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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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Purtroppo, recentemente, la storia si è ripetuta e precisamente<br />

a Berlino poiché è stata sollevata una contestazione<br />

giu<strong>di</strong>ziaria su presunte violazioni dei <strong>di</strong>ritti umani in psichiatria.<br />

Nel verdetto del tribunale Russel del luglio 2001<br />

firmata da 7 membri <strong>della</strong> giuria, si legge che “è molto estesa<br />

ma non riconosciuti ufficialmente, una serie <strong>di</strong> abusi perpetrati<br />

nei confronti <strong>di</strong> malati <strong>di</strong> mente in nome <strong>della</strong> psichiatria,<br />

relativi ai <strong>di</strong>ritti umani quali la libertà. In accordo<br />

con la Dichiarazione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite,<br />

la giuria deplora profondamente l’incarcerazione <strong>di</strong> persone<br />

contro la loro volontà in nome <strong>della</strong> psichiatria. La perpetrazione<br />

<strong>di</strong> tali pratiche è una minaccia per la libertà in<strong>di</strong>viduale<br />

e collettiva ovunque”.<br />

Il versetto continua sostenendo che “il concetto <strong>di</strong> malattia<br />

mentale non deve privare le persone malate del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />

scelta e <strong>di</strong> responsabilità per cui non si dovrebbe permettere<br />

alla psichiatria <strong>di</strong> giustificare l’automatica privazione<br />

dei <strong>di</strong>ritti civili ed umani del paziente soprattutto quando,<br />

con tale pratica, si assolvono azioni criminali ed antisociali”.<br />

Inoltre il tribunale si auspica si poter utilizzare i mezzi<br />

<strong>di</strong> informazione per allertare l’opinione pubblica sui pericoli<br />

per la libertà umana rappresentati dalla acritica accettazione<br />

delle affermazioni e dalle pratiche sostenute in<br />

psichiatria. La giuria ritiene <strong>di</strong> dover condurre ulteriori investigazioni<br />

per poter meglio esplorare gli abusi psichiatrici<br />

relativi alla somministrazione coatta dei farmaci, all’elettroshock,<br />

alla restrizione in ambiente ospedaliero soprattutto<br />

se involontaria.<br />

Il tribunale, onde poter evitare ulteriori abusi ed operare uno<br />

stretto controllo legale sulle pratiche psichiatriche quale<br />

prerequisito per una effettiva protezione dei <strong>di</strong>ritti umani,<br />

consiglia agli organismi politici, <strong>di</strong> istituire un rappresentante<br />

legale (una sorta <strong>di</strong> Difensore Civico) all’interno delle<br />

strutture sanitarie mentali per rilevare anche a scopo consultivo<br />

e quin<strong>di</strong> preventivo, eventuali responsabilità civili e<br />

penali riguardo il trattamento dei pazienti mentali. Invita anche<br />

il governo a svolgere un esame critico pubblico del ruolo<br />

<strong>della</strong> psichiatria, delle sue basi scientifiche e <strong>della</strong> giustificabilità<br />

o meno delle sue attuali pratiche.<br />

La giuria, ricordo che stiamo parlando dell’Europa del<br />

2001, rimanda il lettore alla storia (come <strong>di</strong>cevo prima per<br />

esempio sui testimoni <strong>di</strong> Geova) perché non sono mancati<br />

fatti che hanno <strong>di</strong>mostrato il fondamentale ruolo, ben retribuito,<br />

giocato dalla psichiatria quale agente <strong>di</strong> controllo sociale<br />

e <strong>di</strong> forza <strong>di</strong> polizia <strong>di</strong> repressione contro comportamenti<br />

politici e sociali <strong>di</strong>ssidenti. Continua “Noi troviamo<br />

che la psichiatria è colpevole <strong>di</strong> una combinazione <strong>di</strong> irresponsabilità<br />

