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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

25 FEBBRAIO 2005 - ORE 14.15-15.45<br />

SALA CAVALIERI 2<br />

S82 - La cura <strong>della</strong> malattia mentale<br />

e <strong>della</strong> violenza negli OPG<br />

Terapia e riabilitazione <strong>di</strong> 87 soggetti autori<br />

<strong>di</strong> gravi reati (omici<strong>di</strong> e tentati omici<strong>di</strong>)<br />

in carico all’OPG <strong>di</strong> Castiglione delle Stiviere<br />

R. Bardelli, A. Calogero, F. Nocini, G. Rivellini<br />

Presi<strong>di</strong>o Ospedale Psichiatrico Giu<strong>di</strong>ziario <strong>di</strong> Castiglione<br />

delle Stiviere, Azienda Ospedaliera “C. Poma” <strong>di</strong> Mantova<br />

Il comune sentire del citta<strong>di</strong>no tende ad associare i comportamenti<br />

violenti con i <strong>di</strong>sturbi mentali. La letteratura accumulata<br />

negli ultimi 30 anni tende invece a non assegnare alla<br />

malattia mentale, <strong>di</strong> per sé, un significativo rischio criminogeno,<br />

ma evidenzia tuttavia la criticità in particolari sotto<br />

gruppi <strong>di</strong> pazienti, quando siano presenti in associazione alcuni<br />

fattori <strong>di</strong> rischio. Così la ricerca Taylor et al. (Br J Psychiatry<br />

1998;172:218-26), condotta su 1740 pazienti autori<br />

<strong>di</strong> reato, dopo avere <strong>di</strong>stinto la popolazione in tre gran<strong>di</strong><br />

gruppi (psicosi pura, <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> personalità e <strong>di</strong>sturbi affettivi),<br />

conclude con il risultato secondo cui, nell’ambito degli<br />

autori <strong>di</strong> reati violenti (omici<strong>di</strong>o e tentato), prevarrebbero<br />

gli psicotici schizofrenici con la contemporanea presenza<br />

<strong>di</strong> allucinazioni e delirio <strong>di</strong> tipo persecutori. Lo stu<strong>di</strong>o Eronen<br />

et al. (The Psychiatric Epidemiology of Violent Behaviour.<br />

Soc Psychiatry – Psychiatry Epidemiol 1998;33:13-<br />

23) sostiene che l’associazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi, costellazione<br />

sintomatica, abuso <strong>di</strong> sostanze e basso livello sociale espongono<br />

al rischio <strong>di</strong> reati violenti.<br />

Gli OPG costituiscono in Italia, al pari <strong>di</strong> altre istituzioni <strong>di</strong><br />

massima sicurezza presenti in Olanda, Germania e Regni<br />

Unito, soggetti istituzionali “forti” dove vengono approntate<br />

strategie <strong>di</strong> cura e riabilitazione verso soggetti violenti. La<br />

presente ricerca ha campionato 87 soggetti ambo sesso, autori<br />

<strong>di</strong> reati quale omici<strong>di</strong>o e/o tentato omici<strong>di</strong>o, presenti in<br />

istituto al 30 giugno 2005. I risultati, ancora preliminari, si<br />

limitano a 69 in<strong>di</strong>vidui e costituiscono l’iniziale contributo<br />

<strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o volto ad analizzati le strategie <strong>di</strong> cura e la partecipazione<br />

ai progetti riabilitativi, nell’intento <strong>di</strong> monitorare<br />

il possibile miglioramento clinico e relazionale <strong>di</strong> questi<br />

pazienti. Lo stu<strong>di</strong>o dunque è preparatorio rispetto alla fase<br />

due, che prevede <strong>di</strong> valutare a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> almeno due anni<br />

dalla <strong>di</strong>missione, l’effettiva capacità <strong>di</strong> tenuta <strong>di</strong> questi pazienti<br />

nel territorio, sia se essi finiscono in ambito comunitario<br />

a vari livelli <strong>di</strong> protezione (la maggioranza), sia se inseriti<br />

in un contesto più autonomo.<br />

Il campione è costituito per il 71% da soggetti affetti da <strong>di</strong>sturbo<br />

riconducibile allo spettro <strong>della</strong> Schizofrenia e sindromi<br />

deliranti. Segue nell’or<strong>di</strong>ne il 13% <strong>di</strong> Disturbi <strong>della</strong> Personalità,<br />

