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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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BRAINSTORMING IN NEUROPSICHIATRIA<br />

e variabili patogenetiche e cliniche nella schizofrenia. In<br />

particolare, è stata esaminata la prevalenza <strong>di</strong> NSS in un<br />

campione <strong>di</strong> pazienti schizofrenici in confronto a soggetti<br />

sani <strong>di</strong> controllo. Successivamente, è stata valutata l’eventuale<br />

relazione, in pazienti schizofrenici, tra NSS e <strong>di</strong>mensioni<br />

psicopatologiche, deficit cognitivi, in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> alterazione<br />

strutturale cerebrale in<strong>di</strong>viduabili me<strong>di</strong>ante RMN, anamnesi<br />

<strong>di</strong> Complicanze Ostetriche (CO) ed abuso <strong>di</strong> cannabis.<br />

Infine, sono stati valutati gli eventuali effetti del trattamento<br />

farmacologico con antipsicotici nell’etiopatogenesi dei<br />

NSS.<br />

Risultati: dai risultati degli stu<strong>di</strong> condotti, emerge una maggior<br />

prevalenza e severità <strong>di</strong> NSS in pazienti schizofrenici<br />

rispetto a soggetti sani <strong>di</strong> controllo ed un’associazione significativa<br />

tra NSS e sintomatologia negativa e cognitiva<br />

<strong>della</strong> schizofrenia (in particolare, deficit delle funzioni esecutive).<br />

Alcune correlazioni significative, inoltre, sono state<br />

riscontrate tra specifici segni neurologici sfumati e <strong>di</strong>versi<br />

in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> misurazioni cerebrali, in particolare atrofia del verme<br />

del cervelletto. Il ruolo <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> rischio non genetici<br />

<strong>della</strong> schizofrenia nella genesi dei NSS sembra essere limitato<br />

ad insulti ambientali precoci, quali quelli risultanti da<br />

CO (pazienti con storia <strong>di</strong> CO presentano una maggior prevalenza<br />

<strong>di</strong> NSS), mentre non può essere chiamato in causa<br />

per insulti ambientali successivi, quali l’abuso <strong>di</strong> cannabis<br />

(una maggior frequenza <strong>di</strong> NSS emerge in pazienti non abusatori<br />

rispetto ad abusatori). Infine non è emersa alcuna correlazione<br />

significativa tra NSS e tipo <strong>di</strong> farmaco antipsicotico<br />

assunto, a conferma <strong>della</strong> loro in<strong>di</strong>pendenza dal trattamento<br />

farmacologico.<br />

Conclusioni: il complesso dei dati presentati conferma<br />

quanto riportato in letteratura circa una più elevata incidenza<br />

<strong>di</strong> NSS in pazienti schizofrenici rispetto alla popolazione<br />

generale, in<strong>di</strong>pendentemente da un potenziale ruolo del trattamento<br />

farmacologico. I risultati dei nostri lavori suggeriscono,<br />

piuttosto, che tali segni siano in rapporto con aspetti<br />

<strong>di</strong> base <strong>della</strong> schizofrenia, quali i deficit cognitivi e le alterazioni<br />

cerebrali in<strong>di</strong>viduabili in soggetti affetti me<strong>di</strong>ante<br />

tecniche <strong>di</strong> brain imaging. Inoltre, sembra emergere la possibilità<br />

<strong>di</strong> un ruolo <strong>di</strong>retto, nella loro genesi, <strong>di</strong> fattori patogenetici<br />

<strong>di</strong> tipo non genetico quali insulti cerebrali precoci<br />

riferibili a CO.<br />

Bibliografia<br />

1 Bombin I, Arango C, Buchanan RW. Significance and meaning<br />

of neurological signs in schizophrenia: two decades later. Schizophr<br />

Bull 2005;31:962-77.<br />

2 Bersani G, Gherardelli S, Clemente R, Di Giannantonio M, Grilli<br />

A, Conti CM, et al. Neurologic soft signs in schizophrenic patients<br />

treated with conventional and atypical antipsychotics. J<br />

Clin Psychopharmacol 2005;25:372-5.<br />

3 Bersani G, Clemente R, Gherardelli S, Pancheri P. Deficit of Executive<br />

Functions in Schizophrenia: Relationship to Neurological<br />

Soft Signs and Psychopathology. Psychopathology<br />

2004;18:118-23.<br />

4 Bersani G, Orlan<strong>di</strong> V, Gherardelli S, Pancheri P. Cannabis and<br />

neurological soft signs in schizophrenia: absence of relationship<br />

and influence on psychopathology. Psychopathology<br />

2002;35:289-95.<br />

5 Heinrichs DW, Buchanan RW. Significance and meaning of neurological<br />

soft signs in schizophrenia. Am J Psychiatry<br />

1988;145:11-8.<br />

Alessitimia, percezione <strong>della</strong> fatica, sintomi<br />

depressivi e qualità <strong>della</strong> vita nella Sclerosi<br />

Multipla. Uno stu<strong>di</strong>o longitu<strong>di</strong>nale<br />

B. Bo<strong>di</strong>ni, G. Mandarelli * , E. Sbar<strong>della</strong>, I. Pestalozza,<br />

V. Tomassini, C. Gasperini ** , G.L. Lenzi, P. Pancheri * ,<br />

C. Pozzilli<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Neurologiche, * Dipartimento <strong>di</strong><br />

Scienze Psichiatriche e Me<strong>di</strong>cina Psicologica, Università <strong>di</strong><br />

