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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

eccezionale, in quanto limita la libertà personale, ed è pertanto<br />

un atto che comporta grande responsabilità. Non è terapeutico<br />

se usato per permettere la contenzione (ulteriore<br />

ed umiliante limitazione <strong>della</strong> libertà). La persona malata va<br />

aiutata, non minacciata o repressa, altrimenti stimoliamo la<br />

sua reazione, anche violenta. Però, come atto me<strong>di</strong>co, va attuato<br />

obbligatoriamente ogni volta che se ne presenti la necessità.<br />

Il Trattamento Sanitario Obbligatorio:<br />

l’esperienza del cantone <strong>di</strong> Ginevra<br />

A. Canuto<br />

Hôpitaux Universitaires de Genève, Département de Psychiatrie,<br />

Service de Psychiatrie Gériatrique<br />

Introduzione: l’entrée non volontaire, misura assimilabile<br />

al trattamento sanitario obbligatorio, è sul cantone <strong>di</strong> Ginevra<br />

une delle misure previste dal co<strong>di</strong>ce civile nell’ambito<br />

<strong>della</strong> più generale privazione <strong>di</strong> libertà a fini d’assistenza. I<br />

criteri fissati dalla legge K 1 25 del 1979 riguardano le persone<br />

che soffrono <strong>di</strong> un’affezione mentale ma regolano anche<br />

il funzionamento e il controllo dei luoghi deputati a pro<strong>di</strong>gare<br />

l’assistenza psichiatrica. Parallelamente, il co<strong>di</strong>ce civile<br />

cerca <strong>di</strong> definire i rapporti tra coloro che esercitano una<br />

professione nell’ambito <strong>della</strong> salute mentale e i loro pazienti.<br />

In questo contesto, quando Ajuriguerra <strong>di</strong>ce che “il problema<br />

<strong>della</strong> psichiatria è il problema <strong>della</strong> libertà”, la vera<br />

questione si pone in maniera esplicita.<br />

Metodologia: il percorso <strong>della</strong> storia <strong>della</strong> clinica <strong>di</strong> Belle-<br />

Idée, luogo da sempre simbolo e rappresentazione <strong>della</strong> cura<br />

psichiatrica a Ginevra, propone la riflessione sul susseguirsi<br />

delle idee e delle ideologie che hanno caratterizzato l’assistenza<br />

psichiatrica tra obbligo <strong>di</strong> cura e <strong>di</strong>ritto dei pazienti.<br />

Conclusioni: se il problema <strong>della</strong> psichiatria è forse quello<br />

<strong>della</strong> libertà, il centro <strong>della</strong> cura resta la relazione. Quali<br />

possibilità <strong>di</strong> immaginare la relazione ci offre oggi l’incontro<br />

tra lo spirito del tempo et lo spirito dei luoghi, tra l’obbligo<br />

<strong>di</strong> curare e la possibilità <strong>di</strong> esprimere un bisogno, tra<br />

desiderio e <strong>di</strong>ritto, sono i temi principali sui quali ci proponiamo<br />

<strong>di</strong> fermarci a pensare.<br />

25 FEBBRAIO 2005 – ORE 16.00-17.30<br />

SALA ELLISSE<br />

S95 - Disturbi psicopatologici nella gravidanza<br />

e nel puerperio<br />

<strong>Psicopatologia</strong> dei Disturbi Gravi<strong>di</strong>co-<br />

Puerperali: dalla concezione classica<br />

alle nuove configurazioni emergenti<br />

F.M. Ferro<br />

Istituto <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università “G. d’Annunzio”, Chieti<br />

La gravidanza è un evento complesso che coincide con numerose<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni biologiche, psicologiche e sociali e<br />

corrisponde ad una crisi in<strong>di</strong>viduale che richiede notevoli<br />

capacità <strong>di</strong> adattamento psicologico e <strong>di</strong> riorganizzazione<br />

delle relazioni interpersonali e <strong>di</strong> coppia.<br />

Non sorprende, pertanto, che un tale cambiamento possa determinare<br />

manifestazioni psicopatologiche caratterizzate da<br />

un’eziologia assai complessa.<br />

Infatti, nonostante nell’immaginario collettivo la nascita <strong>di</strong><br />

un bambino venga considerata un evento gioioso, il vissuto<br />

privato <strong>della</strong> neomamma può essere in netto contrasto con<br />

questa immagine idealizzata <strong>della</strong> maternità; spesso dopo il<br />

parto la donna sperimenta una deflessione del tono timico e<br />

una certa instabilità emotiva che possono sfociare in un vero<br />

e proprio <strong>di</strong>sturbo affettivo.<br />

In particolare, infatti, i <strong>di</strong>sturbi dell’umore sembrano costituire<br />

il motivo conduttore <strong>di</strong> tutta la patologia puerperale, la<br />

cui gravità può essere <strong>di</strong>stinta sommariamente in tre gran<strong>di</strong><br />

categorie <strong>di</strong>fferenti per tipologia, intensità e durata <strong>della</strong> sintomatologia.<br />

La Psicosi puerperale e il Maternity blues possono pertanto<br />

essere considerati come poli situati agli estremi <strong>di</strong> un conti-<br />

MODERATORI<br />

F.M. Ferro, M. Marchetti<br />

nuum che vede in posizione <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>a gravità la Depressione<br />

post-partum. Nel presente intervento verranno riesaminate<br />

le concezioni classiche come punto <strong>di</strong> partenza per<br />

la comprensione delle nuove configurazioni emergenti.<br />

Le <strong>di</strong>mensioni psicopatologiche<br />

dell’infantici<strong>di</strong>o<br />

M. Marchetti<br />

Cattedra <strong>di</strong> <strong>Psicopatologia</strong> forense, Università <strong>di</strong> Roma<br />

“Tor Vergata”<br />

L’uccisione <strong>di</strong> un figlio da parte <strong>della</strong> madre è certamente<br />

uno dei comportamenti umani che appare, a prima vista, più<br />

contrad<strong>di</strong>ttorio e ipoteticamente connotato <strong>di</strong> psicopatologia<br />

in quanto sembra impossibile che una madre possa decidere<br />

<strong>di</strong> uccidere il proprio figlio al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> una patologia mentale.<br />

Le ricerche hanno però da tempo delineato una netta <strong>di</strong>stinzione<br />

tra il comportamento infanticida, quello cioè<br />

messo in atto dalla donna che, come recita il nostro co<strong>di</strong>ce<br />

penale, uccide il bambino durante od imme<strong>di</strong>atamente dopo<br />

il parto in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> abbandono morale e materiale,<br />

dal comportamento figlicida, quello cioè che comporta<br />

l’uccisione <strong>di</strong> un bambino da parte <strong>della</strong> madre quando si<br />

sia già creato un legame madre bambino e la stessa abbia<br />

iniziato ad investire sul figlio risorse, sia <strong>di</strong> tipo materiale<br />

che emotivo.<br />

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