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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

to ad attribuire al prodotto valenze simboliche e risonanze<br />

emotive allo scopo <strong>di</strong> far percepire al consumatore l’in<strong>di</strong>spensabilità<br />

del prodotto per il raggiungimento <strong>di</strong> uno stato<br />

<strong>di</strong> benessere soggettivo.<br />

Così la scelta degli alimenti tiene sempre meno conto <strong>della</strong><br />

finalità biologica cui il cibo è destinato, per <strong>di</strong>ventare risposta<br />

ai bisogni psichici. Si acquistano cioè simboli da consumare:<br />

cibi security come il latte e i latticini, cibi ricompensa<br />

come la cioccolata, i gelati, i biscotti, cibi maturity come<br />

il caffè o gli alcolici, cibi status simbol come il caviale o il<br />

salmone.<br />

Tra le motivazioni indotte che spingono alla scelta del prodotto<br />

emergono il bisogno <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong> prestigio, <strong>di</strong> promozione<br />

sociale, la necessità <strong>di</strong> comunicare agli altri una<br />

determinata immagine <strong>di</strong> sé.<br />

L’azione dei mass-me<strong>di</strong>a quin<strong>di</strong> incide pesantemente sulle<br />

quoti<strong>di</strong>ane scelte alimentari, svolgendo un ruolo occulto e<br />

per certi versi perverso. Attraverso i mass-me<strong>di</strong>a tuttavia<br />

non passano solo messaggi pubblicitari e spinte consumistiche<br />

ma anche una serie <strong>di</strong> modelli e <strong>di</strong> valori o meglio <strong>di</strong>svalori<br />

che contribuiscono non poco ad alimentare ansie e<br />

insod<strong>di</strong>sfazioni: l’ideale che viene proposto è un in<strong>di</strong>viduo<br />

solo corpo; tanti corpi tutti uguali, tutti tonici magri praticamente<br />

perfetti.<br />

Componenti personali o psicologiche in senso stretto: la<br />

maggior parte degli autori concorda nell’attribuire all’alimentazione<br />

un ruolo importante nello sviluppo psichico del<br />

bambino nei primi mesi <strong>di</strong> vita. Attraverso il cibo il bambino<br />

vede realizzati i suoi bisogni elementari, cioè la fame e<br />

la sete, per cui l’atto <strong>di</strong> essere nutriti si associa in<strong>di</strong>ssolubilmente<br />

ad un seno <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong> benessere e <strong>di</strong>venta strumento<br />

<strong>di</strong> relazione affettiva con la madre. Essere nutrito significa<br />

essere amato. Tuttavia uno sviluppo armonico e normale<br />

non può rimanere ancorato a tali modalità <strong>di</strong> funzionamento<br />

psichico e il bambino tenderà a crescere e maturare<br />

passando attraverso fasi <strong>di</strong> sviluppo psichico successive. Se<br />

questo percorso verso l’in<strong>di</strong>viduazione e l’autonomia viene<br />

sostenuto e in<strong>di</strong>rizzato dalle figure genitoriali esso avverrà<br />

senza traumi e permetterà l’instaurarsi <strong>di</strong> un rapporto armonico<br />

con il cibo. A volte invece succede che il cibo venga riconosciuto<br />

come soluzione a situazioni conflittuali o <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio,<br />

capace <strong>di</strong> ridurre la tensione intrapsichica nella relazione<br />

tra il sé e l’ambiente. Ciò può avere un valore destabilizzante<br />

se non ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong>struttivo in adolescenti o giovani<br />

che stanno ancora faticosamente percorrendo la strada<br />

<strong>della</strong> costruzione e <strong>della</strong> consapevolezza <strong>di</strong> sé.<br />

Tirannia e schiavitù del corpo: paradossi<br />

del pensiero anoressico<br />

A. Bongiorno, G. Trapani, R. Faraone, C. Lanzarone,<br />

M.C. Manto, A.L. Chisena<br />

Ambulatorio per i Disturbi del Comportamento Alimentare,<br />

Servizio Inter<strong>di</strong>partimentale <strong>di</strong> Psicologia, AOU Policlinico<br />

“Paolo Giaccone” <strong>di</strong> Palermo<br />

Un <strong>di</strong>sturbo profondo dell’immagine corporea, non solo <strong>di</strong>spercettiva,<br />

ma legato alla relazione emotiva con il proprio<br />

corpo è elemento centrale nella psicopatologia dei Disturbi<br />

del Comportamento Alimentare.<br />

Il corpo rappresenta il sostegno <strong>della</strong> propria identità ed un<br />

tramite nella relazione con gli altri. Esso può essere iperinvestito<br />

e strumentalizzato, <strong>di</strong>venendo così un abbozzo <strong>di</strong><br />

identità, un modo per riguadagnare uno spazio, per esprimere<br />

i propri bisogni, per comunicare un <strong>di</strong>sagio profondo.<br />

Emerge, quin<strong>di</strong>, il paradosso anoressico: l’intento <strong>di</strong> martoriare<br />

ed annullare la fisicità per affermare i <strong>di</strong>ritti <strong>della</strong> mente.<br />

