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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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Bibliografia<br />

Hollander E. Obsessive-Compulsive Related Disorders. Washington<br />

DC: Am Psychiatr Press 1993.<br />

Eisen JL, Phillips KA, Baer L, Beer DA, Atala KD, Rasmussen SA.<br />

The Brown Assessment of Beliefs Scale: reliability and vali<strong>di</strong>ty.<br />

Am J Psychiatry 1998;155:102-8.<br />

17. Strategie farmacologiche<br />

per lo switching da antipsicotici tipici<br />

ad antipsicotici atipici in pazienti<br />

schizofrenici trattati a lungo termine<br />

A. Battista, G. Dinelli, F. Franza<br />

Casa <strong>di</strong> Cura Neuropsichiatrica “Park Villa Napoleon” <strong>di</strong><br />

Preganziol (TV); Casa <strong>di</strong> Cura Neuropsichiatrica “Villa dei<br />

Pini” <strong>di</strong> Avellino<br />

Introduzione: gli antipsicotici atipici sono attualmente raccomandati<br />

come trattamento <strong>di</strong> prima scelta nei pazienti affetti<br />

da schizofrenia. Diversi stu<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>mostrato la maggiore<br />

tollerabilità, un minore corredo <strong>di</strong> effetti collaterali<br />

gravi e una presumibile superiorità in termine <strong>di</strong> efficacia<br />

clinica rispetto agli antipsicotici convenzionali.<br />

Metodologia: abbiamo valutato la reale efficacia clinica e<br />

terapeutica in un gruppo <strong>di</strong> pazienti ricoverati presso strutture<br />

psichiatriche e che erano in trattamento con antipsicotici<br />

convenzionali da lungo tempo. Lo stu<strong>di</strong>o è stato effettuato<br />

in un gruppo <strong>di</strong> 784 pazienti con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo<br />

schizofrenico secondo i criteri <strong>di</strong>agnostici del DSM-IV-TR<br />

che erano in trattamento con antipsicotici tipici (aloperidolo,<br />

clorpromazina; clotiapina; depot) da almeno 5 anni; ricoverati<br />

presso la CdC “Park Villa Napoleon” <strong>di</strong> Preganziol<br />

(TV) e la CdC “Villa dei Pini” <strong>di</strong> Avellino. Abbiamo registrato<br />

i dati provenienti dai pazienti che successivamente al<br />

primo switching da atipico ad atipico hanno subito un ulteriore<br />

cambiamento terapeutico in base alla scarsa efficacia<br />

dell’azione terapeutica. Sono state somministrate le seguenti<br />

scale <strong>di</strong> valutazione (PANSS, CGI, QL-Index) in un periodo<br />

<strong>di</strong> 5 anni registrando le variazioni dei punteggi con i<br />

<strong>di</strong>versi trattamenti farmacologici utilizzati nello stesso soggetto.<br />

Risultati: da Clozapina: cambio terapia nel 30,16% dei pz:<br />

a risperidone: 73,23%; a quetiapina: 19,66%; a tipico o<br />

long-acting: 7,1%; il 28,84% dei pazienti che hanno iniziato<br />

il trattamento con risperidone hanno interrotto la terapia<br />

rendendosi necessaria la somministrazione con un neurolettico<br />

tipico long-acting. Da Risperidone: cambio terapia nel<br />

18,91% dei pz con risperidone: a clozapina: 73,80%; a quetiapina:<br />

7,16%; a tipico o long-acting: 19,04%; il 32% dei<br />

pazienti che ha iniziato il trattamento con clozapina ha interrotto<br />

la terapia e iniziato un trattamento farmacologico<br />

con antipsicotico tipico long-acting. Da Quetiapina: cambio<br />

terapia nel 23,43% dei pz: a risperidone: 100%<br />

Discussione e Conclusioni: gli atipici costituiscono un trattamento<br />

<strong>di</strong> elezione nei pazienti schizofrenici; tuttavia, il<br />

15,38% dei pazienti alla fine del periodo osservato assumeva<br />

neurolettici tipici, prevalentemente in formulazione longacting,<br />

anche se tra questi il 41,08% assumeva un antipsicotico<br />

convenzionale per via orale con risultati terapeutici<br />

sod<strong>di</strong>sfacenti e superiori ai precedenti trattamenti farmacologici<br />

