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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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Il passaggio dell’ADHD, dall’età evolutiva<br />

a quella adulta<br />

A. Pasini<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Università <strong>di</strong> Roma “Tor<br />

Vergata”<br />

Introduzione: il <strong>di</strong>sturbo da deficit dell’attenzione<br />

(ADHD) è la più <strong>di</strong>ffusa forma <strong>di</strong> psicopatologia dell’età<br />

evolutiva, il suo tasso <strong>di</strong> prevalenza varia tra il 3 ed il 5%<br />

<strong>della</strong> popolazione generale. In percentuali variabili, dal 30<br />

al 60%, l’ADHD continua a manifestarsi anche nell’età<br />

adulta, soltanto che non viene facilmente <strong>di</strong>agnosticato in<br />

quanto si associa spesso ad altri <strong>di</strong>sturbi mentali, quali: i <strong>di</strong>sturbi<br />

dell’umore, i <strong>di</strong>sturbi d’ansia, da uso <strong>di</strong> sostanze e ad<br />

alcuni <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> personalità. Quella <strong>della</strong> comorbi<strong>di</strong>tà è<br />

una caratteristica dell’ADHD che si manifesta anche durante<br />

l’età evolutiva. Infatti, durante l’infanzia l’ADHD si associa<br />

spesso a <strong>di</strong>sturbi d’ansia, a <strong>di</strong>sturbi dell’umore, al <strong>di</strong>sturbo<br />

oppositivo provocatorio ed a quelli <strong>della</strong> condotta,<br />

mentre durante l’adolescenza sono frequenti le comorbi<strong>di</strong>tà<br />

con l’uso <strong>di</strong> sostanze ed i Disturbi <strong>della</strong> Personalità. Considerando<br />

le principali <strong>di</strong>mensioni psicopatologiche del <strong>di</strong>sturbo,<br />

è possibile constatare che mentre il deficit dell’attenzione<br />

tende a rimanere immo<strong>di</strong>ficato l’iperattività e l’impulsività<br />

tendono ad attenuarsi o a rendersi socialmente più<br />

accettabili. Mentre si sta sviluppando un interesse crescente<br />

per la <strong>di</strong>agnosi e la terapia dell’ADHD nell’adulto, molti sono<br />

gli interrogativi che si pongono sulla sua patogenesi, sulla<br />

sua etiologia ed, anche, sui motivi che generano le frequenti<br />

comorbi<strong>di</strong>tà. Nell’ADHD è stata posta in evidenza la<br />

compromissione <strong>di</strong> funzioni neurocognitive, tra esse si possono<br />

citare: alcuni tipi <strong>di</strong> funzioni esecutive, l’attenzione<br />

(soprattutto quella sostenuta) ed alcune forme <strong>di</strong> memoria.<br />

L’alterazione delle funzioni neurocognitive ha consentito<br />

anche l’elaborazione <strong>di</strong> modelli patogenetici dell’ADHD<br />

che devono ancora essere verificati. Dal punto <strong>di</strong> vista terapeutico<br />

è stata <strong>di</strong>mostrata, in una larga parte dei casi <strong>di</strong><br />

ADHD, una risposta favorevole a farmaci che intervengono<br />

sui trasportatori <strong>della</strong> dopamina e <strong>della</strong> noradrenalina. Le risposte<br />

terapeutiche al trattamento psicofarmacologico sono<br />

state stu<strong>di</strong>ate sia nei bambini e negli adolescenti che negli<br />

adulti. In questo lavoro si approfon<strong>di</strong>ranno il ruolo delle<br />

funzioni neurocognitive nella patogenesi dell’ADHD e la risposta<br />

al trattamento <strong>di</strong> questo <strong>di</strong>sturbo mentale nelle varie<br />

età <strong>della</strong> vita.<br />

Metodologia: verranno esposti i risultati <strong>di</strong> alcuni stu<strong>di</strong><br />

condotti dall’U.O. <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile del Policlinico<br />

<strong>di</strong> “Tor vergata”, sui seguenti argomenti: valutazione<br />

delle funzioni neurocognitive e <strong>della</strong> psicopatologia nell’ADHD;<br />

misurazione delle stesse variabili in soggetti con<br />

ADHD e nei loro familiari non affetti dal <strong>di</strong>sturbo; valutazione<br />

