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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

Il trattamento del Disturbo Borderline<br />

<strong>di</strong> Personalità: acquisizioni sulla<br />

farmacoterapia e sulla terapia combinata<br />

S. Bellino<br />

Struttura Complessa <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong> a Direzione Universitaria,<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Università <strong>di</strong> Torino<br />

Il Disturbo Borderline <strong>di</strong> Personalità (DBP) è stato stu<strong>di</strong>ato<br />

con crescente interesse dal punto <strong>di</strong> vista delle in<strong>di</strong>cazioni<br />

terapeutiche, in considerazione <strong>della</strong> gravità delle manifestazioni<br />

cliniche e all’esigenza <strong>di</strong> prevenire le complicanze<br />

e la compromissione funzionale.<br />

Le indagini clinico-terapeutiche hanno condotto all’elaborazione<br />

<strong>di</strong> linee guida per la farmaco e la psicoterapia del <strong>di</strong>sturbo.<br />

Si tratta quin<strong>di</strong> del solo Disturbo <strong>di</strong> Personalità per<br />

il quale sono <strong>di</strong>sponibili chiare in<strong>di</strong>cazioni all’impiego <strong>di</strong><br />

farmaci, anche se molti aspetti <strong>della</strong> condotta terapeutica e<br />

l’efficacia stessa <strong>di</strong> numerosi agenti rimangono questioni<br />

aperte da investigare e definire più chiaramente.<br />

L’attuale orientamento delle linee guida per la farmacoterapia<br />

del DBP prevede un approccio <strong>di</strong>mensionale, con tre<br />

aree <strong>di</strong> intervento fondamentali: l’instabilità affettiva, l’impulsività<br />

e i <strong>di</strong>sturbi cognitivo/percettivi. L’efficacia dei singoli<br />

farmaci viene quin<strong>di</strong> valutata in relazione all’effetto<br />

specifico sulle singole <strong>di</strong>mensioni psicopatologiche.<br />

In anni recenti, nuovi agenti farmacologici si sono resi <strong>di</strong>sponibili,<br />

in particolare nel gruppo degli stabilizzatori dell’umore<br />

e degli antipsicotici <strong>di</strong> seconda generazione.<br />

Presso la Struttura Complessa <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong> dell’Università<br />

<strong>di</strong> Torino, ci siamo occupati <strong>di</strong> valutare in stu<strong>di</strong> pilota in<br />

aperto efficacia e tollerabilità in pazienti borderline <strong>di</strong> un<br />

nuovo stabilizzatore dell’umore, l’oxcarbazepina, e <strong>di</strong> un recente<br />

farmaco antipsicotico con spiccata attività serotoninergica,<br />

la quetiapina.<br />

I risultati ottenuti nei due stu<strong>di</strong> e soprattutto il <strong>di</strong>verso profilo<br />

<strong>di</strong> azione terapeutica evidenziato per i due farmaci sono<br />

descritti e confrontati con i pochi dati <strong>di</strong>sponibili in letteratura.<br />

Vengono inoltre prospettati ulteriori sviluppi <strong>della</strong> ricerca<br />

sui nuovi agenti farmacoterapici, fra cui la necessità <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> follow-up a lungo termine per verificare la stabilità<br />

degli effetti terapeutici.<br />

Un altro ambito <strong>della</strong> ricerca clinica sul <strong>di</strong>sturbo borderline<br />

riguarda la terapia combinata che associa farmaci e psicoterapia.<br />

Questo aspetto assume particolare rilevanza poiché<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente la patologia borderline è stata affrontata applicando<br />

modelli <strong>di</strong> psicoterapia a in<strong>di</strong>rizzo psico<strong>di</strong>namico.<br />

In particolare, si pone la necessità <strong>di</strong> valutare i risultati <strong>della</strong><br />

terapia combinata nei casi in cui il DBP complica le manifestazioni<br />

ed il decorso <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> Asse I, ad esempio<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>sturbo depressivo maggiore.<br />