e violenza, classica definizione dei sistemi totalitari.<br />

Chie<strong>di</strong>amo l’abolizione delle leggi <strong>di</strong> salute mentale, la riparazione<br />

dei danni arrecati ai pazienti danneggiati e <strong>di</strong> destinare<br />

i fon<strong>di</strong> pubblici per attuare sistemi <strong>di</strong> cura alternativi<br />

alla psichiatria coercitiva”.<br />

193<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

Atteso che il verdetto summenzionato potrebbe non essere<br />

verosimilmente realistico per l’esperienza italiana, comunque,<br />

dobbiamo cogliere l’allarme e il messaggio <strong>di</strong> fondo<br />

che tale lettura vuole comunicarci e cioè che l’attività psichiatrica<br />

deve essere continuamente valutata, criticata, corretta<br />

perché l’obiettivo primario rimane sempre la cura <strong>della</strong><br />

persona nel rispetto dei suoi <strong>di</strong>ritti. Non può esserci etica<br />

e giuri<strong>di</strong>cità senza rispetto dei <strong>di</strong>ritti umani così come non<br />

può esserci cura e assistenza senza rispetto <strong>della</strong> persona. La<br />

psichiatria deve vivere all’interno <strong>di</strong> un sistema costruito sui<br />

valori universali dell’uomo sofferente che tenga conto dei<br />

bisogni dell’intera persona e non solo <strong>della</strong> sua rappresentazione<br />

patologica.<br />

Solo così la psichiatria potrà avere un futuro!<br />

Liberi “dentro”, liberi “fuori”: luoghi<br />

e percorsi <strong>di</strong> cura in psichiatria<br />

G. Messina<br />

DSM ASL 11, Reggio Calabria<br />

Partendo da una riflessione <strong>di</strong> F. Basaglia (“ciò che <strong>di</strong> nuovo<br />

si stava costruendo in psichiatria forse tanto nuovo non<br />

era, le contrad<strong>di</strong>zioni come polvere sotto il tappeto continuavano<br />

ad essere nascoste, il tempo dell’istituzione si prospettava,<br />

come sempre, tempo infinito”) l’autore si propone<br />

<strong>di</strong> analizzare il problema <strong>della</strong> libertà <strong>di</strong> cura in psichiatria,<br />

ponendosi alcune domande:<br />

– Gli interventi psichiatrici, in generale, possono essere definiti<br />

“liberi”?<br />

– Libertà in psichiatria: da chi? da che cosa?<br />

– Può in<strong>di</strong>viduarsi una corrispondenza tra le finalità <strong>di</strong> cura<br />

e la volontà del paziente?<br />

– Come si colloca il concetto <strong>di</strong> libertà in psichiatria all’interno<br />

dei luoghi <strong>di</strong> cura?<br />

– Si può essere liberi “fuori” se non si è liberi “dentro”?<br />

– La contenzione: atto me<strong>di</strong>co o violazione dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> libertà?<br />

– Libertà <strong>di</strong> cura e capacità giuri<strong>di</strong>ca: c’è contrad<strong>di</strong>zione?<br />

Sulla base <strong>di</strong> queste domande l’Autore conclude che:<br />

1)ogni processo <strong>di</strong> crescita presuppone una <strong>di</strong>sponibilità al<br />

cambiamento;<br />

2)è necessaria un’attitu<strong>di</strong>ne interna veramente aperta,<br />

sgombra da timori e pregiu<strong>di</strong>zi, libera da fantasmi <strong>di</strong> manicomialità,<br />

arricchita da costante curiosità e voglia <strong>di</strong><br />

scoprire l’oggetto del proprio lavoro giorno per giorno<br />

perché è sempre lì, insi<strong>di</strong>osamente presente, il pericolo <strong>di</strong><br />

una nuova “istituzionalizzazione”, caratterizzata dal rafforzamento<br />

<strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza mascherata da<br />

uno pseudoadattamento ad attività e strutture formalmente<br />

interme<strong>di</strong>e, ma con un alto in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> protezione.

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