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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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223<br />

BRAINSTORMING IN NEUROPSICHIATRIA<br />

VENERDÌ 24 FEBBRAIO - ORE 18.00-19.30<br />

SALA MONTEMARIO<br />

Brainstorming in Neuropsichiatria.<br />

Contributi <strong>di</strong> ricerca delle Scuole <strong>di</strong> Specializzazione<br />

in Neurologia e <strong>Psichiatria</strong><br />

Gli effetti dei farmaci antidepressivi<br />

in pazienti parkinsoniani con psicosi<br />

e depressione in comorbilità<br />

N. Caravona, M. Valente, E. Fabrizio, A. Alessandri,<br />

L. Pratesi * , P. Zughegna, G. Meco<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Neurologiche, Università <strong>di</strong> Roma<br />

La Sapienza”; * Fondazione S. Lucia, Roma<br />

Introduzione: la malattia <strong>di</strong> Parkinson è una patologia neurodegenerativa<br />

caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> sintomi motori<br />

come bra<strong>di</strong>cinesia, rigi<strong>di</strong>tà e tremore. Stu<strong>di</strong> clinici hanno,<br />

però, messo in evidenza che in un’alta percentuale <strong>di</strong> pazienti<br />

si manifestano anche sintomi non motori <strong>di</strong> tipo psichico.<br />

Infatti, circa il 40% dei pazienti sviluppa una depressione<br />

del tono dell’umore, mentre in circa il 25% dei pazienti<br />

compaiono allucinazioni e sintomi psicotici. In quest’ultimo<br />

gruppo, alla sintomatologia psicotica può associarsi<br />

anche una depressione del tono dell’umore. In letteratura,<br />

l’uso <strong>di</strong> antidepressivi sembra in alcuni casi migliorare<br />

e in altri peggiorare la sintomatologia <strong>di</strong> tipo psicotico.<br />

L’obiettivo <strong>di</strong> tale stu<strong>di</strong>o è <strong>di</strong> identificare i fattori che determinano<br />

il miglioramento o il peggioramento <strong>della</strong> sintomatologia<br />

psicotica nei pazienti parkinsoniani trattati con antidepressivi.<br />

Meto<strong>di</strong>: abbiamo incluso in questo stu<strong>di</strong>o 20 pazienti<br />

parkinsoniani con depressione e sintomi <strong>di</strong> tipo psicotico.<br />

Tutti i pazienti presentavano allucinazioni visive e alcuni<br />

anche allucinazioni u<strong>di</strong>tive e deliri. Abbiamo correlato,<br />

quin<strong>di</strong>, la risposta ai farmaci antidepressivi con l’età, la durata<br />

<strong>di</strong> malattia e <strong>di</strong> terapia, il grado <strong>di</strong> malattia, il deterioramento<br />

cognitivo, l’uso <strong>di</strong> farmaci dopaminergici e le mo<strong>di</strong>fiche<br />

<strong>della</strong> sintomatologia <strong>di</strong> tipo psicotico.<br />

Sesso M: 6 (30%); F: 14 (70%)<br />

Età me<strong>di</strong>a 75,3 (62-85)<br />

Scala Hohen-Yahr 2,7 (2-3)<br />

Deterioramento cognitivo (si) 5 (25%)<br />

(no) 15 (75%)<br />

DA agonisti (si) 7 (35%)<br />

(no) 13 (65%)<br />

L-dopa mg/<strong>di</strong>e 598 (200-900)<br />

Risultati: nel nostro gruppo <strong>di</strong> pazienti i sintomi psicotici<br />

sono migliorati nettamente in coloro che presentavano, associata<br />

a deliri e allucinazioni, specialmente u<strong>di</strong>tive, una<br />

MODERATORI<br />

G. Meco, P. Pancheri<br />

grave sintomatologia depressiva in assenza <strong>di</strong> un deterioramento<br />

cognitivo. La stessa sintomatologia, invece, è peggiorata<br />

o rimasta stabile nei pazienti che mostravano un severo<br />

deterioramento cognitivo, un’età più avanzata, allucinazioni<br />

prevalentemente <strong>di</strong> tipo visivo e un basso livello <strong>di</strong><br />

depressione. L’effetto antidepressivo era presente in entrambe<br />

i gruppi, ma era particolarmente significativo nei pazienti<br />

che presentavano un miglioramento <strong>della</strong> sintomatologia<br />

psicotica.<br />

Conclusioni: il dato più importante che abbiamo ottenuto<br />

dal nostro stu<strong>di</strong>o è che nel caso <strong>di</strong> pazienti affetti da malattia<br />

<strong>di</strong> Parkinson, che sviluppino sia una grave depressione<br />

del tono dell’umore che una sintomatologia caratterizzata da<br />

<strong>di</strong>spercezioni e deliri, una terapia antidepressiva, in assenza<br />

<strong>di</strong> un deterioramento cognitivo, può essere utile nel trattamento<br />

<strong>di</strong> entrambi i versanti psichiatrici. In presenza <strong>di</strong> un<br />

deterioramento delle funzioni cognitive, invece, è molto<br />

probabile che una terapia con farmaci antidepressivi possa<br />

peggiorare i <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong>spercettivi.<br />

Segni neurologici sfumati e variabili<br />

patogenetiche e cliniche nella Schizofrenia<br />

R. Clemente, S. Gherardelli, G. Manuali, A. Quartini,<br />

V. Orlan<strong>di</strong>, M. Paolemili, G. Bersani, P. Pancheri<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Psichiatriche e Me<strong>di</strong>cina Psicologica,<br />

Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”<br />

Introduzione: si parla <strong>di</strong> “Segni neurologici sfumati” (Neurological<br />

Soft Signs; NSS) per in<strong>di</strong>care alterazioni neurologiche<br />

apparentemente non localizzabili in un’area ben precisa<br />

<strong>di</strong> lesione a carico del Sistema Nervoso Centrale ed interpretate<br />

pertanto come in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sfunzione encefalica<br />

<strong>di</strong>ffusa. Numerose evidenze in<strong>di</strong>cano una maggior prevalenza<br />

e severità <strong>di</strong> NSS in pazienti schizofrenici, rispetto ad<br />

altri pazienti psichiatrici ed a soggetti sani, tanto da esser<br />

descritti nel DSM IV (1994) tra le caratteristiche fisiche associate<br />

alla schizofrenia. Un folto corpo <strong>di</strong> dati sperimentali<br />

sostiene l’ipotesi che i NSS rappresentino caratteristiche<br />

<strong>di</strong> tratto <strong>della</strong> schizofrenia, stabili nel tempo ed in<strong>di</strong>pendenti<br />

dal trattamento farmacologico. Tali dati, assieme alle evidenze<br />

relative alla presenza <strong>di</strong> NSS in soggetti ad alto rischio<br />

per schizofrenia ancor prima del loro esor<strong>di</strong>o psicotico<br />

ed anche in familiari <strong>di</strong> primo grado <strong>di</strong> pazienti schizofrenici,<br />

suggeriscono che tali segni rappresentino un in<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sfunzione cerebrale strettamente legato alle alterazioni<br />

neurobiologiche implicate nella genesi <strong>della</strong> schizofrenia.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong>: il presente lavoro costituisce una rassegna<br />

degli stu<strong>di</strong> effettuati sull’argomento dal nostro gruppo<br />

<strong>di</strong> ricerca, con l’obiettivo <strong>di</strong> indagare i rapporti tra NSS

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