</strong> test autocompilati, <strong>di</strong> scale <strong>di</strong> valutazione<br />

e <strong>di</strong> interviste semistrutturate all’inizio (T0) e alla fine del<br />

trattamento <strong>della</strong> durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> tre mesi (T1): STAI Y1 e<br />

Y2, SCL-90, BPRS versione 4.0, MSPS, SF-36, DISS e<br />

TAS. La TAS è sud<strong>di</strong>visa in tre fattori: Fattore 1 “Difficoltà<br />

a identificare le emozioni”, Fattore 2 “Difficoltà a esprimere<br />

le emozioni”, Fattore 3 “pensiero operatorio”. Il campione<br />

totale è <strong>di</strong> 33 soggetti (8 uomini e 25 donne), età me<strong>di</strong>a<br />

33,6 aa (d.s. = 9,2), scolarità me<strong>di</strong>a 13,6 aa (d.s. = 3), età<br />

me<strong>di</strong>a d’esor<strong>di</strong>o <strong>della</strong> malattia 29 aa (d.s. = 9,67), me<strong>di</strong>a<br />

<strong>della</strong> durata <strong>della</strong> malattia 4,5 aa (d.s. = 3,78). Nel campione<br />

totale abbiamo in<strong>di</strong>viduato due gruppi: un gruppo “quasi<br />

sperimentale” (GCBT + farmaci) e un gruppo <strong>di</strong> controllo <strong>di</strong><br />

soggetti con DP rimasti in lista <strong>di</strong> attesa per il trattamento<br />

GCBT e trattati solo con terapia farmacologica.<br />

Risultati: nel campione totale le caratteristiche socio-demografiche<br />

e cliniche rispetto al sesso evidenziano <strong>di</strong>fferenze<br />

statisticamente significative nell’età me<strong>di</strong>a d’esor<strong>di</strong>o del-<br />

la malattia (ANOVA: df =; f = 4,5; p = 0,04) più elevata nelle<br />

donne rispetto agli uomini. Nei due sottogruppi <strong>di</strong>agnostici<br />

<strong>di</strong>fferenze statisticamente significative vi sono nella<br />

durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> malattia più alta nel sottogruppo DP con<br />

Agorafobia. Nel campione totale <strong>di</strong> soggetti con DP in entrambi<br />

i sottogruppi <strong>di</strong>agnostici, in<strong>di</strong>pendentemente dal tipo<br />

trattamento, vi è a fine intervento un miglioramento statisticamente<br />

significativo in tutte le scale e in tutti i loro domini.<br />

Al T0 i soggetti del gruppo sperimentale e quelli del<br />

gruppo controllo mostrano, rispetto ai controlli sani, punteggi<br />

più alti al Fattore 1, al Fattore 2 e al punteggio totale<br />

alla TAS. Solo il gruppo sperimentale si <strong>di</strong>fferenzia dai soggetti<br />

sani per un punteggio più elevato al Fattore 3 (p =<br />

0,016). Al T1 vi è un miglioramento statisticamente significativo<br />

riguardo i livelli <strong>di</strong> Al., nei punteggi del Fattore 1, del<br />

Fattore 2 e nel punteggio totale. Nel campione totale <strong>di</strong> soggetti<br />

con DP persistono punteggi più alti statisticamente significativi<br />

rispetto ai controlli sani come evidenziato dai valori<br />

nel Fattore 1 e nel punteggio totale, mentre non ci sono<br />

più <strong>di</strong>fferenze nel Fattore 2 e 3 rilevate al T0 (t-test per campioni<br />

appaiati). Il sottogruppo DP con Agorafobia al T0 presenta<br />

punteggi più elevati al fattore 3 rispetto ai controlli sani,<br />

mentre al T1 mostra rispetto ai controlli sani punteggi<br />

più alti al Fattore 1 e al punteggio totale.<br />

Conclusioni: i risultati dello stu<strong>di</strong>o, seppure preliminari, sono<br />

in linea con i dati riportati in letteratura e in<strong>di</strong>cano la presenza<br />

<strong>di</strong> elevati livelli <strong>di</strong> Al., rilevata dai punteggi totali me<strong>di</strong><br />

alla TAS, nei soggetti con DP con e senza Agorafobia confrontati<br />

con quelli <strong>della</strong> popolazione generale. Inoltre, dallo<br />

stu<strong>di</strong>o risulta che i soggetti affetti da DP hanno maggiori <strong>di</strong>fficoltà<br />

ad identificare e ad esprimere le emozioni rispetto alla<br />

popolazione generale. Relativamente alla caratteristica modalità<br />

<strong>di</strong> pensiero orientato all’esterno “pensiero operatorio” dei<br />

soggetti alessitimici si ritrova solo nei soggetti affetti da DP<br />

con Agorafobia, facendo ipotizzare, in accordo con la letteratura,<br />

che la presenza <strong>di</strong> Agorafobia sia più frequentemente associata<br />

a determinate caratteristiche <strong>di</strong> personalità che potrebbero<br />

influire sul decorso e sulla durata <strong>della</strong> malattia.<br />

Bibliografia<br />

Bankier B, Aigner M, Bach M. Alexithymia in DSM-IV <strong>di</strong>sorder:<br />

comparative evaluation of somatoform <strong>di</strong>sorder, panic <strong>di</strong>sorder,<br />

obsessive-compulsive <strong>di</strong>sorder and depression. Psychosomatics<br />

2001;42:235-40.<br />

Bion<strong>di</strong> M, Delle Chiaie R, Maione Marchini A, Pancheri P, Reda G.<br />

Stress, emozioni e malattia coronarica. In: Pancheri P, a cura <strong>di</strong>.<br />

Me<strong>di</strong>cina e psicologia. Milano: Angeli 1988.<br />

Delle Chiaie R. Disturbi somatoformi <strong>di</strong> natura car<strong>di</strong>ovascolare nel<br />

Panico. 9° <strong>Congresso</strong> Nazionale <strong>della</strong> <strong>Società</strong> <strong>Italiana</strong> <strong>di</strong> <strong>Psicopatologia</strong>,<br />

Roma 2004. Giorn Ital Psicopat 2004;10(Suppl).<br />

36. Impiego <strong>di</strong> quetiapina nel <strong>di</strong>sturbo<br />

bipolare in fase depressiva<br />

P. Brogna<br />

S.P.D.C. Osp. “C. Forlanini”, Roma<br />

Introduzione: Stu<strong>di</strong> recenti, hanno <strong>di</strong>mostrato l’efficacia <strong>di</strong><br />

quetiapina in monoterapia nel trattamento <strong>della</strong> depressione<br />

bipolare. Precedenti stu<strong>di</strong> hanno riportato che quetiapina, in<br />

add-on agli stabilizzanti dell’umore in pz poco responsivi,<br />

migliora il quadro clinico e riduce il numero <strong>di</strong> ricadute.<br />

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