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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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quipe multi<strong>di</strong>sciplinare, rafforzando il concetto <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong><br />

squadra per fronteggiare la complessità assistenziale. Il coinvolgimento<br />

è fondamentale per stabilire una relazione terapeutica<br />

tra infermiere e malato, relazione che permetta <strong>di</strong> partecipare<br />

in modo empatico al processo interattivo con la mente<br />

del malato, con il suo stato affettivo, emotivo e con i suoi<br />

vissuti. Ma senza un training adeguato l’infermiere non è in<br />

grado <strong>di</strong> gestire il proprio coinvolgimento emotivo e la propria<br />

ansia, a volte rabbia, impulsività. Rischia <strong>di</strong> assumere atteggiamenti<br />

che, privi <strong>di</strong> obiettività, non gli permettono <strong>di</strong><br />

percepire i veri bisogni del malato. È per questo necessario<br />

avere la capacità <strong>di</strong> usare e modulare le proprie emozioni, per<br />

stabilire una relazione terapeutica con il malato, per comprendere<br />

i desideri e per formulare una giusta <strong>di</strong>agnosi infermieristica,<br />

che consenta <strong>di</strong> impostare un programma <strong>di</strong> trattamento<br />

integrato con le altre figure professionali. Questa evoluzione<br />

culturale e professionale è stata inserita nella Legge<br />

26 febbraio 1999 n. 42 che oltre a sancire l’abrogazione del<br />

“mansionario” delinea il campo proprio <strong>di</strong> attività e responsabilità<br />

professionale attraverso il Profilo Professionale, gli<br />

Or<strong>di</strong>namenti Didattici dei rispettivi Corsi Universitari <strong>di</strong> base<br />

e post-base nonché il Co<strong>di</strong>ce Deontologico. L’infermiere psichiatrico<br />

esplica la propria professionalità in strutture pubbliche<br />

o private come Ospedali, Case <strong>di</strong> cura, ambulatori, comunità<br />

protette, sul territorio e lo sviluppo <strong>di</strong> carriera è garantito<br />

sia a livello orizzontale – crescendo all’interno del<br />

proprio ruolo – che verticale, accedendo a posizioni <strong>di</strong>rigenziali<br />

connotate da responsabilità organizzative e gestionali ad<br />

elevata complessità. Ma quello che poi, in ultima analisi, <strong>di</strong>fferenzia<br />

l’assistenza infermieristica in salute mentale psichiatria<br />

dagli altri ambiti è che il prodotto assistenziale infermieristico<br />

è spesso invisibile e non attribuibile ad un singolo gesto<br />

(come invece succede in altri ambiti), … ma gli infermieri<br />

psichiatrici “curano e fanno terapia”: una terapia che non è<br />

fatta solo <strong>di</strong> tecniche.<br />

Riferimenti legislativi utilizzati:<br />

DPR. 14/3/1974, n. 225 - D.M. 14.9.1994, n. 739 - Legge<br />

26/2/1999, n. 42 - Co<strong>di</strong>ce deontologico, 1999 - Legge 251<br />

10/8/2000 - Legge n. 1 gennaio 2002.<br />

I mutamenti <strong>della</strong> professionalità<br />

infermieristica nei Servizi <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong><br />

<strong>di</strong> Comunità. L’esperienza del DSM <strong>di</strong> Genova<br />

E. Biancucci, P. Mossa, L. Ferrannini<br />

DSM ASL 3, Genova<br />

L’evoluzione dell’assistenza psichiatrica in questi anni è<br />

stata caratterizzata da una profonda mo<strong>di</strong>ficazione degli<br />

obiettivi e degli strumenti dell’assistenza infermieristica.<br />

Il ruolo dell’infermiere non poteva non mutare, infatti, nel<br />

passaggio da un’assistenza <strong>di</strong> natura prevalentemente istituzionale<br />

al sistema <strong>di</strong> psichiatria <strong>di</strong> comunità, che si declina<br />

in luoghi (ospedale, territorio, residenze) e contesti multiformi,<br />

con domande d’intervento profondamente <strong>di</strong>versificate<br />

(trattamento dell’urgenza, presa in carico intensiva territoriale,<br />

programmi socioriabilitativi, prevenzione delle <strong>di</strong>sabilità,<br />

promozione <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> auto aiuto ed attivazione <strong>di</strong><br />

processi <strong>di</strong> empowerment).<br />

A fronte <strong>di</strong> questi nuovi compiti, spesso anche il nuovo curriculum<br />

formativo, centrato sul corso <strong>di</strong> laurea in scienze in-<br />

143<br />

SIMPOSI TEMATICI<br />

fermieristiche, non è sufficiente a mettere in con<strong>di</strong>zioni il<br />

professionista <strong>di</strong> operare in modo qualificato ed efficace ed<br />

al contempo in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> sicurezza emotiva.<br />

