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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

tosa ma soprattutto contrad<strong>di</strong>ttoria rispetto al modello metapsicologico.<br />

Ciò non deve peraltro far <strong>di</strong>menticare come l’anoressia<br />

mentale e la bulimia nervosa siano comportamenti le cui<br />

origini nascono dal funzionamento <strong>della</strong> personalità nel suo<br />

complesso e si inscrivano nell’ambito <strong>della</strong> relazione mente-corpo.<br />

Su alcune questioni esiste oggi un accordo tra analisti anche<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa formazione. La prima concerne il valore simbolico<br />

e rappresentativo del sintomo alimentare, che rimanda ad un<br />

conflitto altro; e il vero obiettivo <strong>della</strong> cura psicoanalitica va<br />

in<strong>di</strong>viduato proprio nel trattamento causale. La seconda attiene<br />

alla valorizzazione <strong>della</strong> centralità del soggetto ammalato,<br />

e <strong>della</strong> originalità <strong>della</strong> sua storia, anche <strong>di</strong> quella morbosa.<br />

La terza riguarda il concetto che il <strong>di</strong>sturbo <strong>della</strong> alimentazione<br />

comprende sempre una patologia del rapporto e del legame<br />

con l’Altro, e in particolare, come para<strong>di</strong>gma <strong>della</strong> relazione<br />

interpersonale, con le figure parentali.<br />

Da ciò consegue come un livello psico<strong>di</strong>namico nella <strong>di</strong>agnosi<br />

possa convivere con un livello nosografico categoriale<br />

dal quale far derivare un intervento cognitivo-comportamentale;<br />

non certo per una sorta <strong>di</strong> eclettismo <strong>di</strong> dubbio rigore,<br />

quanto per la consapevolezza che la verità clinica, così<br />

come “la verità”, può essere compresa a <strong>di</strong>versi livelli e<br />

attraverso <strong>di</strong>fferenti modelli <strong>di</strong> conoscenza.<br />

Dinamiche <strong>di</strong> separazione-in<strong>di</strong>viduazione<br />

nell’équipe curante<br />

A. Simoncini, G. Borsetti, R. Coltrinari<br />

Ambulatorio DCA <strong>della</strong> Clinica Psichiatrica, Azienda<br />

Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti Umberto I<br />

Lancisi-Salesi”, Ancona<br />

Introduzione: il fallimento evolutivo considerato fattore<br />

pre<strong>di</strong>sponente ad una patologia borderline è da intendersi<br />

anche come un fallimento del “processo <strong>di</strong> separazione-in<strong>di</strong>viduazione”<br />

(Mahler, 1971). Se la fase simbiotica e le sottofasi<br />

<strong>della</strong> separazione-in<strong>di</strong>viduazione fossero sperimentate<br />

adeguatamente, lo sviluppo procederebbe normalmente e<br />

si realizzerebbe la cosiddetta “funzione sintetica dell’Io”,<br />

che permetterebbe l’integrazione <strong>di</strong> parti scisse o comunque<br />

perdute. In termini junghiani ciò corrisponde a comporre in<br />

una immagine <strong>di</strong> sé la mappa <strong>della</strong> propria identità, ovvero<br />

a in<strong>di</strong>viduarsi.<br />

Nei <strong>di</strong>sturbi mentali gravi, come le anoressie e bulimie che<br />

si instaurano su strutture narcisistiche gravi e borderline, il<br />

paziente vive sotto la costante minaccia <strong>di</strong> un senso <strong>di</strong> frammentazione<br />

e scissione dell’immagine <strong>di</strong> sé (Bion, 1964;<br />

Winnicot, 1965) e <strong>di</strong> confusione fra sé e l’altro da sé.<br />

Ci sembra auspicabile, partendo da queste premesse, che chi<br />

si occupa <strong>di</strong> “cura” nei DCA abbia coscienza delle <strong>di</strong>namiche<br />

psichiche profonde messe in gioco, non solo nel mondo interno<br />

dei pazienti ma anche in quello degli stessi curanti, affinché<br />

non si verifichino confusioni, collusioni o delusioni.<br />

Metodologia: nel nostro Centro per i DCA dell’Azienda<br />

Ospedaliero Universitaria delle Marche, in Ancona, abbiamo<br />

costituito una équipe integrata con <strong>di</strong>verse figure professionali,<br />

che si impegna nel tentativo <strong>di</strong> dare risposte terapeutiche<br />

e <strong>di</strong> cura secondo un’ottica psico<strong>di</strong>namica, utilizzando<br />

l’atteggiamento psico<strong>di</strong>namico (non la tecnica psi-<br />

coanalitica) come elemento fondante tanto nella relazione<br />

terapeutica con i pazienti, quanto nella relazione interpersonale<br />

professionale tra le <strong>di</strong>verse competenze.<br />

Conclusioni: si evidenzierà con riferimenti clinici come in<br />

professioni in cui la relazione con l’altro non è solo un<br />

mezzo ma “il mezzo” <strong>della</strong> cura, l’assunzione responsabile<br />

e consapevole <strong>della</strong> propria identità, non solo professionale,<br />

