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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

24 FEBBRAIO 2005 - ORE 16.00-17.30<br />

SALA MALTA<br />

S76 - Dal Disturbo <strong>della</strong> Condotta alla Personalità<br />

Antisociale: prospettive ed interventi possibili<br />

Il lavoro clinico fra terapia e prevenzione<br />

G. Rigon, S. Costa<br />

Azienda USL <strong>di</strong> Bologna<br />

Vengono analizzati i casi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo <strong>della</strong> condotta afferiti<br />

presso il Day Hospital <strong>della</strong> nostra U.O. nel corso dell’anno<br />

2005 ponendo una particolare attenzione agli aspetti<br />

<strong>di</strong>agnostici (nosografici e psico<strong>di</strong>namici) e terapeutici<br />

allo scopo <strong>di</strong> indagare quali sono gli elementi terapeutici<br />

che motivano il cambiamento sintomatologico riscontrato<br />

nella casistica, misurato me<strong>di</strong>ante una scala <strong>di</strong> valutazione<br />

validata.<br />

La casistica risulta composta da 24 pazienti con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sturbo <strong>della</strong> condotta, l’età me<strong>di</strong>a è <strong>di</strong> 14,5 anni, 5 femmine<br />

e 19 maschi.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista nosografico 5 pazienti presentavano il <strong>di</strong>sturbo<br />

<strong>della</strong> condotta come prima <strong>di</strong>agnosi, mentre gli altri<br />

19 pazienti presentavano, come prime <strong>di</strong>agnosi, le seguenti:<br />

Diagnosi N. pazienti<br />

Depressione 9<br />

Disturbo <strong>di</strong> personalità 6<br />

Ritardo mentale 2<br />

Esor<strong>di</strong>o psicotico 1<br />

Disturbo d’ansia 1<br />

Oltre agli aspetti strettamente nosografici, sono stati<br />

valutati e trattati gli aspetti psico<strong>di</strong>namici che hanno<br />

motivato l’esor<strong>di</strong>o e sostenuto lo strutturarsi del quadro<br />

patologico. Il trattamento comprende psicoterapia in<strong>di</strong>viduale,<br />

terapia farmacologica e, talvolta un trattamento<br />

rivolto ai genitori.<br />

Per tutti i pazienti è stata valutato il cambiamento per gli<br />

aspetti comportamentali, utilizzando la scala <strong>di</strong> valutazione<br />

internazionale CGAS, dall’ingresso alla <strong>di</strong>missione, dopo il<br />

trattamento.<br />

Il miglioramento così <strong>di</strong>mostrato viene quin<strong>di</strong> messo a confronto<br />

me<strong>di</strong>ante analisi statistica con gli aspetti <strong>di</strong>agnostici<br />

e terapeutici ottenendo così elementi utili per <strong>di</strong>scutere gli<br />

effetti che le variabili terapeutiche hanno sul cambiamento.<br />

Viene infine <strong>di</strong>scusso il valore che tali variabili possono<br />

avere dal punto <strong>di</strong> vista <strong>della</strong> prevenzione.<br />

MODERATORI<br />

S. Ferracuti, B. Carpiniello<br />

L’adolescente violento<br />

U. Sabatello<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Neurologiche Psichiatriche e Riabilitative<br />

dell’Età Evolutiva, Università <strong>di</strong> Roma “La Sapienza”<br />

Il problema del <strong>di</strong>sturbo <strong>della</strong> condotta negli adolescenti e<br />

<strong>della</strong> violenza è alla base del 60% delle segnalazioni ai servizi<br />

<strong>di</strong> Neuropsichiatria infantile ed occupa, inoltre, tanto i<br />

Servizi <strong>della</strong> giustizia minorile sia gli Psichiatri che trattano<br />

giovani adulti. Dopo un inquadramento <strong>della</strong> problematica e<br />

la <strong>di</strong>stinzione tra <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> violenza si descrivono<br />

i risultati dello stu<strong>di</strong>o svolto.<br />

Attraverso l’analisi <strong>di</strong> perizie psichiatriche svolte per conto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi tribunali, su ragazzi autori <strong>di</strong> reato che hanno<br />

commesso atti violenti, l’autore confronta i fattori <strong>di</strong> rischio,<br />

la resilienza e le storie evolutive dei minori sottoposti a valutazione<br />

peritale con i dati forniti dalla letteratura che derivano<br />

da osservazioni <strong>di</strong> popolazioni <strong>di</strong> adolescenti <strong>di</strong>verse<br />

da quella italiana.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o, pur concordando con i risultati <strong>di</strong>sponibili per<br />

quel che riguarda molti aspetti generali, segnala alcune caratteristiche<br />

che potrebbero essere specifiche, previ ulteriori<br />

approfon<strong>di</strong>menti, <strong>della</strong> popolazione italiana.<br />

I Disturbi del Comportamento in Età<br />

Evolutiva: pathways <strong>di</strong> sviluppo e fattori<br />

<strong>di</strong> rischio<br />

D. Calderoni<br />

Child Psychiatry Branch, National Institute of Mental<br />

Health, National Institute of Health, Bethesda (MD)<br />

Introduzione: molto rimane ancora da chiarire sulla evoluzione<br />

e fenomenologia dei Disturbi Comportamento (DC)<br />

dall’Età Evolutiva all’età adulta. Il DC in età precoce, infatti,<br />

non solo determina una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> severo impairment<br />

funzionale ma rappresenta anche un specifico fattore <strong>di</strong> rischio<br />

per il successivo sviluppo psicopatologico in età adulta.<br />

In questo senso, il complesso interplay tra fattori <strong>di</strong> rischio<br />

e fattori protettivi e dei <strong>di</strong>versi percorsi evolutivi che<br />

il DC può assumere durante lo sviluppo gioca un ruolo decisivo<br />

nell’outcome e nella prognosi del DC.<br />

Metodologia: quattro gruppi <strong>di</strong> bambini e adolescenti (N =<br />

180) compresi tra un’età <strong>di</strong> 6 e 19 anni sono stati identificati<br />

e sud<strong>di</strong>visi in base alla gravità del rischio <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong><br />

DC. I quattro gruppi sono stati seguiti nell’arco <strong>di</strong> 7 anni e<br />

valutati tramite l’utilizzo <strong>di</strong> interviste <strong>di</strong>agnostiche e <strong>di</strong> assessment<br />

psicosociale somministrati ai pazienti, ai genitori<br />

e agli insegnanti.<br />

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