Partendo da queste considerazioni, verrà presentata l’esperienza<br />

del DSM <strong>di</strong> Genova che, servendo una vasta area metropolitana<br />

(800.000 abitanti), presenta caratteristiche peculiari (oltre<br />

400 operatori nell’area infermieristica e dell’assistenza),<br />

sulle quali verranno forniti elementi conoscitivi e <strong>di</strong> confronto.<br />

In questo quadro, verrà anche presentato il percorso <strong>di</strong> “formazione<br />

continuativa”, che ha accompagnato e supportato i<br />

processi <strong>di</strong> organizzativi e tecnico-professionali – attraverso<br />

lo sviluppo <strong>di</strong> un “Manuale delle procedure” per l’assistenza<br />

infermieristica – e che è stato centrato su alcune aree <strong>di</strong><br />

interesse prioritario:<br />

1. interventi in urgenza;<br />

2. contenimento e contenzione: elaborazione <strong>di</strong> procedure e<br />

protocolli;<br />

3. presa in carico intensiva e continuativa territoriale;<br />

4. interventi socioriabilitativi;<br />

5. sviluppo <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> auto aiuto;<br />

6. responsabilità professionale e risk management;<br />

7. sviluppo, miglioramento e valutazione <strong>della</strong> qualità;<br />

8. bourn out e mobbing: strategie organizzative ed interventi<br />

gruppali.<br />

L’infermiere come case manager<br />

del Servizio <strong>di</strong> Salute Mentale <strong>di</strong> comunità<br />

G. Corlito<br />

U.O. <strong>di</strong> <strong>Psichiatria</strong>, ASL 9 <strong>di</strong> Grosseto<br />

I servizi <strong>di</strong> salute mentale in Italia hanno <strong>di</strong> fronte la necessità<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare compiutamente servizi <strong>di</strong>partimentali <strong>di</strong> comunità<br />

(comprehensive services secondo le in<strong>di</strong>cazioni dell’OMS),<br />

capaci <strong>di</strong> far fronte ai bisogni <strong>di</strong> salute mentale dell’intera<br />

comunità. Ciò implica la capacità <strong>di</strong> spostare l’asse<br />

dell’intervento da quello terapeutico-riabilitativo a quello<br />

preventivo-terapeutico. Implica la capacità <strong>di</strong> avviare programmi<br />

<strong>di</strong> intervento precoce nella comunità, <strong>di</strong> “filtrare” a<br />

secondo dell’urgenza gli accessi ai Centri <strong>di</strong> Salute Mentale,<br />

<strong>di</strong> sviluppare le reti comunitarie <strong>di</strong> sostegno a partire dall’auto-aiuto,<br />

<strong>di</strong> attivare progetti <strong>di</strong> reinserimento sociale e <strong>di</strong> “tenuta<br />

comunitaria” dei casi seri e <strong>di</strong> attivare programmi per i<br />

<strong>di</strong>sturbi emotivi comuni che non siano esclusivamente centrati<br />

sui farmaci e che si fon<strong>di</strong>no sulla collaborazione con i<br />

me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale e le Unità delle Cure Primarie.<br />

Tale nuova ottica <strong>di</strong> lavoro non può fondarsi sul ruolo <strong>di</strong> case<br />

manager limitato ai <strong>di</strong>rigenti psichiatri e psicologi dei<br />

servizi si salute mentale, come è stato nei primi 30 anni <strong>di</strong><br />

applicazione <strong>della</strong> riforma psichiatrica.<br />

È necessario ripensare complessivamente il ruolo dell’infermiere<br />

dei servizi <strong>di</strong> salute mentale comunitarie, <strong>di</strong> cui è stato<br />

l’asse portante in questi anni. Tale ripensamento passa attraverso<br />

i seguenti punti decisivi<br />

– l’infermiere come case manager;<br />

– il triade territoriale;<br />

– la gestione dei gruppi <strong>di</strong> lavoro multi<strong>di</strong>sciplinari;<br />

– la gestione dei gruppi degli utenti.<br />

Per ottenere tali risultati è necessario formare un infermiere<br />

specializzato nell’area <strong>della</strong> salute mentale ed è attuale l’attivazione<br />

dei master universitari post-laurea previsti dalla legge.

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