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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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3. Quetiapina ed altri stabilizzatori<br />

dell’umore in mono- e in politerapia: analisi<br />

<strong>della</strong> sopravvivenza nel <strong>di</strong>sturbo bipolare I<br />

e II in follow-up aperto<br />

A.C. Altamura, S. Charitos, A. Gavarini, A. Ceralli,<br />

M. Giansante, G. Tacchini<br />

Cattedra <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Cliniche,<br />

Università <strong>di</strong> Milano, Ospedale “Luigi Sacco”, Milano<br />

Le evidenze cliniche sull’utilizzo <strong>di</strong> quetiapina nel Disturbo<br />

Bipolare <strong>di</strong> tipo I e II sono limitate e non vi sono stu<strong>di</strong> naturalistici<br />

a lungo termine che confrontino l’efficacia delle<br />

<strong>di</strong>verse molecole impiegate.<br />

Il nostro stu<strong>di</strong>o vuole verificare retrospettivamente l’efficacia<br />

e la tollerabilità <strong>della</strong> quetiapina in alternativa ad altri<br />

stabilizzanti dell’umore nel <strong>di</strong>sturbo bipolare tipo I e II, sia<br />

in mono che in politerapia, in follow-up continuo a lungo<br />

termine: si tratta, infatti, <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o naturalistico, open-label<br />

il cui end-point viene definito come reci<strong>di</strong>va <strong>di</strong> tipo depressivo<br />

o <strong>di</strong> tipo maniacale.<br />

Sono stati inclusi nello stu<strong>di</strong>o 289 pazienti ambulatoriali seguiti<br />

a partire dal 2000 (anno <strong>di</strong> apertura) presso il nostro<br />

centro con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> DB I (N = 119) o II (N = 170), in accordo<br />

con i criteri del DSM-IV, d’ambo i sessi (95 M, 194 F),<br />

<strong>di</strong> età me<strong>di</strong>a 52,61 ± 12,82 aa.<br />

Il campione è stato sud<strong>di</strong>viso in 8 gruppi <strong>di</strong> trattamento, tenuto<br />

conto che il trattamento stabilizzante l’umore veniva<br />

scelto dal curante liberamente sulla base del proprio giu<strong>di</strong>zio<br />

clinico: quetiapina (N = 41), litio (N = 39), acido valproico<br />

(N = 73), lamotrigina (N = 31), polifarmacoterapia con quetiapina<br />

e litio (N = 25), polifarmacoterapia con quetiapina e<br />

acido valproico (N = 23), monoterapia comprendente gli altri<br />

stabilizzatori dell’umore (N = 29) ed altre politerapie non<br />

comprendenti quetiapina (N = 28).<br />

Per ciascun gruppo <strong>di</strong> trattamento sono stati considerati il dosaggio,<br />

la concentrazione plasmatica, le ricadute sia in senso<br />

depressivo che maniacale, valutandone il tipo, la numerosità<br />

e i mesi effettivi <strong>di</strong> stabilizzazione.<br />

Per gli otto gruppi <strong>di</strong> trattamento è stata compiuta un’analisi<br />

<strong>della</strong> sopravvivenza secondo Kaplan-Meier: si è calcolato<br />

l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> sopravvivenza assoluto e percentuale.<br />

È stata calcolata dapprima la curva <strong>di</strong> sopravvivenza alla<br />

prima ricaduta lieve maniacale, ipomaniacale o depressiva,<br />

non abbastanza grave da mo<strong>di</strong>ficare la terapia e quin<strong>di</strong> far<br />

uscire il soggetto dallo stu<strong>di</strong>o; si è proceduto quin<strong>di</strong> all’analisi<br />

<strong>della</strong> sopravvivenza a lungo termine utilizzando il calcolo<br />

del prodotto limite <strong>di</strong> Kaplan-Meier (analisi <strong>di</strong> sopravvivenza).<br />

Bibliografia<br />

Altamura AC. Novel antipsychotics and the problem of clinical stabilization:<br />

are they “stabilizer” rather than typical compounds?<br />

Int Clin Psychopharmacol 1996:11:1-3.<br />

Altamura AC, Salvatori D, Madaro D, Santini A, Mundo E. Efficacy<br />

and tolerability of quetiapine in the treatment of bipolar <strong>di</strong>sorder:<br />

preliminary evidence from a 12-month open label study.<br />

J Affect Dis 2003:76:267-71.<br />

Altamura AC, Madaro D, Salvatori D. Quetiapine in acute mania a<br />

case report with 6 month follow-up. Int J Psychiatry Clin Pract<br />

2001:5:283-5.<br />

4. Contenuto onirico nell’anoressia nervosa<br />

M.M. Anelli, S. Erzegovesi, L. Bello<strong>di</strong>, L. Ferini-Strambi<br />

Università Vita-Salute, San Raffaele Turro, Milano<br />

Il contenuto onirico nei <strong>di</strong>sturbi <strong>della</strong> condotta alimentare<br />

