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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

comportamento nelle donne affette da SAD è confermata<br />

dalla maggiore percentuale <strong>di</strong> donne con sintomi premestruali<br />

nei soggetti con SAD rispetto al gruppo NON-SAD.<br />

Dall’analisi dei punteggi del Seasonaliy Score emerge la<br />

presenza <strong>di</strong> una maggiore sensibilità ai cambiamenti stagionali<br />

delle donne che presentano sintomi premestruali, che<br />

mostrano un punteggio del SS significativamente maggiore<br />

rispetto ai controlli.<br />

Bibliografia<br />

1 Rosenthal NE, Bradt GH, Wehr TA. Seasonal Pattern Assessment<br />

Questionnaire. Bethesda, Md: National Institute of Menthal<br />

Health 1987.<br />

2 Praschak-Rieder N, Willeit M, Neumeister A, Hilger E, Statstny<br />

J, Thierry N, et al. Prevalence of premenstrual dysphoric <strong>di</strong>sorder<br />

in female patients with seasonal affective <strong>di</strong>sorder. Affect<br />

Disord 2001;63:239-42.<br />

24 FEBBRAIO 2005 - ORE 14.15-15.45<br />

SALA SAN GIOVANNI<br />

S63 - <strong>Psicopatologia</strong> e dolore cronico<br />

Correlati psicopatologici del dolore cronico<br />

G. De Bene<strong>di</strong>ttis<br />

Centro per lo Stu<strong>di</strong>o e la Terapia del Dolore, U.O. <strong>di</strong> Neurochirurgia,<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Neurologiche, Università<br />

<strong>di</strong> Milano e Ospedale Maggiore Policlinico, IRCCS,<br />

Milano<br />

Il dolore è “un’esperienza spiacevole, complessa e privata,<br />

primariamente associata ad una lesione somatica o descritta<br />

in tali termini” (Merskey & Bogduk, 1994). La componente<br />

emozionale dunque, e quin<strong>di</strong> psicologica, del dolore non<br />

è soltanto una reazione ad uno stimolazione nocicettiva o ad<br />

un evento doloroso, ma è intrinsecamente connaturata all’esperienza<br />

stessa. Non esiste dunque esperienza dolorosa<br />

senza la valutazione cognitiva dell’evento e la risonanza affettiva<br />

<strong>di</strong> segno negativo (sofferenza). L’aspetto multi<strong>di</strong>mensionale<br />

del dolore (formulato per la prima volta da Melzack<br />

e Casey nel 1968) si articola in tre <strong>di</strong>mensioni fattoriali:<br />

sensoriale-<strong>di</strong>scriminativa (attinente all’aspetto dell’intensità-qualità<br />

e caratteristiche spazio-temporali <strong>della</strong> percezione<br />

dolorosa), motivazionale-affettiva (attinente alla risonanza<br />

affettiva associata all’evento doloroso ed alle sue componenti<br />

motivazionali) e valutativa (attinente agli aspetti cognitivi<br />

dell’evento). I recenti stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> neuroimaging hanno<br />

confermato e precisato che l’esperienza del dolore viene co<strong>di</strong>ficata<br />

nelle sue <strong>di</strong>verse componenti in strutture sopraspinali<br />

<strong>di</strong>fferenziate e specifiche (ad esempio, la componente<br />

emozionale del dolore viene elaborata principalmente in<br />

strutture limbiche, come la corteccia cingolata anteriore).<br />

Se dunque la componente emozionale del dolore è fondante<br />

dell’esperienza stessa, non v’è dubbio che sempre e comunque<br />

il dolore, soprattutto se cronico, è anche uno stato psicologico<br />

(Chapman, 2002).<br />

Ma raramente, nella pratica clinica, il fattore psicogeno è il<br />

solo determinante <strong>della</strong> patologia dolorosa (e.g., il dolore<br />

somatoforme). Il dolore psicogeno puro è egualmente raro<br />

quanto il dolore somatico puro. Nella stragrande maggioranza<br />

dei casi, gli eventi somatici e psichici s’intersecano,<br />

influenzandosi gli uni con gli altri.<br />

Se nel dolore acuto il correlato psicopatologico più frequente<br />

è l’ansia, associata al carattere <strong>di</strong> reazione <strong>di</strong> allarme generata<br />

dallo stimolo nocicettivo, nel dolore cronico sono più comuni<br />

i <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong>stimici, la reazione <strong>di</strong> conversione e l’ipocondria.<br />

MODERATORI<br />

G. De Bene<strong>di</strong>ttis, D. Berar<strong>di</strong><br />

L’associazione tra depressione e dolore cronico è ben riconosciuta<br />

e non v’è dubbio che una significativa proporzione<br />

<strong>di</strong> pazienti algologici presenti una depressione manifesta,<br />

solitamente non maggiore, o, più comunemente, una depressione<br />

mascherata, come nella cosiddetta “reazione <strong>di</strong><br />

somatizzazione”, in cui la preoccupazione somatica (ipocondria)<br />

e l’ansia somatizzata mascherano la componente<br />

depressiva. Discussa è la natura <strong>di</strong> questa associazione, se<br />

cioè la depressione sia reattiva al dolore o via sia una comorbi<strong>di</strong>tà.<br />

È verosimile che la relazione tra depressione e<br />

dolore sia <strong>di</strong> tipo circolare.<br />

Un tratto <strong>di</strong> personalità caratteristico <strong>di</strong> molti pazienti algologici<br />

è l’alessitimia, ovvero la <strong>di</strong>fficoltà a verbalizzare le<br />

proprie emozioni e ad associarle appropriatamente ai vissuti<br />

somatici. Ciò rende questi pazienti <strong>di</strong>fficilmente accessibili<br />

ad approcci psico<strong>di</strong>namici, mentre più in<strong>di</strong>cati ed efficaci<br />

risultano essere trattamenti come l’ipnosi e le terapie<br />

cognitivo-comportamentali.<br />

Una proporzione ridotta (15%) ma impegnativa <strong>di</strong> pazienti<br />

con dolore cronico presenta <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> personalità, prevalentemente<br />

<strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>pendente-aggressivo (De Bene<strong>di</strong>ttis,<br />

2005). Questi soggetti (i cosiddetti “pazienti <strong>di</strong>fficili”) rendono<br />

problematica la relazione me<strong>di</strong>co-paziente e costituiscono<br />

spesso un arduo problema gestionale,<br />

Rara, infine, è l’associazione tra <strong>di</strong>sturbi psicotici (solitamente<br />

stati borderline) e dolore cronico.<br />

In conclusione, la costante presenza <strong>di</strong> correlati psicopatologici<br />

nel dolore acuto e, soprattutto, in quello cronico, postula<br />

l’esigenza euristica <strong>di</strong> un approccio biopsicosociale al<br />

dolore ed alla sofferenza, sia dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>agnostico<br />

che sul piano gestionale del trattamento. il quale deve essere<br />

sempre e comunque multimodale.<br />

Correlati corticali delle emozioni<br />

e del dolore: stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> neuroimaging<br />

funzionale<br />

C.A. Porro<br />

Dipartimento Scienze Biome<strong>di</strong>che, Università <strong>di</strong> Modena e<br />

Reggio Emilia<br />

Introduzione: recenti stu<strong>di</strong> PET suggeriscono che l’attenzione<br />

verso la componente affettiva del dolore attivi seletti-<br />

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