30.05.2013 Views

XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

SIMPOSI TEMATICI<br />

Le depressioni secondarie sono le più frequenti nel DOC e<br />

sono in parte interpretabili come una complicanza derivante<br />

dalla demoralizzazione causata da questo <strong>di</strong>sturbo. In effetti<br />

è stato <strong>di</strong>mostrato come il rischio nei pazienti ossessivocompulsivi<br />

<strong>di</strong> sviluppare depressione aumenti con l’aumentare<br />

degli anni <strong>di</strong> malattia. La depressione secondaria rappresenta<br />

un pre<strong>di</strong>ttore <strong>di</strong> decorso cronico del DOC. Le depressioni<br />

secondarie possono essere caratterizzate sia da depressioni<br />

maggiori che da altre forme depressive quali <strong>di</strong>stimia<br />

o depressioni minori. Meno frequente è la comorbi<strong>di</strong>tà<br />

del DOC con depressioni primarie, <strong>di</strong> depressioni cioè che<br />

accompagnano (o talvolta precedono) l’esor<strong>di</strong>o del Disturbo<br />

d’Ansia. In tali casi, la comorbi<strong>di</strong>tà si accompagna spesso ad<br />

un decorso episo<strong>di</strong>co del DOC.<br />

Le prime osservazioni sulla terapia del Disturbo Ossessivo<br />

Compulsivo concludevano che la presenza <strong>di</strong> depressione in<br />

comorbi<strong>di</strong>tà rappresentava un pre<strong>di</strong>ttore positivo <strong>di</strong> risposta.<br />

Tale giu<strong>di</strong>zio veniva spesso formulato poiché si riteneva che<br />

la risposta del DOC ai trattamenti farmacologici fosse per lo<br />

più una risposta aspecifica dei sintomi ansiosi e dell’umore<br />

<strong>di</strong>sforico che spesso accompagna questa con<strong>di</strong>zione. Stu<strong>di</strong><br />

successivi hanno tuttavia smentito queste osservazioni. La<br />

risposta specifica nei confronti <strong>di</strong> una determinata classe <strong>di</strong><br />

antidepressivi (gli SRI), la necessità <strong>di</strong> dosaggi più elevati<br />

rispetto al trattamento <strong>della</strong> depressione, la maggior latenza<br />

<strong>di</strong> risposta, le <strong>di</strong>fferenti strategie nella terapia <strong>di</strong> mantenimento,<br />

il <strong>di</strong>verso tasso <strong>di</strong> risposta non lasciano dubbi sulla<br />

specifica azione delle terapie nei confronti del DOC.<br />

Osservata la elevata frequenza <strong>di</strong> comorbi<strong>di</strong>tà tra DOC e depressione<br />

e evidenziate le <strong>di</strong>fferenze nei pattern <strong>di</strong> risposta<br />

alle terapie, rimane aperto il quesito su quale sia il tipo <strong>di</strong><br />

trattamento da utilizzarsi quando le due con<strong>di</strong>zioni concomitano.<br />

A tal proposito i dati <strong>di</strong> letteratura non sono molti<br />

tuttavia le osservazioni <strong>di</strong> alcuni autori suggeriscono <strong>di</strong> focalizzare<br />

in questo caso l’attenzione sul DOC, per quanto riguarda<br />

la scelta <strong>della</strong> terapia. Due stu<strong>di</strong> hanno infatti analizzato<br />

nello specifico l’argomento ponendo a confronto in pazienti<br />

con DOC e depressione l’efficacia <strong>di</strong> un trattamento<br />

con SRI rispetto ad uno con desipramina. In ambedue gli<br />

stu<strong>di</strong> il farmaco specifico per il DOC si è <strong>di</strong>mostrato significativamente<br />

superiore alla desipramina nel trattare sia il<br />

DOC che la depressione in comorbi<strong>di</strong>tà.<br />

Bibliografia<br />

1 Bogetto F, Venturello S, Albert U, et al. Gender-related clinical<br />

<strong>di</strong>fferences in obsessive compulsive <strong>di</strong>sorder. Eur Psychiatry<br />

1999;14:343-441.<br />

2 Ravizza L, Maina G, Bogetto F. Episo<strong>di</strong>c and chronic obsessivecompulsive<br />

<strong>di</strong>sorder. Depress Anx 1997;6:154-8.<br />

3 Hoehn-Saric R, Ninan P, Black DW, et al. Multicenter doubleblind<br />

comparison of sertralina and desipramine for concurrent<br />

obsessive-compulsive <strong>di</strong>sorder and major depressive <strong>di</strong>sorder.<br />

Arch gen Psychiatry 2003;57:76-82.<br />

Aspetti psicopatologici e terapeutici<br />

del dolore morale<br />

E. Aguglia, D. Carlino, M. De Vanna<br />

U.C.O. <strong>di</strong> Clinica Psichiatrica, Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Cliniche,<br />

Morfologiche e Tecnologiche, Università <strong>di</strong> Trieste<br />

Il DSM IV pone come criterio positivo per parlare <strong>di</strong> <strong>di</strong>stur-<br />

bo psichico la presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>stress, un dolore soggettivo inteso<br />

come angoscia, dolore psichico, non facilmente traducibile<br />

in italiano, oppure un’alterazione del funzionamento<br />

relazionale, lavorativo e sociale. Pur non costituendo un criterio<br />

univoco per la presenza <strong>di</strong> Disturbo Mentale, è indubbio<br />

che la sofferenza psichica pervada ogni con<strong>di</strong>zione patologica,<br />

comprese quelle in cui ciò non sia imme<strong>di</strong>atamente<br />

evidente, o quelle in cui la compromissione <strong>della</strong> personalità<br />

sia tale da causare un vissuto esperienziale che si allontana<br />

dalla concezione <strong>di</strong> sofferenza del senso comune.<br />

Nei <strong>di</strong>sturbi d’ansia e depressivi quasi tutte le manifestazioni<br />

cliniche comportano sofferenza, dolore o quantomeno il<br />

tentativo <strong>di</strong> evitarla ed attenuarla con le risorse <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>spone,<br />

e non è senza significato il fatto che in tali <strong>di</strong>sturbi<br />

sofferenza normale e sofferenza patologica presentino il<br />

grado più elevato <strong>di</strong> sovrapposizione. Può essere opportuno<br />

sottolineare il fatto che l’approccio clinico più recente, pur<br />

aumentando la precisione e l’affidabilità <strong>della</strong> valutazione<br />

<strong>di</strong>agnostica, non mantiene sempre un’adeguata sensibilità<br />

nel recepire le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> malessere e <strong>di</strong>sagio. Rispetto<br />

alla depressione, basti pensare alla tristezza vitale, per cui<br />

il depresso non è solo triste e addolorato, ma sperimenta anche<br />

un sentimento somatizzato <strong>di</strong> pena, peso, abbattimento,<br />

oppressione che <strong>di</strong>laga nel corpo senza localizzazione precisa,<br />

e alla corporizzazione, sensazione fisica <strong>di</strong> essere ammalati,<br />

che sembra segnalare il confine fra sofferenza fisica<br />

e sofferenza psichica ad<strong>di</strong>tando, come una metafora, all’unità<br />

dell’insieme psiche-soma. Una qualità particolare, e<br />

particolarmente grave e angosciante, <strong>di</strong> dolore si ha nell’umore<br />

predelirante che accompagna la catastrofica esperienza<br />

<strong>di</strong> cambiamento nella psicosi schizofrenica. Lo stato d’animo<br />

predelirante è il sentimento confuso, anideico, che il<br />

mondo circostante e l’Io stiano cambiando, cambiamento al<br />

quale il paziente non è in grado <strong>di</strong> attribuire un significato<br />

preciso. Questo vissuto delirante è generalmente accompagnato<br />

da un sentimento <strong>di</strong> malessere, perplessità, inquietu<strong>di</strong>ne,<br />

ansietà, terrore, minaccia o sospetto, con un’atmosfera<br />

<strong>di</strong> sinistra estraneità e la percezione che stia per accadere<br />

qualcosa. A livello più generale, l’abbandono <strong>della</strong> nozione<br />

<strong>di</strong> processo <strong>di</strong> malattia come evento <strong>di</strong>rompente sulla continuità<br />

storica, psicologica ed esistenziale dell’in<strong>di</strong>viduo impe<strong>di</strong>sce<br />

<strong>di</strong> comprendere non solo la sofferenza patologica,<br />

ma presumibilmente anche la <strong>di</strong>namica fisiopatologia <strong>di</strong><br />

quel processo, <strong>di</strong> cui la sofferenza stessa è componente essenziale.<br />

Sarebbe quin<strong>di</strong> auspicabile una ripresa dell’interesse sulla<br />

fisiopatologia dei processi <strong>di</strong> malattia, in cui proprio un livello<br />

<strong>di</strong> sofferenza più o meno affrontabile può contribuire,<br />

assieme ad altri fattori, ad innescare <strong>di</strong>namiche compensatorie<br />

in parte comuni e in parte <strong>di</strong>fferenti da in<strong>di</strong>viduo a in<strong>di</strong>viduo.<br />

Tali <strong>di</strong>namiche, tuttavia, non potranno mai essere<br />

comprese se la nostra conoscenza si deve fermare ad un<br />

elenco <strong>di</strong> sintomi posti tutti sullo stesso livello.<br />

Bibliografia<br />

1 Aguglia E, Forti B. Le <strong>di</strong>mensioni <strong>della</strong> sofferenza psichica.<br />

Giorn Ital Psicopatol 2001;7:3.<br />

2 Masse R. Qualitative and quantitative analyses of psychological<br />

<strong>di</strong>stress: methodological complementary and ontological incommensurability.<br />

Qual Health Res 2000;10:411-23.<br />

3 Saurel-Cubizolles MJ, Romito P, Ancel PY, Lelong N. Unemployment<br />

and psychological <strong>di</strong>stress one year after childbirth in<br />

France. J Epidemiol Community Health 2000;54:185-91.<br />

164

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!