Roma “La Sapienza”; ** Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Neurologiche,<br />

Ospedale “San Camillo”, Roma<br />

Introduzione: la Sclerosi Multipla (SM) è una patologia infiammatoria<br />

cronica demielinizzante del sistema nervoso<br />

centrale che colpisce prevalentemente la sostanza bianca,<br />

potendo anche determinare per<strong>di</strong>ta neuronale. Il decorso<br />

<strong>della</strong> SM è tipicamente caratterizzato da una compromissione<br />

a carattere multi<strong>di</strong>mensionale che può produrre alterazioni<br />

delle funzioni neurologiche, cognitive, dei meccanismi<br />

<strong>di</strong> processamento delle emozioni e mo<strong>di</strong>ficazioni del tono<br />

dell’umore. Stu<strong>di</strong> longitu<strong>di</strong>nali in<strong>di</strong>cano un significativo<br />

impatto <strong>della</strong> SM sulla qualità <strong>di</strong> vita (QoL); comorbi<strong>di</strong>tà<br />

psichiatriche e <strong>di</strong>sabilità fisica sembrano essere i principali<br />

fattori determinanti il grado <strong>di</strong> compromissione <strong>della</strong> QoL.<br />

Numerosi stu<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>mostrato un’elevata prevalenza <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sturbi psicopatologici in pazienti con SM, in particolare<br />

dello spettro depressivo. Negli ultimi anni si è delineato,<br />

inoltre, un crescente interesse per lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> variabili personologiche<br />

in pazienti affetti da SM. Recenti evidenze<br />

sembrano in<strong>di</strong>care che questi pazienti presentano un’alterazione<br />

dei meccanismi <strong>di</strong> reattività emozionale, correlata al<br />

grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità misurato tramite la Expanded Disability<br />

Status Scale (EDSS). L’alessitimia è un tratto <strong>di</strong> personalità<br />

caratterizzato da una riduzione del pensiero astratto e da una<br />

scarsa capacità <strong>di</strong> identificare e <strong>di</strong> esprimere verbalmente le<br />

proprie emozioni. Scopo dello stu<strong>di</strong>o è la valutazione delle<br />

possibili relazioni tra alessitimia, sintomi depressivi, percezione<br />

<strong>della</strong> fatica e compromissione delle funzioni cognitive<br />

in pazienti affetti da SM.<br />

Meto<strong>di</strong>: la popolazione in stu<strong>di</strong>o è costituita da un campione<br />

<strong>di</strong> pazienti ambulatoriali affetti da SM reci<strong>di</strong>vante-remittente<br />

in trattamento con IFN-β1a da almeno un anno. I pazienti<br />

sono stati sottoposti a valutazione clinica neurologica<br />

(con determinazione del punteggio EDSS) e a valutazione<br />

neuropsicologica attraverso l’utilizzo <strong>della</strong> batteria breve <strong>di</strong><br />

Rao. Sono state somministrate inoltre le seguenti scale <strong>di</strong><br />

valutazione: la Toronto Alexithymia Scale a 20 item (TAS-<br />

20), la Beck Depression Inventory (BDI), la Fatigue Severity<br />

Scale (FSS), la Multiple Sclerosis Quality of Life a 54<br />

item (MSQoL-54). Il protocollo prevede queste valutazioni<br />

ogni sei mesi, per un periodo <strong>di</strong> due anni.<br />

Risultati: i dati preliminari che emergono dall’analisi <strong>di</strong> un<br />

campione <strong>di</strong> 66 pazienti, 39 donne e 27 uomini (Età: 35,7 ±<br />

9,8), in<strong>di</strong>cano, tra i risultati che verranno presentati, una<br />

correlazione positiva tra alessitimia al baseline e percezione<br />

<strong>della</strong> fatica misurata nel corso delle prime 2 valutazioni <strong>di</strong><br />

follow-up. L’analisi dei dati <strong>di</strong> correlazione tra alessitimia e<br />

le altre variabili cliniche è tuttora in corso.<br />

Conclusioni: i risultati preliminari sembrano suggerire che<br />

alcune caratteristiche personologiche, come l’alessitimia,<br />

potrebbero me<strong>di</strong>are l’impatto <strong>della</strong> SM su alcuni sintomi somatici<br />

non esclusivamente correlati alle lesioni del SNC,<br />

come la percezione <strong>della</strong> fatica.<br />

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