Inizialmente, c’è la fantasia <strong>di</strong> poter governare il corpo e le<br />

sue forme, negandone le esigenze e violentandolo ai propri<br />

fini. Tuttavia, nel tempo, il suo linguaggio <strong>di</strong>venta incomprensibile<br />

per la coscienza, <strong>di</strong>storto e falsato nei significati;<br />

esso si ribella, sfugge al controllo, per essere nuovamente<br />

assoggettato in una spirale in cui corpo e mente alternano i<br />

ruoli <strong>di</strong> “tiranno” e <strong>di</strong> “vittima”: il conflitto tra potere <strong>della</strong><br />

volontà e potere del corpo occupa l’intero universo anoressico,<br />

e la me<strong>di</strong>azione tra entrambi <strong>di</strong>viene sempre più <strong>di</strong>fficile,<br />

talvolta impossibile.<br />

I processi <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong> ragionamento dell’anoressica si<br />

caratterizzano per la presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>storsioni cognitive, quali<br />

l’ipergeneralizzazione, l’astrazione selettiva, l’inferenza arbitraria<br />

e il pensiero <strong>di</strong>cotomico, per <strong>di</strong>rne alcuni; convinzioni<br />

irrazionali, pensiero magico e schemi <strong>di</strong> pensiero <strong>di</strong>sadattivi<br />

sul sé, sul peso e le forme corporee, che ostacolano<br />

l’in<strong>di</strong>viduo nel processo <strong>di</strong> adattamento al suo ambiente,<br />

invece <strong>di</strong> agevolarlo.<br />

Le premesse <strong>di</strong> base sottese a questo tipo <strong>di</strong> pensiero costringono,<br />

quin<strong>di</strong>, la persona a formulare delle conclusioni<br />

esagerate, ipergeneralizzate e assolute e sono generalmente<br />

sintetizzate in termini assoluti quali “Sempre” o “Mai” e in<br />

termini <strong>di</strong> imposizione “Devo …”. Le vittime dell’anoressia<br />

sembrano, quin<strong>di</strong>, costrette a comportarsi in modo tale da<br />

aumentare la loro pena e la loro schiavitù.<br />

L’anoressica <strong>di</strong>viene quin<strong>di</strong> carnefice e vittima del corpo e<br />

<strong>di</strong> se stessa; tende all’autopunizione e si mette in con<strong>di</strong>zione<br />

<strong>di</strong> essere bersaglio dell’attacco; il gra<strong>di</strong>no finale <strong>della</strong> sua<br />

autocondanna è un totale rifiuto <strong>di</strong> sé, quasi stesse rifiutando<br />

qualcun altro.<br />

Il corpo, che doveva essere strumento flessibile a vantaggio<br />

del piano bellico dell’anoressica, ne <strong>di</strong>viene presto il padrone-tiranno.<br />

Disturbi del Comportamento Alimentare<br />

in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> restrizione <strong>della</strong> libertà<br />

personale<br />

A. Petralia, L. Greco, P. Prestianni, M. Cannavò<br />

Dipartimento Specialità Me<strong>di</strong>co-Chirurgiche, Università <strong>di</strong><br />

Catania<br />

Introduzione: La restrizione <strong>di</strong> libertà in ambito carcerario<br />

determina spesso gravi alterazioni dell’equilibrio psichico<br />

dei detenuti, tali alterazioni, possono interessare l’intera<br />

gamma <strong>della</strong> psicopatologia a noi nota. Nel nostro Paese<br />

non esistono stime epidemiologiche atten<strong>di</strong>bili, ma l’esperienza<br />

dei me<strong>di</strong>ci psichiatri che operano negli istituti da<br />

tempo evidenzia il problema, sollecitando più mirati interventi<br />

<strong>di</strong> prevenzione, cura e riabilitazione dei <strong>di</strong>sturbi mentali.<br />

Un aspetto che è stato finora tenuto in ombra dalla letteratura<br />

è quello riguardante i Disturbi del Comportamento<br />

Alimentare.<br />

Tali patologie in quest’ultimo ventennio stanno prendendo<br />

piede in <strong>di</strong>verse fasce <strong>di</strong> età frutto <strong>di</strong> varie problematiche<br />

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