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XI Congresso della Società Italiana di Psicopatologia Psichiatria ...

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SIMPOSI TEMATICI<br />

missione dei sintomi psichiatrici si ottiene con la correzione<br />

dell’ipercortisolismo piuttosto che con farmaci antidepressivi.<br />

Dall’inizio degli anni ’90 si è iniziato quin<strong>di</strong> a ipotizzare<br />

l’utilità <strong>di</strong> farmaci inibitori <strong>della</strong> steroidogenesi o antagonisti<br />

recettoriali del cortisolo nel trattamento <strong>della</strong> Depressione<br />

Maggiore.<br />

Da allora sono stati pubblicati una ventina <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, <strong>di</strong> cui 3<br />

controllati con placebo e in doppio cieco, gli altri in aperto,<br />

e circa la metà su pochi pazienti o singoli casi.<br />

Effetti favorevoli del trattamento antisteroideo usato da solo<br />

con durata da qualche giorno a qualche settimana sono<br />

stati riscontrati almeno in una parte dei pazienti, con risposte<br />

complete o clinicamente significative attorno al 60%. Il<br />

farmaco più usato è stato il ketoconazolo (200-1.200<br />

mg/<strong>di</strong>e), ma i risultati erano sovrapponibili con altre sostanze:<br />

metopirone (1.000-2.000 mg/<strong>di</strong>e), aminoglutetimide<br />

(750-1.000 mg/<strong>di</strong>e), RU-486 (200-1.200 mg/<strong>di</strong>e). In uno<br />

stu<strong>di</strong>o su 20 pazienti in doppio cieco e con placebo il ketoconazolo<br />

risultava superiore al placebo soltanto nei pazienti<br />

con cortisolo elevato.<br />

In un minor numero <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> la terapia antisteroidea è stata<br />

aggiunta (“augmentation”) agli antidepressivi o antipsicotici<br />

per il trattamento <strong>della</strong> depressione resistente, con risultati<br />

sui sintomi depressivi ma non psicotici.<br />

Nel complesso: c’è stata risposta in quei pazienti che erano<br />

resistenti alla terapia antidepressiva tra<strong>di</strong>zionale; l’effetto<br />

sui sintomi depressivi si è verificato rapidamente (anche<br />

meno <strong>di</strong> una settimana); i risultati a lungo termine sono stati<br />

variabili, ma prolungati in alcuni singoli casi.<br />

Anche se non è ancora chiaro il ruolo <strong>della</strong> sregolazione dell’asse<br />

HPA (causa o conseguenza) nella depressione, pare<br />

che il “resetting” indotto dai farmaci antisteroidei possa<br />

avere effetti benefici duraturi nel tempo.<br />

I dati sperimentali <strong>di</strong>sponibili non permettono ancora una<br />

valutazione dei rischi/benefici e non possono essere trasferiti<br />

alla pratica clinica, ma porteranno probabilmente ad approcci<br />

terapeutici innovativi in particolari pazienti.<br />

Bibliografia<br />

1 Wolkowitz OM, Reus VI. Treatment of depression with antiglucocorticoid<br />

drugs. Psychosom Med 1999;61:698-711.<br />

2 Sonino N, Fava GA. Tolerance to antidepressant treatment may<br />

be overcome by ketoconazole. J Psychiat Res 2003;37:171-3.<br />

3 Jahn H, Schick M, Kiefer F, et al. Metyrapone as ad<strong>di</strong>tional<br />

treatment in major depression. Arch Gen Psychiatry<br />

2004;61:1235-44.<br />

Aspetti neuroendocrini dei processi<br />

<strong>di</strong> sensibilizzazione ai farmaci<br />

antidepressivi<br />

G.A. Fava<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Psicologia, Università <strong>di</strong> Bologna<br />

Vi sono molti fenomeni clinici che introducono la possibilità<br />

che l’uso degli antidepressivi possa produrre un deterioramento<br />

dell’esito <strong>della</strong> depressione in pazienti suscettibili:<br />

l’alta percentuale <strong>di</strong> ricaduta nei pazienti trattati farmacologicamente;<br />

gli effetti paradossali (induttori <strong>di</strong> depressione)<br />

causati dagli antidepressivi in parte dei pazienti; i fenomeni<br />

<strong>di</strong> “switching” e <strong>di</strong> accelerazione del ciclo in pazienti con<br />

Disturbo Bipolare; la comparsa <strong>di</strong> tolleranza nel trattamento<br />

a lungo termine <strong>della</strong> depressione; la comparsa <strong>di</strong> resistenza<br />

quando si utilizza lo stesso antidepressivo in un paziente<br />

precedentemente trattato; le sindromi da astinenza alla<br />

sospensione degli antidepressivi.<br />

È stato ipotizzato che il modello <strong>di</strong> tolleranza opposizionale<br />

possa fornire una spiegazione per questi fenomeni clinici<br />

apparentemente privi <strong>di</strong> un nesso comune. Secondo questo<br />

modello il trattamento farmacologico a lungo termine può<br />

stimolare processi che si oppongono agli effetti acuti iniziali<br />

del farmaco e possono portare ad una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> efficacia.<br />

Quando il trattamento farmacologico viene interrotto, questi<br />

fenomeni possono continuare senza opposizione, almeno<br />

per qualche tempo, ed aumentare la vulnerabilità <strong>della</strong> ricaduta.<br />

L’asse ipotalamo-ipofisi-surrene può modulare questi fenomeni<br />

<strong>di</strong> sensibilizzazione e tolleranza. Sulla base <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> effettuati<br />

con l’uso <strong>di</strong> antagonisti dei recettori 5-HT2 nel morbo<br />

<strong>di</strong> Cushing e <strong>di</strong> ketoconazolo nei fenomeni <strong>di</strong> tolleranza<br />

agli antidepressivi, è stato suggerito che la terapia farmacologica<br />

antidepressiva, dopo una fase iniziale <strong>di</strong> normalizzazione<br />

dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, possa portare ad<br />

una sua attivazione.<br />

Bibliografia<br />

1 Baldessarini RJ, Ghaemi SN, Viguera AC. Tolerance in antidepressant<br />

treatment. Psychother Psychosom 2002;71:177-9.<br />

2 Fava GA. Can long-term treatment with antidepressant drugs<br />

worsen the course of depression? J Clin Psychiatry<br />

2003;64:123-33.<br />

3 Sonino N, Fava GA. CNS drugs in Cushing’s <strong>di</strong>sease. Progr<br />

Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 2002;26:1011-8.<br />

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