è l’unico modo per avere presenti i confini e non<br />

confonderli con quelli dell’identità dell’altro. La costituzione<br />

<strong>di</strong> un’équipe ci appare elettiva in particolare per lavorare<br />

sulla relazione, ma anche perché si formi una conoscenza<br />

critica del paziente, non assoluta (in una logica <strong>della</strong><br />

giustapposizione <strong>di</strong> competenze in cui la propria conoscenza<br />

è sempre la più vera), ma integrata, relativizzata dai<br />

<strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista e quin<strong>di</strong> più complessa e più (psico)<strong>di</strong>namica.<br />

Il trattamento <strong>di</strong> pazienti con DCA in regime<br />

<strong>di</strong> degenza ospedaliera<br />

E. Faloia, P. Canibus, F. Frezza, M. Boscaro<br />

Clinica <strong>di</strong> Endocrinologia e Malattie del Metabolismo,<br />

Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti Umberto<br />

I, Lancisi-Salesi”, Ancona<br />

Introduzione: la maggior parte delle complicanze organiche<br />

dell’Anoressia Nervosa è causata dal <strong>di</strong>giuno ed una<br />

parte delle manifestazioni cliniche sono manifestazioni <strong>di</strong><br />

adattamento. In alcuni casi la gravità del quadro clinico richiede<br />

un intervento terapeutico in regime <strong>di</strong> ricovero.<br />

Secondo la nostra esperienza il ricovero è necessario quasi<br />

esclusivamente per pazienti affette da Anoressia Nervosa<br />

Restrittiva o Purgativa che si trovino in determinate circostanze<br />

come una grave per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> peso corporeo con BMI <<br />

15 da molti mesi; o inarrestabile per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> peso <strong>di</strong> circa 2 kg<br />

alla settimana o gravi problemi internistici (es. grave ipopotassiemia<br />

con bra<strong>di</strong>car<strong>di</strong>a, ecc.).<br />

Metodologia: nella nostra struttura dal 1° gennaio 2003 al<br />

1° settembre 2005 sono stati effettuati 28 ricoveri 5 maschi<br />

e 23 femmine, con un range <strong>di</strong> età compreso tra 14 e 35 anni,<br />

per un totale <strong>di</strong> 482 giorni <strong>di</strong> ricovero, con una durata variabile<br />

dai 5 ai 45 giorni.<br />

Durante il ricovero vengono effettuati un monitoraggio delle<br />

funzioni vitali, dello stato <strong>di</strong> idratazione e del peso corporeo,<br />

si procede al trattamento <strong>di</strong> eventuali <strong>di</strong>sturbi elettrolitici,<br />

e si effettua un coor<strong>di</strong>namento <strong>della</strong> rialimentazione,<br />

che può prevedere a seconda delle <strong>di</strong>verse situazioni: infusione<br />

<strong>di</strong> nutrienti da accesso venoso periferico; nutrizione<br />

enterale me<strong>di</strong>ante posizionamento <strong>di</strong> son<strong>di</strong>no naso-gastrico;<br />

nutrizione parenterale da accesso venoso centrale.<br />

Durante la degenza i pazienti vengono costantemente seguiti<br />

dal personale me<strong>di</strong>co <strong>della</strong> Clinica Psichiatrica dell’Università<br />

Politecnica delle Marche, che garantisce una consulenza<br />

psichiatrica e psicofarmacologica.<br />

Conclusioni: al momento <strong>della</strong> <strong>di</strong>missione le con<strong>di</strong>zioni cliniche<br />

generali risultavano nettamente migliorate rispetto all’ingresso,<br />

così come i principali parametri bioumorali. Ventitré<br />

pazienti dopo la <strong>di</strong>missione sono stati seguiti e tuttora<br />

sono sottoposti a perio<strong>di</strong>ci controlli in regime ambulatoriale<br />

secondo il protocollo terapeutico integrato in collaborazione<br />

con la Clinica Psichiatrica e in circa il 75% dei casi<br />

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