Il nostro gruppo si è interessato all’applicazione <strong>di</strong> una terapia<br />

combinata con farmaci antidepressivi serotoninergici e<br />

psicoterapia interpersonale in pazienti borderline che presentano<br />

i sintomi <strong>di</strong> un episo<strong>di</strong>o depressivo maggiore.<br />

La scelta <strong>della</strong> psicoterapia interpersonale deriva dal fatto<br />

che questo modello è stato proposto specificamente per la<br />

terapia <strong>della</strong> depressione. Il nostro stu<strong>di</strong>o ha previsto due<br />

momenti <strong>di</strong>versi: un confronto fra terapia combinata e farmacoterapia<br />

singola; un confronto dei risultati ottenuti<br />

dalla terapia combinata fra pazienti depressi con <strong>di</strong>agnosi<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo borderline e pazienti con altri <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> personalità.<br />

I risultati ottenuti nell’arco <strong>di</strong> sei mesi sono <strong>di</strong>scussi<br />

e ne vengono valutate le implicazioni per la pratica<br />

clinica.<br />

L’effetto <strong>della</strong> farmacoterapia<br />

sulle caratteristiche <strong>di</strong> personalità<br />

dei pazienti con Disturbo <strong>di</strong> Panico<br />

C. Marchesi<br />

Università <strong>di</strong> Parma, Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, Sezione<br />

<strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong><br />

Introduzione: in questo stu<strong>di</strong>o prospettico, i Disturbi <strong>di</strong><br />

Personalità (DPers) sono stati valutati in pazienti con Disturbo<br />

<strong>di</strong> Panico (DP) prima e dopo un anno <strong>di</strong> terapia farmacologica<br />

per verificare se le caratteristiche <strong>di</strong> personalità<br />

si mo<strong>di</strong>ficavano dopo il trattamento.<br />

Metodologia: sessanta pazienti con DP e 60 controlli normali,<br />

appaiati per sesso ed età, hanno preso parte allo stu<strong>di</strong>o.<br />

Tutti i soggetti sono stati valutati con la SCID-IV, l’intervista<br />

Strutturata per i Disturbi <strong>di</strong> Personalità del DSM-IV<br />

(SIDP) la SCL-90, la scala <strong>di</strong> Hamilton per l’ansia e la depressione.<br />

I pazienti sono stati trattati per un anno con paroxetina<br />

o citalopram e valutati mensilmente per verificare<br />

la remissione dei sintomi. La SIDP è stata risomministrata ai<br />

pazienti alla fine dello stu<strong>di</strong>o.<br />

Risultati: prima del trattamento, la frequenza dei DPers era<br />

maggiore nei pazienti (60%) che nei controlli (8%). Dopo<br />

il trattamento, nei pazienti la frequenza dei DPers è <strong>di</strong>minuita<br />

(43%) per la riduzione <strong>della</strong> frequenza dei DPers paranoide,<br />

evitante e <strong>di</strong>pendente. Quando l’effetto del trattamento<br />

sui tratti <strong>di</strong> personalità è stato valutato, abbiamo osservato<br />

che i tratti evitanti si riducevano solo nei pazienti<br />

che raggiungevano la remissione completa dei sintomi, i<br />

tratti paranoici si riducevano in tutti i pazienti, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dall’esito del trattamento, e i tratti <strong>di</strong>pendenti si riducevano<br />

solo nei pazienti con comorbi<strong>di</strong>tà per la Depressione<br />

Maggiore.<br />

Conclusioni: nei pazienti del nostro stu<strong>di</strong>o, il miglioramento<br />

dei sintomi si è associato alla riduzione dei tratti paranoidei,<br />

evitanti e <strong>di</strong>pendenti, considerando che dopo il trattamento<br />

solo i tratti paranoidei si sono normalizzati, mentre<br />

quelli evitanti e <strong>di</strong>pendenti si sono mantenuti più elevati <strong>della</strong><br />

norma. Pertanto, i nostri dati suggeriscono che nei pazienti<br />

con DP non solo i tratti paranoidei ma anche quelli<br />

evitanti e <strong>di</strong>pendenti mostrano, almeno in parte, una componente<br />

<strong>di</strong> stato.<br />

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