<strong>della</strong> risposta alla terapia con metilfenidato in rapporto<br />

ai genotipo per il gene del trasportatore <strong>della</strong> dopamina<br />

(DAT).<br />

181<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

Risultati: nello stu<strong>di</strong>o sui soggetti con ADHD ed i loro genitori<br />

non affetti viene rilevato come siano copresenti, nei<br />

due gruppi considerati, alcune alterazioni <strong>di</strong> funzioni neurocognitive,<br />

ma non <strong>di</strong>sfunzioni dell’inibizione (che è posta al<br />

centro <strong>della</strong> patogenesi dell’ADHD, in alcuni modelli del<br />

<strong>di</strong>sturbo). È stata, inoltre, stu<strong>di</strong>ata l’importanza del genotipo<br />

per il gene DAT sulle risposte terapeutiche all’assunzione<br />

<strong>di</strong> metilfenidato. In particolare, sono state misurate le variazioni<br />

delle variabili psicopatologiche e neurocognitive<br />

dopo l’assunzione del farmaco da parte dei soggetti con<br />

ADHD.<br />

Conclusioni: gli stu<strong>di</strong> presentati consentono <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere<br />

un’ampia panoramica <strong>di</strong> risultati che si riferiscono alla presenza<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sfunzioni delle funzioni esecutive nell’ADHD,<br />

alla esistenza <strong>di</strong> eventuali <strong>di</strong>fferenze esistenti nei sottotipi<br />

<strong>di</strong>agnostici, al ruolo delle alterazioni delle funzioni neurocognitive<br />

(soprattutto, delle <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> inibizione)<br />

nella patogenesi del <strong>di</strong>sturbo. Inoltre, viene <strong>di</strong>scusso il ruolo<br />

delle <strong>di</strong>sfunzioni neurocognitive trovate nei genitori <strong>di</strong><br />

soggetti con ADHD e l’influenza del genotipo del gene DAT<br />

sulla risposta al trattamento con metilfenidato.<br />

Ruolo delle misure psicofisiologiche<br />

nella caratterizzazione dei sottotipi <strong>di</strong> ADHD<br />

M.C. Porfirio, M.L. Montanaro, L. Gennaro, S. Pennacchia,<br />

M. Vignati, P. Curatolo, A. Pasini, S. Seri<br />

U.O. <strong>di</strong> NPI Clinica “S. Alessandro”, Policlinico <strong>di</strong> Tor Vergata,<br />

Roma<br />

Il <strong>di</strong>sturbo da deficit <strong>di</strong> attenzione (ADHD) colpisce circa il<br />

2-4% dei bambini in età scolare e presenta una fenomenologia<br />

clinica quanto mai complessa, a cui corrispondono profili<br />

neurocognitivi, psicopatologici e neurofisiologici <strong>di</strong>fferenti.<br />

Tali aspetti sono con<strong>di</strong>zionati anche dalla frequente<br />

comorbi<strong>di</strong>tà dell’ADHD con altri <strong>di</strong>sturbi psichiatrici.<br />

Il ruolo <strong>di</strong> alcune misure <strong>di</strong>mensionali nell’integrare le<br />

informazioni ottenute dalla clinica è attualmente <strong>di</strong> grande<br />

interesse nel definire degli endofenotipi, misure cioè più<br />

stabili e correlabili alle <strong>di</strong>sfunzioni che rappresentano i substrati<br />

biologici e genetici del <strong>di</strong>sturbo.<br />

Questo permette <strong>di</strong> ottimizzare le scelte sia <strong>di</strong> tipo farmacologico<br />

sia <strong>di</strong> valutazione <strong>della</strong> prognosi.<br />

Obiettivo del presente lavoro è quello <strong>di</strong> correlare la risposta<br />

<strong>di</strong> inibizione al riflesso <strong>di</strong> startle (Prepulse Inhibition of<br />

startle reflex), misurata attraverso la registrazione EEG dell’onda<br />

P50 con alcuni parametri clinici <strong>della</strong> valutazione<br />

neuropsicologica in un gruppo <strong>di</strong> 30 bambini e adolescenti<br />

con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> ADHD, secondo i criteri del DSM-IV TR.<br />

I dati ottenuti sono spunto <strong>di</strong> riflessione sulla grande eterogeneità<br />

<strong>di</strong> questa popolazione <strong>di</strong> pazienti e su alcune <strong>di</strong>fferenze<br />

nelle misure quantitative da noi stu<strong>di</strong>ate, che potrebbero<br />

essere d’aiuto nella definizione <strong>di</strong> sottotipi specifici rispetto<br />

alle variabili considerate.

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