10% <strong>di</strong> sindromi affettive gravi, 3% ritardo mentale,<br />

2% <strong>di</strong>sturbi da cronica intossicazione, 1% psicosi <strong>di</strong> natura<br />

organica.<br />

Risultati: il 91% dei soggetti assume terapia orale. La pratica<br />

<strong>della</strong> terapia depot è trascurabile a conferma <strong>di</strong> una buona<br />

compliance farmacologia e buona relazione terapeutica.<br />

MODERATORI<br />

G.C. Nivoli, E. Aguglia<br />

Il 26% del campione <strong>di</strong> soggetti psicotici assume neurolettico<br />

tra<strong>di</strong>zionale, mentre il 48% assume neurolettico “atipico”<br />

in mono-terapia, associata alle sole benzo<strong>di</strong>azepine. Sembra<br />

efficace inoltre l’associazione <strong>di</strong> atipico e stabilizzatore<br />

umore (14%) ovvero atipico, stabilizzatore e SSRI (33%)<br />

nei casi <strong>di</strong> gravi <strong>di</strong>sturbi affettivi (bipolari), come nei <strong>di</strong>sturbi<br />

<strong>di</strong> personalità.<br />

Gli schemi <strong>di</strong> terapia farmacologica non sembrano significativamente<br />

associati al grado <strong>di</strong> adesione rispetto ai programmi<br />

riabilitativi, per quanto i pazienti in terapia con atipico<br />

mostrino un tendenziale maggior grado <strong>di</strong> adesione. Al contrario<br />

la classe <strong>di</strong>agnostica sembra significativamente associata<br />

(p < 0,05) al grado <strong>di</strong> adesione ai <strong>di</strong>fferenti programmi<br />

riabilitativi. Soggetti psicotici mostrano <strong>di</strong> “reggere” meglio<br />

dei soggetti “borderline” l’inserimento in percorsi socializzanti<br />

– psico pedagogici espressivi. Il sottogruppo <strong>di</strong> soggetti<br />

affetti da gravi <strong>di</strong>sturbi dell’umore e gli schizofrenici ad<br />

esor<strong>di</strong>o recente sembrano infine meglio <strong>di</strong>sponibili a partecipare<br />

ai percorsi con maggiore richiesta <strong>di</strong> competenza cognitivo<br />

– relazionale, tipo laboratori <strong>di</strong> restauro e/o attività professionalizzanti<br />

(informatica, stampa, sartoria).<br />

Conclusioni: i risultati preliminari <strong>di</strong> questa ricerca evidenziano<br />

che i soggetti con gravi Disturbi <strong>della</strong> Personalità richiedono<br />

maggior carico farmacologico e sono esposti al rischio<br />

<strong>di</strong> bassa compliance verso i programmi riabilitativi.<br />

Strategie <strong>di</strong> cura possibili nell’Ospedale<br />

Psichiatrico Giu<strong>di</strong>ziario <strong>di</strong> Aversa<br />

A. Ferraro<br />

Direttore Ospedale Psichiatrico Giu<strong>di</strong>ziario <strong>di</strong> Aversa, Ministero<br />

Giustizia<br />

L’ultimo dei manicomi può insegnare, ed essere palestra <strong>di</strong><br />

un modo <strong>di</strong> fare <strong>di</strong>agnosi e cura che permettano stu<strong>di</strong>o e ricerca.<br />

Il punto <strong>di</strong> partenza è – in un certo senso – curare la<br />

struttura che ospita gli internati, attraverso una continua formazione<br />

in senso sanitario degli operatori e consapevolezza<br />

<strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong> utilmente possibile. Poi capire chi c’è<br />

dentro, la storia clinica e <strong>di</strong> vita degli ospiti, e quale può essere<br />

il loro tragitto prima <strong>di</strong> arrivare ad esplodere in violenza.<br />

E quin<strong>di</strong> svolgere il proprio lavoro utilizzando farmaci,<br />

ma anche terapie meno destrutturanti, anzi, ristrutturando<br />

quello che c’era e, in questo senso, recuperando i rapporti<br />

con le strutture sanitarie regionali dei singoli pazienti, per<br />

un realizzabile affidamento al territorio.<br />

Un complesso lavoro che attraversa una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà, date<br />

dall’ambiguità dell’istituzione e spesso da una impreparazione<br />

del territorio per quanto concerne gli aspetti forensi <strong>della</strong><br />

psichiatria. Ma che produce anche risultati, come quello <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mettere piuttosto che internare, sciogliere al posto <strong>di</strong> legare,<br />

fino al termine <strong>di</strong> un tragitto terapeutico che passa dalle cer-<br />

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