(DCA) è stato scarsamente indagato e non esistono dati sulla<br />

prevalenza <strong>di</strong> sogni tipici. Lo scopo dello stu<strong>di</strong>o è stato<br />

valutare quantitativamente i contenuti onirici e i sogni tipici<br />

in un campione <strong>di</strong> soggetti affetti da AN. Venti pazienti<br />

(F; età:14-32 aa.) con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> AN secondo DSM-IV e 20<br />

coetanee sane con anamnesi negativa per DCA e non in corso<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>eta, hanno partecipato allo stu<strong>di</strong>o. Un totale <strong>di</strong> 136 e<br />

156 sogni sono stati raccolti rispettivamente nelle pazienti<br />

AN e nei controlli, secondo il metodo <strong>di</strong> Hall e Van de Castle<br />

e le relative caratteristiche oniriche sono state calcolate<br />

me<strong>di</strong>ante programma DREAM SAT. È stato somministrato<br />

inoltre il Questionario dei sogni tipici. I sogni delle pazienti<br />

con AN presentavano personaggi appartenenti maggiormente<br />

al gruppo familiare (37% vs. 19% p < 0,0001) che alle<br />

amicizie (26% vs. 46% p < 0,0001), rispetto alle coetanee<br />

sane. Risultavano aumentate le interazioni aggressive (prevalentemente<br />

verbali e soprattutto subite, 54% vs. 37% p =<br />

0,005), ridotte quelle amichevoli (43% vs. 61% p = 0,002),<br />

mentre quasi del tutto assenti quelle a contenuto sessuale<br />

(2% vs. 13% p < 0,0001). Tematiche alimentari erano presenti<br />

in oltre un terzo <strong>della</strong> produzione onirica totale delle<br />

anoressiche (34,82% vs. 6%; p < 0,0001). Il sogno <strong>di</strong> mangiare<br />

piatti deliziosi e <strong>di</strong> essere soffocate o incapaci <strong>di</strong> respirare<br />

sono risultati più frequenti nella AN (p = 0,01 e p =<br />

0,008 rispettivamente). Il contenuto onirico nella AN risulta<br />

notevolmente alterato. Futuri stu<strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>nali potranno<br />

valutare le eventuali trasformazioni del contenuto onirico<br />

associate alle mo<strong>di</strong>ficazioni fisiche e psichiche indotte dai<br />

<strong>di</strong>fferenti interventi terapeutici.<br />

5. Disturbi del sonno e cronotipo<br />

nell’anoressia nervosa<br />

M.M. Anelli, M.I. Fantini, S. Erzegovesi, L. Bello<strong>di</strong>,<br />

L. Ferini-Strambi<br />

Università Vita-Salute, San Raffaele Turro, Milano<br />

I <strong>di</strong>sturbi del sonno sono raramente riportati dai pazienti affetti<br />

da Anoressia Nervosa, i quali tendono ad utilizzare i perio<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> veglia per essere attivi. Esistono scarsi dati in letteratura<br />

riguardo alla qualità del sonno nella AN. Lo scopo<br />

dello stu<strong>di</strong>o è stato valutare la qualità soggettiva del sonno,<br />

il cronotipo e la prevalenza <strong>di</strong> Sindrome delle Gambe senza<br />

Riposo (Restless Legs Syndrome o RLS) nella AN. Venti pazienti<br />

(F; età: 14-32 anni) con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> AN secondo il<br />

DSM-IV e 20 coetanee sane con anamnesi negativa per <strong>di</strong>sturbi<br />

alimentari e non in corso <strong>di</strong> <strong>di</strong>eta, hanno partecipato<br />

allo stu<strong>di</strong>o. Sono stati somministrati l’In<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> Qualità<br />

del Sonno <strong>di</strong> Pittsburgh (PSQI), la Composite Scale of Morningness<br />

<strong>di</strong> Natale & Alzani e l’International Restless Legs<br />

Syndrome Rating Scale (IRLSRS). Le pazienti anoressiche<br />

hanno riportato un punteggio totale al PSQI maggiore rispetto<br />

ai controlli, quale espressione <strong>di</strong> sonno <strong>di</strong>sturbato<br />

(7,7 ± 4,5 vs. 4,4 ± 2,9; p = 0,01), con una ridotta qualità<br />

soggettiva del sonno (1,5 ± 0,9 vs. 0,9 ± 0,6; p = 0,03), un<br />

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