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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

Per la valutazione clinica sono state utilizzate le scale SANS<br />

e SAPS e per la valutazione neuropsicologica è stata utilizzata<br />

una batteria <strong>di</strong> tests composta da test utilizzati per la valutazione<br />

delle funzioni esecutive semplici quali il test <strong>di</strong><br />

Stroop ed il test AB-AC che valutano la capacità <strong>di</strong> resistenza<br />

all’interferenza; per la valutazione delle funzioni esecutive<br />

complesse abbiamo utilizzato il WCST, le Matrici<br />

Progressive <strong>di</strong> Raven, e per la capacità <strong>di</strong> categorizzazione<br />

abbiamo utilizzato il test <strong>di</strong> Fluenza Verbale.<br />

L’analisi fattoriale ha evidenziato la formazione <strong>di</strong> 3 cluster.<br />

Il primo raggruppamento è formato dalle Matrici Progressive<br />

<strong>di</strong> Raven e dal WCST; il secondo comprende la fluenza<br />

verbale nelle sue componenti fonemica e semantica, il terzo<br />

il test <strong>di</strong> Stroop ed il test AB-AC che valutano rispettivamente<br />

la capacità <strong>di</strong> resistenza all’interferenza attentiva e<br />

mnesica.<br />

I dati da noi ottenuti sono in accordo con quanto già sostenuto<br />

da altri autori. La compromissione delle funzioni esecutive<br />

nella loro globalità potrebbe essere sottesa dal prevalente<br />

coinvolgimento <strong>di</strong> funzioni neuropsicologiche più<br />

semplici che si integrano nella funzione esecutiva.<br />

L’instabilità affettiva nel Disturbo Borderline<br />

<strong>di</strong> Personalità e nella Ciclotimia<br />

R. Cambria, M.R.A. Muscatello, G. Pandolfo, L. Cortese,<br />

A. Bruno, R. Zoccali, M. Meduri<br />

U.O.C. <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, Università <strong>di</strong> Messina<br />

La somministrazione <strong>della</strong> Affective Lability Scale (ALS),<br />

una scala clinica standar<strong>di</strong>zzata, in autosomministrazione<br />

che permette <strong>di</strong> valutare aspetti qualitativi dell’instabilità affettiva,<br />

a soggetti che presentavano <strong>di</strong>agnosi DSMIV <strong>di</strong> “Disturbo<br />

Borderline <strong>di</strong> Personalità” ha permesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminare<br />

all’interno <strong>di</strong> questo gruppo <strong>di</strong> pazienti una tipologia<br />

che presentava più frequenti viraggi dall’eutimia verso la<br />

depressione e l’ipomaniacalità ed una che presentava più<br />

frequenti viraggi verso la rabbia e l’aggressività. Tali <strong>di</strong>fferenti<br />

gruppi <strong>di</strong> soggetti offrivano anche <strong>di</strong>fferenti presentazioni<br />

cliniche: nel primo infatti rispetto al secondo era presente<br />

in genere un miglior insight, delle oscillazioni dell’umore<br />

relativamente slegate da eventi biografici ed un miglior<br />

adattamento socio-lavorativo. Tale osservazione si offre<br />

come spunto <strong>di</strong> riflessione, in quanto è possibile che certa<br />

quota <strong>di</strong> soggetti che presentano una “fenomenologia<br />

comportamentale” <strong>di</strong> tipo borderline, possano essere affetti<br />

da un <strong>di</strong>sturbo ciclotimico che <strong>di</strong> conseguenza si potrebbe<br />

giovare <strong>di</strong> un trattamento stabilizzante del tono dell’umore.<br />

24 FEBBRAIO 2005 - ORE 16.00-17.30<br />

SALA SAN PAOLO<br />

S78 - Il lavoro <strong>di</strong> équipe in psichiatria:<br />

libertà e limiti, un problema <strong>di</strong> formazione<br />

Creatività e riabilitazione<br />

I. Carta<br />

Università <strong>di</strong> Milano “Bicocca”<br />

L’orientamento più con<strong>di</strong>viso dagli psicologi attribuisce capacità<br />

creative a tutti gli umani superando una concezione<br />

più datata che riservava a un numero limitato <strong>di</strong> eletti tale<br />

capacità.<br />

In questa prospettiva la creatività è una dote che è comune<br />

a tutti gli esseri umani e se non viene riconosciuta, o non<br />

viene espressa con delle evidenze, questo <strong>di</strong>pende dall’educazione<br />

che non ne ha facilitato l’espressione o da un mancato<br />

riconoscimento.<br />

A partire <strong>di</strong> questo assunto l’utilizzo <strong>della</strong> creatività, presupposta<br />

come capacità presente anche in soggetti mentalmente<br />

<strong>di</strong>sturbati e <strong>di</strong>ffettuali per quel che concerne le loro<br />

capacità intellettive e pragmatiche, deve tenere conto delle<br />

limitate, o al limite assenti, capacità, negli psicotici in particolare,<br />

<strong>di</strong> utilizzare la creatività per esprimere in forma simbolica<br />

i contenuti del loro mondo interno e l’elaborazione<br />

delle rappresentazioni del mondo, nonché delle relazioni tra<br />

il mondo interno e il mondo esterno, tra le memorie del passato<br />

e la realtà attuale. L’operazione simbolica infatti e le<br />

MODERATORI<br />

G. Ba, I. Carta<br />

strutture simboliche che ne sono la visibile manifestazione<br />

sono sostanzialmente costruzioni metaforiche. Sappiamo<br />

bene che gli psicotici in particolare sono frequentemente dotati<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> metaforizzazione ma non attribuiscono<br />

valore metaforico alle loro costruzioni vuoi che siano<br />

espresse in forme poetiche, figurative, o altro.<br />

È precisamente in relazione a tale <strong>di</strong>fetto che si parla <strong>di</strong> pensiero<br />

concreto negli psicotici e <strong>di</strong> equazione simbolica quando<br />

il simbolo subisce una sorte <strong>di</strong> collasso appiattendosi sul<br />

reale.<br />

Il lavoro riabilitativo e i processi che vengono facilitati con<br />

tecniche adeguate a tale riguardo vanno nella <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong><br />

promuovere l’ingresso da parte dei soggetti limitati nella loro<br />

capacità <strong>di</strong> simbolizzare, nel mondo dei simboli.<br />

Il che vuole <strong>di</strong>re, in altri termini, a prendere le <strong>di</strong>stanze dal<br />

reale ed a ricostruirlo in un certo senso, conferendo ad esso,<br />

valore simbolico.<br />

In un certo senso chi opera nell’ambito <strong>della</strong> riabilitazione<br />

si confronta con situazioni paradossali: assiste cioè alle<br />

espressioni <strong>di</strong> elevate capacità creative, ossia a manifestazioni<br />

<strong>della</strong> capacità <strong>di</strong> fornire soluzioni a problemi me<strong>di</strong>ante<br />

soluzioni innovative e al tempo stesso alla incapacità <strong>di</strong><br />

modellizzare in forma simbolica il prodotto <strong>della</strong> loro creatività.<br />

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