30.05.2013 Views

XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Avere o essere? Il <strong>di</strong>lemma<br />

<strong>della</strong> depressione<br />

C. Faravelli, L. Lampronti, S. Gorini Amedei, F. Rotella<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Neurologiche e Psichiatriche, Università<br />

<strong>di</strong> Firenze<br />

Con la descrizione <strong>di</strong> Kraepelin nel suo Trattato <strong>della</strong> malattia<br />

maniaco depressiva 1 non vi furono dubbi sul fatto che essa<br />

rappresentasse un’entità autonoma inquadrata nelle psicosi<br />

e con tutte le caratteristiche <strong>di</strong> una grave sindrome. Con la<br />

comparsa dei primi trattamenti efficaci negli anni ’60 però<br />

sono cambiate ra<strong>di</strong>calmente le casistiche cliniche da allora<br />

sempre più ricche <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> lieve-me<strong>di</strong>a entità. A causa <strong>di</strong><br />

questa estrema variabilità nella gravità <strong>della</strong> presentazione<br />

clinica è sorto un nuovo <strong>di</strong>battito sulla nosografia <strong>della</strong> depressione<br />

basato su un’ipotesi unitaria o binaria <strong>della</strong> malattia.<br />

L’ipotesi binaria si caratterizza per un modello basato su<br />

un approccio categoriale nel quale la depressione è <strong>di</strong>visa in<br />

due <strong>di</strong>fferenti e separate entità, “endogena” e “reattiva”, a seconda<br />

<strong>della</strong> possibilità o meno <strong>di</strong> identificare fattori esterni<br />

fisici o psicologici implicati nello sviluppo <strong>della</strong> malattia 2-4 .<br />

Secondo l’ipotesi unitaria invece la depressione non può essere<br />

<strong>di</strong>visa in categorie, essendo piuttosto meglio descritta da<br />

un modello <strong>di</strong>mensionale, il più semplice dei quali ha una sola<br />

<strong>di</strong>mensione con la depressione endogena ad un estremo<br />

del continuum e la depressione reattiva all’altro 5-7 . La svolta<br />

fondamentale è avvenuta nel 1980 con la pubblicazione<br />

del DSM III 8 che facendo sostanzialmente riferimento ai criteri<br />

<strong>di</strong> St. Louis 9 e ai Research Diagnostic Criteria (RDC) 10<br />

ha preso posizione a favore <strong>di</strong> un’ipotesi unitaria nella quale<br />

la gravità è misurata in base al numero dei sintomi presentati<br />

(<strong>di</strong> qui il termine depressione major), posizione riconfermata<br />

a tutt’oggi dalle e<strong>di</strong>zioni successive del DSM. Gli autori<br />

approfon<strong>di</strong>ranno le problematiche relative alla questione<br />

<strong>della</strong> teorie unitaria e binaria <strong>della</strong> depressione e all’applicazione<br />

da parte <strong>della</strong> nosologia contemporanea del modello<br />

quantitativo nella <strong>di</strong>agnosi <strong>della</strong> malattia e nella in<strong>di</strong>viduazione<br />

<strong>della</strong> depressione sottosoglia.<br />

Bibliografia<br />

1 Kraepelin. (1896) Introduzione alla clinica psichiatrica. Milano:<br />

<strong>Società</strong> E<strong>di</strong>trice Libraria 1905 (tr. it).<br />

2 Kiloh LG, Garside RF. The in<strong>di</strong>pendence of neurotic depression<br />

end endogenous depression. Br J Psychiatry 1963;109:451-63.<br />

3 Garside RF, Kay DV, Wilson IC, Deaton ID, Roth M. Depressive<br />

syndromes and the classification of patients. Psychol Med<br />

1971;1:333-8.<br />

4 Roth M, Gurney C, Garside RF, Kerr TA. Stu<strong>di</strong>es in classification<br />

of affective <strong>di</strong>sorders. The relationship between anxiety<br />

state and depressive illness. I. Br J psychiatry 1972;121:147-71.<br />

5 Kendell RE. The continuum model of depressive illness. Proc<br />

Roy Soc Med 1969;62:335-9.<br />

6 Kendell RE. The classification of depressive illness. Br J Psychiatry<br />

1970;117:347-8.<br />

7 Kendell RE. Endogenous and neurotic deepression. Br J Psychiatry<br />

1972;121:575.<br />

8 American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical<br />

Manual of Mental Disorders (DSM-III). 3 rd Ed. Washington,<br />

DC: APA 1980.<br />

9 Feighner JP, Robins E, et al. Diagnostic criteria for use in psychiatric<br />

research. Arch Gen Psych 1972;26:57-63.<br />

10 Spitzer RL, En<strong>di</strong>cott J, Robins E. Research Diagnostic Criteria:<br />

rationale and reliability. Arch Gen Psych 1978;35:773-9.<br />

145<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

Disturbo Affettivo Stagionale e Disturbi<br />

Premestruali<br />

F. Pacitti * , D. Russo ** , A. Iannitelli ** , G. Bersani **<br />

** Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna e Sanità Pubblica, Università<br />

de L’Aquila; * III Clinica Psichiatrica, Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Scienze Psichiatriche e Me<strong>di</strong>cina Psicologica, Università<br />

