XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI
25 FEBBRAIO 2005 - ORE 16.00-17.30
SALA RODI
S102 - Problematiche di peculiarità
della psichiatria di confine
Le caratteristiche cliniche, terapeutiche
e psicopatologiche del canton Valais
(Svizzera)
R. Carron
Institutions Psychiatriques du Valais Romand, Réseau Santé
Valais, Monthey (CH)
Il Valais è uno dei 26 cantoni svizzeri ed ha un lungo confine
comune con Francia e Italia. Con 285.000 abitanti, di cui
il 17% straniero, è un cantone bilingue: nella zona superiore,
che si snoda lungo la Valle del Rodano, la popolazione è
di lingua tedesca (28%) mentre in quella inferiore è francofona
(Valais romand). Ha come industria principale il turismo.
Fino a circa 25 anni fa l’ospedale di Malévoz è stato l’ospedale
psichiatrico cantonale. Dopo di allora, la psichiatria è
stata divisa in 2 parti:
– un centro psichiatrico (residenziale e ambulatoriale) a
Brigue;
– nel Valais romand sono stati istituiti: un ospedale psichiatrico
a Malévoz (n° ricoveri per anno circa 1.200, di cui il
22% di nazionalità non svizzera; durata media del ricovero
37 giorni, compreso il settore psicogeriatrico, l’unità
riabilitativa e il reparto lungodegenti), delle strutture ambulatoriali
nelle 4 cittadine più importanti del Valais romand,
un day-hospital per adulti, un day-hospital per anziani
ed un servizio di psichiatria di liaison ben sviluppato
che copre i 4 ospedali generali.
Da qualche anno questa organizzazione è entrata in crisi per
una molteplicità di motivi che, per la maggior parte, si ritrovano
sia negli altri cantoni svizzeri che nei paesi limitrofi: infatti
la sofferenza psicosociale nella popolazione generale è
fortemente aumentata a seguito della disintegrazione delle reti
tradizionali di solidarietà (famiglia, parrocchia ecc.), della
sempre maggiore propensione all’individualismo e dell’inasprimento
delle condizioni socioeconomiche che provocano
precarietà di vita in larghe fasce della popolazione. Ne deriva
un forte aumento, sia qualitativo che quantitativo, di casi psichici:
patologie più gravi, crescita della comorbidità, crescita
notevole di disturbi gravi di personalità, aumento di disturbi
del comportamento in parte legato ad abuso di sostanze (alcool
e droghe). Si evidenzia anche un forte aumento di pensioni
di invalidità per disturbi psichici (31%). Nel Valais
l’11,7% degli uomini abusa di alcool a fronte dell’8% della
media svizzera. A tale consumo è associato un aumento di
mortalità precoce, di incidenti e di morti violente fra cui il suicidio
(l’80% dei suicidi nel Valais sono compiuti da uomini a
fronte del 66% della media Svizzera).
Come pressoché in tutto il resto della Svizzera la rete sanitaria
del Valais sta attraversando un periodo di profonda trasformazione:
la revisione in corso della legge cantonale sulla
sanità offre un’occasione eccezionale di adattare ai nuovi
MODERATORI
A. Colotto, R. Carron
bisogni sia il programma sulla salute mentale che le strutture
di cura psichiatrica, ponendo l’accento, in modo forte,
sulla prevenzione e sulla diagnosi precoce dei disturbi psichici.
Sta per essere realizzato un raggruppamento dell’insieme
delle istituzioni psichiatriche del Valais in un solo Servizio
cantonale di promozione della salute mentale e di cura della
sofferenza psichica. Questo servizio dovrà essere integrato,
per la cura psichiatrica, nella Rete degli ospedali generali
e, per l’attività di sanità pubblica, posto sotto la sorveglianza
di una Commissione cantonale di salute mentale
composta dai rappresentanti di tutti gli attori coinvolti nella
salute mentale e nella cura della sofferenza psichica (malati
e loro familiari, varie figure professionali coinvolte, autorità
amministrative, organismi medico-sociali, assicurazioni, società
scientifiche ed accademiche).
Per ora i nostri sforzi sono rivolti a preservare una psichiatria
umanista ed eclettica.
La pratica, che dura già da vari anni, di una psichiatria ospedaliera
con porte totalmente aperte (assenza totale di contenzioni
fisiche e di stanze di isolamento ecc.) produce una
maggior accettazione del ricovero sia fra i pazienti che nella
popolazione. A ciò si aggiunge una netta diminuzione degli
episodi di violenza dentro l’istituzione ospedaliera, del
numero di fughe dall’ospedale, del numero di ricoveri non
volontari (-15%) e riduzione del quantitativo di farmaci
somministrati.
Questa pratica “delle porte aperte” ed i nostri sforzi per la
formazione interna del personale infermieristico (già da
qualche anno: in Svizzera, sono state soppresse quasi tutte
le scuole per infermiere psichiatrico!) favoriscono il reclutamento
di personale medico ed infermieristico nonostante
la posizione geografica periferica della nostra regione e l’assenza
di grandi agglomerati urbani.
Terre di confine: quale psichiatria?
Le difficoltà dell’operare in Valtellina
e Valchiavenna
T. Bordoni, A. Lassini, E. Sandrini, G. Santamaria
DSM della Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna
La Valtellina è una valle di modeste dimensioni, contornata
da alte catene montuose che ne segnano i confini e non permettono
allo sguardo di andare oltre. Ciò fa percepire questa
terra come stretta e limitata, inoltre la difficoltà dei collegamenti
stradaQuesto vissuto di solitudine ed esclusione
si riflette, verosimilmente, sulla tipologia delle patologie
psichiatriche e sulla più alta incidenza dei disturbi dell’umore
e dei suicidi. Diversamente da altri territori di confine
(Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia