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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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163<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

24 FEBBRAIO 2005 - ORE 16.00-17.30<br />

SALA MONTEMARIO<br />

S71 - Aspetti transnosografici <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

depressiva<br />

La sintomatologia depressiva in corso<br />

<strong>di</strong> Schizofrenia: aspetti clinici e terapeutici<br />

E. Pompili, V. Salinetti, A. Sciarretta<br />

DSM ASL RM G<br />

Introduzione: la presenza <strong>di</strong> manifestazioni psicopatologiche<br />

<strong>di</strong> tipo depressivo, con espressione sintomatologica sia<br />

nella fase acuta che in quella cronica <strong>della</strong> malattia, è un’evenienza<br />

abbastanza frequente nel decorso clinico delle psicosi<br />

schizofreniche. La depressione rappresenta un fattore<br />

prognostico negativo con notevole riduzione del funzionamento<br />

globale del paziente e con incremento del rischio suicidario<br />

e delle ricadute. L’inquadramento <strong>di</strong>agnostico (overlapping<br />

con la sintomatologia negativa) e la gestione operativa<br />

delle manifestazioni depressive rappresentano delle problematiche<br />

cliniche <strong>di</strong> notevole importanza assistenziale per<br />

le strutture psichiatriche territoriali. Allo scopo <strong>di</strong> valutare<br />

l’incidenza <strong>della</strong> sintomatologia depressiva nei pazienti affetti<br />

da Schizofrenia, in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità clinica, è stato<br />

effettuato uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> natura osservazionale nell’ambito<br />

dei presi<strong>di</strong> psichiatrici territoriali del DSM <strong>della</strong> ASL RM G.<br />

Materiali e meto<strong>di</strong>: le procedure dello stu<strong>di</strong>o ed il <strong>di</strong>segno<br />

sperimentale dello stesso sono stati descritti in altri contributi<br />

(Sciarretta A, et al. GIP 2005;11:47-8). Tutti i pazienti<br />

sono stati valutati sia con un colloquio clinico che con intervista<br />

strutturata orientati, entrambi, verso la ricerca <strong>della</strong><br />

sintomatologia depressiva. Oltre all’abituale impiego delle<br />

scale <strong>di</strong> valutazione routinarie (PANSS, CGI-S, LSP, CAN<br />

e GAF), sono state somministrate a tutti i pazienti esaminati<br />

la HRS-D a 21 items e la Calgary Depression Scale for<br />

Schizophrenia (CDSS) per la definizione <strong>della</strong> sintomatologia<br />

depressiva e per la sua <strong>di</strong>fferenziazione dalle manifestazioni<br />

psicopatologiche <strong>di</strong> tipo negativo. L’analisi statistica<br />

dei risultati è stata effettuata con il test <strong>di</strong> Pearson (valutazione<br />

del coefficiente <strong>di</strong> correlazione fra variabili) considerando<br />

rilevante, sul piano statistico, il livello <strong>di</strong> significatività<br />

inferiore a 0,005, per il test a due code.<br />

Risultati: la sud<strong>di</strong>visione dei pazienti esaminati (90) è stata<br />

effettuata considerando come cut-off il valore <strong>della</strong> CDSS<br />

superiore o uguale a 6; quest’ultimo valore era riportato dal<br />

30% del campione clinico. Non sono state evidenziate <strong>di</strong>fferenze<br />

significative relativamente all’età, scolarità e genere;<br />

al contrario, la depressione era prevalente nei single o<br />

comunque nelle persone che vivevano da sole. Evidente<br />

correlazione è stata trovata fra la gravità totale <strong>della</strong> malattia,<br />

la intensità dei sintomi negativi e cognitivi e la <strong>di</strong>sabilità.<br />

Significativa la constatazione che la relativa assenza <strong>di</strong><br />

una rete <strong>di</strong> supporto sociale e <strong>di</strong> adeguate relazioni interpersonali<br />

correlasse con la presenza <strong>di</strong> manifestazioni depressive.<br />

Abbastanza rilevante, sul piano psicopatologico, è risul-<br />

MODERATORI<br />

M. De Vanna, G.F. Placi<strong>di</strong><br />

tata la valutazione <strong>di</strong> caratteristiche psicologiche <strong>di</strong> base<br />