con neurolettici <strong>di</strong> seconda generazione.<br />

235<br />

POSTER<br />

18. Applicazione <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> Terapia<br />

Cognitivo Comportamentale <strong>di</strong> gruppo<br />

in un Servizio Psichiatrico <strong>di</strong> Diagnosi e Cura<br />

(SPDC)<br />

A. Bellomo * ** , L. Matrella ** , A. Petito * , C. Massaro ** ,<br />

S. Iuso * , M. Ferretti * , V. Orsi * ** , M. De Salvia * ,<br />

M. Mazza * , N. Ven<strong>di</strong>ttelli *** , F. Veltro *** , P. Morosini<br />

**** , M. Nar<strong>di</strong>ni *****<br />

* Università <strong>di</strong> Foggia, Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Me<strong>di</strong>che e<br />

del Lavoro; ** Dipartimento Misto <strong>di</strong> Salute Mentale ASL<br />

FG3, Università <strong>di</strong> Foggia; *** DSM ASL 3 “Centro Molise”<br />

<strong>di</strong> Campobasso; **** Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità; ***** Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Scienze Neurologiche e Psichiatriche, Università<br />

<strong>di</strong> Bari<br />

Introduzione: sulle recenti applicazioni in<strong>di</strong>viduali e familiari<br />

<strong>della</strong> Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC) delle<br />

psicosi, si è organizzato e sperimentato un intervento specifico<br />

<strong>di</strong> gruppo da applicare, nel periodo limitato <strong>della</strong> degenza,<br />

ai pazienti acuti ricoverati in un SPDC. La finalità<br />

dello stu<strong>di</strong>o è stata quella <strong>di</strong> fornire una occasione <strong>di</strong> maggiore<br />

coinvolgimento e <strong>di</strong> gratificazione nel rapporto tra<br />

operatori sanitari e pazienti, tra pazienti e tra operatori. L’obiettivo<br />

proposto è <strong>di</strong> testare l’applicabilità <strong>di</strong> tale intervento<br />

e le valutazioni <strong>di</strong> efficacia conseguenti.<br />

Metodologia: trattasi <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o pre-post <strong>della</strong> durata <strong>di</strong><br />

un anno, nel quale sono confrontati l’intervento tra<strong>di</strong>zionale<br />

in rapporto all’intervento sperimentale. Le valutazioni sono<br />

state effettuate somministrando specifiche rating-scale<br />

fornite dall’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità (ISS) in seguito ad<br />

una partecipazione a work-shop intensivi <strong>di</strong> applicabilità<br />

<strong>della</strong> metodologia su esposta.<br />

Risultati e conclusioni: dai dati emersi dalle valutazioni <strong>di</strong><br />

N = 174 pazienti psichiatrici ricoverati in SPDC, si può affermare<br />

che l’intervento in esame ha avuto esiti favorevoli<br />

sulla riduzione delle riammissioni (revolving door), data<br />

l’importanza che viene data al riconoscimento dei segni precoci<br />

<strong>di</strong> crisi e alla in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> reazioni <strong>di</strong>verse alle situazioni<br />

e agli eventi stressanti (modello stress-vulnerabilità-coping).<br />

Inoltre si sono evidenziate migliori esiti <strong>di</strong> sintomatologia<br />

clinica e minori livelli <strong>di</strong> aggressività nei pazienti<br />

nonché un clima emotivo <strong>di</strong> reparto più deteso (inibizione<br />

del burn-out).<br />

19. Fattori pre<strong>di</strong>ttivi del drop-out nel<br />

trattamento <strong>di</strong> 90 pazienti con Disturbo del<br />

Comportamento Alimentare<br />

M. Bellomo, L. Adriano, M. Dellepiane, F. Sibilla, E. Zanelli<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Oftalmologia e Genetica,<br />

Sezione <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Genova<br />

Introduzione: lo stu<strong>di</strong>o ha lo scopo <strong>di</strong> valutare i fattori pre<strong>di</strong>ttivi<br />

del drop-out nel trattamento <strong>di</strong> pazienti affetti da<br />

DCA che intraprendono un trattamento ambulatoriale.<br />

Metodo: il campione è costituito da 90 pazienti afferenti,<br />

dal 2001 ad oggi, all’ambulatorio per il trattamento integrato<br />

dei DCA presso la Clinica Psichiatrica dell’Università <strong>di</strong><br />

Genova, con <strong>di</strong>agnosi secondo il DSMVI TR, così <strong>di</strong>stribui-

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