<strong>di</strong> Roma “La Sapienza”<br />

Introduzione: il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) è una<br />

sindrome depressiva a ricorrenza invernale caratterizzata,<br />

oltre da sintomi tipici come umore depresso, irritabilità ed<br />

anedonia, da manifestazione “atipiche”, quali iperfagia con<br />

il craving per i carboidrati, ipersonnia e peggioramento nelle<br />

ore serali. Il Disturbo Disforico Premestruale è caratterizzato<br />

da un cluster <strong>di</strong> sintomi come irritabilità umore depresso,<br />

tensione, craving per i carboidrati, e senso <strong>di</strong> gonfiore e<br />

tensione mammaria. Tali sintomi si presentano caratteristicamente<br />

durante l’ultima fase luteinica e si concludono dopo<br />

pochi giorni dall’inizio <strong>della</strong> fase follicolare nella maggior<br />

parte dei cicli mestruali durante l’anno. Oltre alla perio<strong>di</strong>cità<br />

circamensile, nel PMDD è stata descritta una ricorrenza<br />

circa<strong>di</strong>ana e circannuale dell’andamento <strong>di</strong> alcuni<br />

sintomi, come il craving dei carboidrati, con aumento nelle<br />

ore serali e nei mesi invernali.<br />

L’obiettivo del nostro stu<strong>di</strong>o è stato valutare in popolazione<br />

<strong>di</strong> donne non affette da <strong>di</strong>sturbi psichiatrici <strong>della</strong> prevalenza<br />

<strong>di</strong> SAD e dei Disturbi Premestruali e la valutazione nei pazienti<br />

con SAD <strong>della</strong> prevalenza <strong>di</strong> sintomi premestruali.<br />

Metodologia: una versione italiana mo<strong>di</strong>ficata del Seasonal<br />

Pattern Assessment Questionnaire (SPAQ) è stata somministrata<br />

ad un campione <strong>di</strong> 286 donne in età fertile. Nella versione<br />

utilizzata è stata aggiunta una sezione che indaga sulle<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>di</strong> alcune variabili fisiologiche e comportamentali<br />

nei giorni che precedono il ciclo mestruale. La somma<br />

dei punteggi ottenuti in queste scale è stata considerata<br />

un in<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> tendenza a sviluppare sintomi premestruali<br />

(Premestrual Symptoms Score – PMSS).<br />

Per la valutazione <strong>della</strong> prevalenza dei Disturbi Affettivi<br />

Stagionali sono stati utilizzati i criteri proposti da Rosenthal<br />

e per il riconoscimento dei sintomi premestruali è stato considerato<br />

un valore soglia, analogamente al Seasonality Score,<br />

del PMSS.<br />

Le <strong>di</strong>fferenze tra punteggi me<strong>di</strong> del SS e del PMSS riportati<br />

da ciascun gruppo <strong>di</strong>agnostico sono state analizzate me<strong>di</strong>ante<br />

ANOVA. Ciascun items <strong>della</strong> SPAQ è stato analizzato<br />

per la valutazione delle <strong>di</strong>fferenze inter-gruppo con il test<br />

del chi-quadro.<br />

Risultati: delle 286 donne che hanno compilato la SPAQ il<br />

11,9% (n. 34) sod<strong>di</strong>sfaceva i criteri per il Winter -SAD, il<br />

23,4% (n. 67) del Subsyndromal-SAD, il 2,8% (n. 8) del<br />

Summer-Sad e il 33,6% (n. 96) presentava sintomi premestruali<br />

(PS). Nel gruppo che presentava il SAD è stata rilevata<br />

una prevalenza del 46,5% (n. 47) <strong>di</strong> donne che presentavano<br />

sintomi premestruali.<br />

Dall’analisi dei punteggi me<strong>di</strong> riportati al Seasonality Score<br />

e al Premestrual Symptoms Score nei tre i gruppi, SAD, PS<br />

e SAD/PS si evidenzia una <strong>di</strong>fferenza significativa rispetto<br />

ai controlli (ANOVA = p < ,001).<br />

Conclusioni: i risultati del presente stu<strong>di</strong>o confermano la<br />

stretta relazione tra il SAD e la PMDD. La presupposta vulnerabilità<br />

alle oscillazioni premestruali dell’umore e del

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!