(motivazione, strategie <strong>di</strong> coping e <strong>di</strong> problem solving, elaborazione<br />

e realizzazione <strong>di</strong> comportamenti finalizzati) la<br />

cui vali<strong>di</strong>tà adattativa è stata presa in considerazione allo<br />

scopo <strong>di</strong> definire l’importanza dei fattori <strong>di</strong> rischio. Da sottolineare,<br />

inoltre, come il gruppo <strong>di</strong> pazienti in terapia con<br />

antipsicotici <strong>di</strong> II e III generazione mostrasse una ridotta<br />

presenza <strong>di</strong> sintomatologia depressiva. Quest’ultima, infine,<br />

sembra essere rappresentata, sul piano descrittivo, da sintomi<br />

quali anedonia, apatia, senso <strong>di</strong> inutilità e per<strong>di</strong>ta dell’iniziativa,<br />

bassa autostima, per<strong>di</strong>ta <strong>della</strong> fiducia e <strong>della</strong> speranza<br />

accompagnate da sensazioni <strong>di</strong> inutilità e <strong>di</strong> immutabilità<br />

<strong>della</strong> propria con<strong>di</strong>zione clinica e socio-esistenziale.<br />

Conclusioni: la depressione rappresenta, anche nel paziente<br />

affetto da Schizofrenia, una precisa problematica clinica<br />

che risulta ridotta, per frequenza e gravità, grazie all’impiego<br />

degli antipsicotici “atipici”. Particolarmente importante<br />

appare, inoltre, il valore del “contesto” socio-relazionale ed<br />

ambientale nel mantenere quelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita idonee a<br />

stimolare e a potenziare le capacità adattative dell’in<strong>di</strong>viduo.<br />

L’assunzione <strong>di</strong> farmaci antidepressivi e la precisa interpretazione<br />

psicopatologica delle caratteristiche semeiologiche<br />

del quadro clinico, consentono una preciso ed efficace<br />

management del paziente con evitamento delle interferenze<br />

negative sul decorso <strong>della</strong> malattia.<br />

Depressione e DOC: interazioni cliniche<br />

e terapeutiche<br />

F. Bogetto, V. Salvi, U. Albert, G. Maina<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Neuroscienze, SCDU <strong>Psichiatria</strong>, Servizio<br />

per i <strong>di</strong>sturbi depressivi e d’ansia, Università <strong>di</strong> Torino<br />

Il rapporto esistente tra <strong>di</strong>sturbi depressivi e Disturbo Ossessivo<br />

Compulsivo (DOC) è stato analizzato in letteratura<br />

già a partire dalla fine del <strong>di</strong>ciannovesimo secolo. Kraepelin<br />

aveva in<strong>di</strong>cato come le idee coatte si sviluppassero spesso<br />

nel corso <strong>di</strong> alterazioni dell’umore.<br />

Stu<strong>di</strong> effettuati su campioni clinici costituiti da pazienti ossessivo-compulsivi<br />

hanno in<strong>di</strong>cato che la prevalenza dei <strong>di</strong>sturbi<br />

depressivi varia dal 30 all’80%. Stu<strong>di</strong> condotti su campioni<br />

<strong>di</strong> popolazione generale confermano gli elevati tassi <strong>di</strong><br />

comorbi<strong>di</strong>tà tra <strong>di</strong>sturbo DOC e Depressione Maggiore. La<br />

comorbi<strong>di</strong>tà tra DOC e Depressione Maggiore risulta essere<br />

dunque una frequente evenienza tanto da essere in<strong>di</strong>cata come<br />

la più comune complicanza del DOC. Riguardo al significato<br />

psicopatologico <strong>di</strong> questa elevata comorbi<strong>di</strong>tà, Lewis<br />

fu il primo autore a proporre la <strong>di</strong>stinzione tra depressioni<br />

primarie e secondarie sulla base del rapporto cronologico intercorrente<br />

tra l’esor<strong>di</strong>o del DOC e quello <strong>della</strong> depressione.

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